Atzara è un borgo dell’entroterra sardo, più precisamente si trova nel cuore della Sardegna. “Cuore della Sardegna” non è tanto per dire, perchè questo borgo si trova esattamente nel mezzo della Sardegna. Si distingue per la viticoltura, per la produzione del Mandrolisai, per i mille colori delle vigne e per la frizzante aria artistica. A dire il vero c’è altro che potrai scoprire, soprattutto se deciderai di andare durante la manifestazione Autunno in Barbagia che solitamente si svolge da metà a Settembre a metà dicembre, interessando tutti i centri urbani della Barbagia, compreso Atzara.
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Dove si trova Atzara
L’ho già detto che Atzara è il cuore della Sardegna geograficamente parlando. Adagiata aiu piedi del Gennagertu, si trova ad un’altitudine di poco più di 500 metri sul livello del mare. Territorio collinare perfetto per le vigne. Il territorio dove si trova viene chiamato anche Mandolisai che in sardo significa proprio Barbagia e ricoprende una zona di cui fanno parte, oltre ad Atzara anche Sorgono, Ottueri, Tonara, Desulo, e Samugheo. Tutti territori dedicati alla produzione del Mandrolisai DOC, vini rossi e rosati!
Come arrivare ad Atzara
Atzara dista
- circa 80 chilomentri da Nuoro
- Circa 110 chilomentri da Cagliari
- circa 50 chilometri da Oristano
Atzara è facilmente raggiungibile in auto da ogni parte della Sardegna, oppure con bus o treno consultando le rotte e gli orari dei mezzi pubblici sull’app Moovit. che ti permette di pianificare esattamente i tuoi spostamenti.
Arrivare ad Atzara in auto è forse la solizione più semplice, soprattutto se sei già in Sardegna, Atzara è al centro della Sardegna ed è facilmente raggiungibile da ogni punto.
Se invece parti dal continente bisogna mettere in conto il viaggio in traghetto: io sono solita usare la tratta Livorno-Golfo Aranci con la Corsica Ferries
È possibile arrivare in Sardegna anche con un volo e a seguire noleggio auto oppure utilizzare gli autobus ei treni, aiutandoti, nella pianificazione del tragitto con l’app gratuita Moovit
Cosa vedere ad Atzara: un tipico borgo sardo
Ci sono diverse ragioni per raggiungere Atzara. Il paese è piccolo, tradizionale, il suo impianto urbano è intatto e di origine Aragonese, con un’origine che affonda molto lontano: i primi insediamenti umani risalgono al Neolitico.
Atzara è divisa in rioni, ogni rione è composto da case ed edifici più complessi alcuni dei quali costsruiti completamente in granito. L’impianto e lo stile Aragonese del centro storico sono un punto di forza di questo borgo insieme ai vitigni che lo circondano.
Ma se sei arrivato qui non puoi perderti la chiesa di San Giorgio che svetta sul paese, ma soprattuttouna visita al MAMA, il Museo d’arte moderna e contemporanea. Una visita guidata per capire il legame fra Atzara e la Spagna.
E poi i vicoli e le case padronali, antiche che profumano di Sardegna genuina e vera.
Chiesa di San Giorgio
La chiesa di San Giorgio è una piccola chiesetta che risale ai primissimi anni del 1200. ha la facciata in pietra, è a navata unica, con una bellssima piazza davanti, in cui ho assistito alla vestizione degli abiti tradizionali di Atzara.
La posizione della chiesetta di San Giorgio domina dall’alto tutto il paese ed è il luogo dove, negli anni della fiorente produzione artistica da parte degli artisti spagnoli, presero forma molte delle opere d’arte che sono conservate nel MAMA
Il MAMA: elogio al Costumbrismo
Sai che cosa è il Costumbrismo? È un movimento artistico il cui nome deriva da “costumbre“, in spagnolo, che tradotto in italiano corrisponde ad usanze, abitudini.
Atzara ha occupato un posto davvero importante nell’ambito di questa corrente artistica, tanto che esiste anche una “scuola di Atzara” che rappresenta il movimento artistico.
Ma torniamo al costumbrismo e al suo significato letterale e artistico. La traduzione della parola che significa usanza è proprio l’identificazione perfetta di questo movimento che si occupava di studiare e rappresentare costumi e tradizioni della comunità, rappresentando in mille modi la realtà della popolazione.
