La transiberiana d’Italia è un viaggio lento tra gli alti altipiani dell’appennino centrale. La storica ferrovia che parte dall’Abruzzo e raggiunge il Molise è considerato il tratto ferroviario più panoramico d’Italia. Tutte le informazioni e le suggestioni che ho raccolto durante il mio viaggio nella prima settimana dell’anno.
Ho conosciuto questa percorso ferroviario storico moltissimi anni fa, forse proprio quando la ferrovia storica è stata rimessa “in sesto” ed è cominciata la campagna che dava un po’ di visibilità a questa iniziativa. Non avevo mai avuto occasione di fermarmi in Abruzzo (la prima esperienza che avevo avuto con questa regione non era stata proprio piacevole) quindi ho sempre rimandato.
Quest’anno invece si è presentata l’occasione proprio perché nel corso degli anni è maturato in me il desiderio di vedere anche il piccolo Tibet d’Italia: Campo Imperatore.
Ma partiamo dall’inizio, continua a leggere e scopri tutte le informazioni, le curiosità e i consigli che ho raccolto per te:
- Perché si chiama transiberiana d’Italia?
- Che giro fa la Transiberiana d’Abruzzo?
- Transiberiana d’Italia
- Quanto costa il biglietto della Transiberiana d’Italia?
- La transiberiana italiana: un viaggio nella natura ma anche nel tempo
- Le carrozze del treno storico
- La locomotiva
- Le soste del treno storico
- Cosa abbiamo visto durante il percorso della transiberiana in Abruzzo
Perché si chiama transiberiana d’Italia?
Questo treno che viaggia su questo specifico tragitto si chiama in questo modo perché negli anni ’80 un giornalista in viaggio sulla tratta nel periodo invernale, a causa delle abbondanti precipitazioni nevose glielo fece somigliare alla cera transiberiana che viaggia da Mosca a Vladivostock
Che giro fa la Transiberiana d’Abruzzo?
La transiberiana d’Italia è un treno che percorre un tratto ferroviario storico che parte dall’Abruzzo e arriva in Molise, in particolare, il tragitto del treno storico è da Sulmona ad Isernia.
Non tutte le partenze percorrono tutto il tratto anzi in alcuni casi le soste e le tratte sono leggermente diverse a seconda della stagione.
Ad esempio nel periodo delle festività Natalizie il tragitto viene chiamato “Treno dei mercatini” e il tragitto si sviluppa in questo modo:
- Sulmona
- Campo di Giove
- Castel Di Sangro
- Sulmona
Mentre, ad esempio nel periodo febbraio-marzo si cambia nome e tragitto, la denominazione diventa Treno della Neve e invece che arrivare a Castel di Sangro la fermata prevista è Roccaraso, località sciistica abruzzese in cui è immaginabile trovare la neve.
Ma diciamo che il tragitto più classico e maggiormente percorso è Sulmona – Castel Di Sangro
Transiberiana d’Italia
I viaggi sul treno storico della Transiberiana abruzzese solitamente si possono effettuare nel weekend, ma non in tutti i weekend. I viaggi vengono programmati e istituisti dall’associazione le rotaie che in collaborazione con la Fondazione ferrovie Fs e con i macchinisti di Trenitalia programmano le partenze.
Le programmazioni dei viaggi vengono rese pubbliche con anticipo rispetto alla partenza e si trovano sul sito della Transiberiana Italiana e cliccare sul bottone “PRENOTA” in questo modo potrai scegliere il giorno preferito (a seconda della disponibilità) e in alcuni casi (quando ci sono doppi partenze giornaliere) anche l’orario, dopo il pagamento arriverà la mail di conferma con le istruzioni, le indicazioni stradali e le raccomandazioni (ad esempio in questo periodo ci sono le indicazioni di sicurezza rispetto all’uso di mascherine, distanziamento ecc.)
Ora non ti resta che andare in stazione a Sulmona nel giorno prenotato e goderti il viaggio.
Quanto costa il biglietto della Transiberiana d’Italia?
Il biglietto per gli adulti cosa 40 euro a testa ma i prezzi sono chiaramente indicati le date programmate dei viaggi sul treno storico: indicazioni per la prenotazione
Al momento della prenotazione viene assegnato anche il posto a sedere, che non è assolutamente possibile scegliere e che viene assegnato d’ufficio dal sistema
La transiberiana italiana: un viaggio nella natura ma anche nel tempo
Ti voglio raccontare un po’ delle sensazioni che si provano a viaggiare su questa tratta e sulle carrozze storiche: un po’ di dati, anche storici, per farti comprendere la bellezza di un viaggio sul treno storico.
La ferrovia della transiberiana d’Italia è considerata un’opera di ingegneria straordinaria. la sua costruzione è iniziata nel 1892 e la tratta fu inaugurata il 18 settembre del 1897, cinque anni di lavoro per un’opera che per la geomorfologia del territorio nel quale è stata costruita era considerata un’impresa.
