Ho frequentato Riccione a periodi alternati: quando ero una bambina, quando ero ragazza da discoteca e ora che sono mamma.
Con intermezzi più o meno lunghi in cui di Riccione non ne ho neanche sentito parlare.
Ci andavo da piccola a passare le vacanze con i nonni, ci andavo da ragazza a ballare al conosciutissimo “Coco” e “Pascià” con i collant fosforescenti e ho ripreso ad andarci ora perché mia figlia nuota e a Riccione c’è il bellissimo Stadio del Nuoto: un impianto dove si svolgono importantissime manifestazioni natatorie a livello nazionale e internazionale.
Riccione è cambiata molto, non solo negli ultimi 30 anni, è cambiata costantemente fino dalla fine del 1800 quando, da luogo di cura di bambini scrofolosi, divenne un luogo di villeggiatura distinto dell’aristocrazia romagnola ed emiliana che qui aveva le ville per la villeggiatura.
Nel corso della seconda guerra mondiale, Riccione, fu un importante punto strategico: la moglie di Mussolini aveva comprato una villa (Villa Margherita, poi diventata Villa Mussolini) per trascorrere le vacanze. Villa Mussolini ja visto passare nel suo giardino e nei propri corridoi personaggi illustri, uomini politici stranieri, diplomatici. In quel periodo, proprio per la presenza di Mussolini in riviera, le più importanti famiglie italiane scelsero di trascorrere a Riccione le loro vacanze per spirito di emulazione, ma anche per la speranza di avere un qualsiasi tipo di contatto con il Duce che potesse portare loro benefici.
Durante la guerra Riccione e Rimini, (di cui Riccione era una frazione, ora è un Comune indipendente) subisce pesanti bombardamenti e anche se dal 1945 alberghi ed esercizi commerciali riaprono lentamente, è solo dagli anni 50 che si sviluppa il fenomeno delle ferie di massa e Riccione è costretta a reinventarsi per adattarsi al nuovo tipo di turismo.
Ritornare a Riccione in questi ultimi quattro anni, mi ha fatto notare, che Riccione è davvero cambiata tanto anche negli ultimi 20 anni, quando venivo per andare a ballare fino a mattina trascinandomi in spiaggia al sorgere del sole. Una cosa che ho apprezzato tantissimo è stata la riqualificazione del lungomare con una pista ciclabile che lo percorre da Nord a Sud e i parcheggi sotterranei che hanno liberato e rese respirabili le strade, oltre al fatto che, oggi, rispetto a 20 anni fa, è molto più semplice prenotare una albergo attraverso i vari siti che permettono di prenotare on-line.
Ma alcune cose restano immutate nel tempo anche a Riccione.
Il simbolo dell’ospitalità della riviera romagnola, l’essenza dello Street-food più conosciuto a livello mondiale, la fama di una preparazione povera e semplice, ma tanto ricercata è immutata.
La piadina romagnola nasce come piatto semplice e contadino, impasto di farina e acqua cotto sui testi.
Il grande boom della piadina arriva verso gli anni 50, stesso periodo in cui comincia anche il boom delle vacanze di massa. Sfruttando la grande presenza dei villeggianti, la piadina esce dalle case contadine e comincia ad essere venduta ai vacanzieri per le strade, cominciando la scalata al successo di cui ancora gode.
Attenzione la piadina romagnola non è uguale in tutta la Romagna: mentre verso l’entroterra è più grossa e morbida, a Riccione segue le caratteristiche della piadina sfogliata di Rimini. La Piadina sfogliata è più sottile e di diametro maggiore rispetto a quella non sfogliata.
L’impasto è stato adattato alla ricetta che ciascuno dei piadinari preferisce: con strutto piuttosto che olio, con lievito piuttosto che bicarbonato, con latte piuttosto che acqua. Anche la forma non è sempre uguale, ultiamente la piadina sfogliata viene servita arrotolata intorno alla farcitura come un enorme cannolo e magari tagliata a tronchetti.
Anche i ripieni hanno subito delle evoluzioni e mentre il classico “prosciutto” oppure squacquerone e rucola riamangono degli evergreen, si sono fatti strada nuove farciture meno classiche, azzardate e golose.
Alla prossima gara di nuoto (alla fine del mese) mi vedo già a passeggiare aspettando quei 30 secondi di gara di mia figlia, con una piadina farcita in mano
Monica Liverani (@ideedituttounpo)
Lo sapevate che a Riccione Mussolini aveva la Villa per le vacanze?
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Uno degli street food, più famosi al mondo…
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