Questo tipo di arte rendeva gli atzaresi talmente orgogliosi che molti paesani si resero disponibili ad essere modelli per gli artisti. Addirittura i genitori consentivano alle figlie di posare come modelle e questo la dice lunga sull’orgoglio che questo movimento artistico portava agli abitanti di Atzara, dobbiamo sempre considerare che questo movimento si sviluppò agli inizi del Novecento, quando le libertà personali, soprattutto femminili, non erano cos’ ampie, un periodo in cui il pudore e l’onore erano molto più forti di qualsiasi altro sentimento.
Una sorta di piccola rivoluzione insomma, che è raccontata in modo visivo in questo museo dedicato a Antonio Ortiz Echagüe, un artista costumbrista
Non è che però i pittori spagnoli arrivarono ad Atzara così per caso: l’occasione fu dovuta si ad un incontro casuale fra gli artisti spagnoli e due giovani di Atzara. I giovani Atzaresi erano vestiti con i costumi tradizionali, talmente belli, eleganti, particolari e colorati da attrarre l’attenzione degli artisti, che chiesero alla loro accademia Spagnola di potersi trasferire in Sardegna per dipingere le “costumbres”, le usanze e le tradizioni di questo piccolo paese.
Il MAMA racchiude una bella collezione di pittori costumbristi, la storia raccontanta durante la visita guidata è molto coinvolgente e attraente. Incredibile come un piccolo paese della Sardegna centrale sia diventato un centro artistico europeo così importante, quando, oggi ancora moltissime persone non ne hanno mai sentito parlare.
Costume di Atzara
Come accade per ogni paese della Barbagia, ma più in generale per ogni paese della Sardegna, anche Atzara ha il suo costume tradizionale e tipico.
Ogni Paese ha il proprio costume e quello che più mi ha colpito in quello di Atzara è il copricapo femminile che viene “montato” sulla testa della fanciulla in sinuose onde che rimangono in forma nonostante la gravità
Ho avuto la fortuna di assistere alla vestizione, sia femminile che maschile, e anche se, lo ammetto, di alcuni pezzi del costume non ho capito l’utilità, sicuramente ne ho ammirato la complessità e la ricchezza.
Come avevo avuto modo di osservare quando mi hanno spiegato la realizzazione del costume di Fonni, quello che salta all’occhio e l’infinito lavoro per l’assemblaggio di tutti i pezzi, le lavorazioni complesse, i ricami fini, i colori sgargianti. La vestizione è davvero un evento che richiede tempo e pazienza e anche delicatezza: in occasione degli eventi in cui si ripete la vestizione, i pezzi degli abiti vengono trattati con grande cura, nella maggior parte dei casi sono antichi e preziosi.
Quando ho assistito io pioveva a tratti e sembrava non fosse possibile procedere proprio per non rovinare gli abiti che erano antichi e preziosi.
Autunno in Barbagia ad Atzara
Atzara partecipa, come ogni paese della Barbagia alla manifestazione Autunno in Barbagia che si svolge generalmente dalla metà di settembre ad oltre la metà di dicembre.
Durante questo periodo, ogni paese della Barbagia, in fine settimana diversi, partecipa organizzando le “Cortes Apertas” una festa che letteralmente apre le corti delle case.
Ad Atzara, dove io sono andata proprio durante l’autunno in Barbagia, si aprono le case antiche, si mettono in mostra i mestieri antichi, i tipici piatti della tradizioni, le lavorazioni manuali e artigianali, i canti e i balli tradizionali e vengono mostrati anche gli abiti tradizionali come ti ho raccontato poco sopra.
Nelle case aperte, dove nulla è cambiato dall’inizio del 1900 vengono realizzate quelle che vengono chiamate residenze d’artista in cui gli artisti possono mettere a frutto la loro arte ospitati dagli atzaresi per un peiodo di tempo in cui possano terminare le loro opere.
Le castagne vengono cotte a bordo strada nei fuoconi, mentre in una piazzetta viene lavorato il bronzo,creando i “bronzetti” sardi tipici dell’età del bronzo della Sardegna.
La vestizione con gli abiti tradizionali si compie come una magia nella piazzetta davanti alla Chiesa di San Giorgio e il food tipico di allunga molto più in là del conosciuto pane carasau o del pecorino.
Ma la cosa più bella in assoluto a cui ho potuto assistere durante l’autunno in Barbagia ad Atzara sono stati i balli che sul finire della giornata di sono svolti davanti a San Giorgio: i balli tradizionali sono cominciati con i ragazzi vestiti in comune per finire a cionvolgere tutti gli abitanti di Atzara, che con costume o senza sapevano tutti ballare, giovani (tantissimi) e meno giovani, tutti insieme saltellando allegri e spensierati al ritmo di una musica tradizionale sarda.
Che meraviglia questo Atzara.
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