L’eccezionalità dell’opera è data dal fatto che le pendenze che il treno è costretto ad affrontare nel proprio tragitto è notevole per essere un treno a scartamento ordinario (solitamente per le pendenze di un certo tipo vengono costruite ferrovie a scartamento ridotto)
Quanto è lunga la ferrovia storica?
Fino ad Isernia, il tratto ufficiale, chiamiamolo cos’ è di circa 128,83 km di cui 25 sono distribuiti in 58 gallerie, la più lunga delle quali misura 3109 metri e attraversa il Monte Pagano al confine tra Abruzzo e Molise. Il percorso è però costellato di quelle che vengono chiamate opere d’arte principali e opere d’arte minori che si traducono in ponti, viadotti, acquedotti, ponticelli, paravalanghe e cavalcavia e di 21 stazioni in tutto
Storia della Transiberiana
La ferrovia è stata un ‘opera fortemente voluta e sostenuta dal barone Giuseppe Andrea Angeloni, che era originario di Roccaraso, che all’epoca della costruzione era deputato nel Primo Parlamento dell’Italia unita.
La ferrovia a quel tempo doveva rappresentare un importante collegamento per la direttrice Adriatico-Tirreno, una ferrovia che collegava le province interne e la possibilità di raggiungere Napoli, che a quel tempo era diventata Ex capitale d’Italia tanto che a quel tempo molti la chiamano “la napoletana”
La storia della ferrovia è sopravvissuta con difficoltà alla seconda guerra mondiale perché fra il 1943 e il 1944 fu distrutta dai tedeschi, poi fu ricostruita e riattivata nel 1955 fino a Castel di Sangro e nel 1960 fu riattivata fino a Carpinone.
Inizialmente la durata del viaggio da Sulmona ad Isernia era di circa 5 ore fino al 1974, il treno data la pendenza e le locomotive a vapore era il vero esempio del viaggio lento, a seguire vennero introdotte le locomotive diesel che portare il tempo di percorrenza di tutta la tratta a circa 2 ore e 30.
Vicende politiche ed economiche portarono poi alla definitiva chiusura della ferrovia, la chiusura delle biglietterie e delle stazioni, fino ad arrivare anche alla rimozione dei binari da alcuni incroci.
Il viaggio sulla Transiberiana d’Italia funziona in questo modo: arrivi in stazione a Sulmona, i volontari dell’associazione Le rotaie si occupano di controllare i biglietti e gli eventuali assenti e ritardatari.
Al binario il treno è in attesa di essere pronto ma puoi già assistere alla bellezza delle carrozze storiche, di colore marrone, con le file dei bulloni a vista a distanza regolare uno dall’altro.
Quando hai la possibilità di salire sul treno devi cercare il tuo posto e quando il treno parte i volontari dell’associazione prendono parte al viaggio e restano a tua disposizione per curiosità, informazioni, notizie ma anche per dare gli orari di partenza e fermata, per distribuire i depliant turistici informativi per raccontare qualsiasi curiosità della storia della linea ferroviaria e delle carrozze del treno.
Le carrozze del treno storico
Le carrozze del treno storico sono di sue tipi diversi: Centoporte e Corbellini. Io avevo il mio posto in una Centoporte.
Vediamo quali sono le caratteristiche di questa carrozza
Le carrozze Centoporte
Il nome ha un senso, Centoporte da esattamente l’idea della ragione del nome. Le carrozze sono originali e degli anni ’20. In origine le carrozze non erano disposte come le vediamo oggi: non c’era il corridoio centrale e le sedute a destra e sinistra del corridoio. Gli scompartimenti occupavano tutto lo spazio da un lato all’altro della carrozza nel senso della larghezza.
Per questa ragione, per essere fruibile e accessibile, ogni scompartimento doveva avere la propria porta con la conseguenza che in ogni carrozza, le porte erano ben più di una.
Poi ci fu una trasformazione delle carrozze Centoporte, che le fece diventare come le vediamo oggi, ovvero con il corridoio centrale e le sedute ai lati con la differenza che in questo modo è possibile passare da una carrozza all’altra e scendere e salire da qualunque porta.
I sedili sono di legno, i portabagagli in alto sono di legno, il legno è liscio, lucido, scivoloso e vissuto, camminare in mezzo a quelle panche si sente il profumo del tempo.
Le lampade e gli interruttori sono originali e sono sistemati in alto e le tende ai numerosi finestrini (tutti perfettamente apribili) sono originali degli anni ’20 e hanno una caratteristica molto ben definita, perché nei ricami si nasconde il primo storico logo di FS.
Le carrozze Corbellini
Le carrozze Corbellini sono datate in anni più recenti, sono un po’ meno “poetiche” essendo più recenti la differenza di anni si vede molto bene e sono nella forma decisamente più classica dei vagoni degli attuali trasporti regionali su ferrovia.
Io ho avuto la fortuna di essere sulle Centoporte quindi in realtà non ho avuto modo di verificare queste carrozze.
La locomotiva
Quando la ferrovia ha iniziato la sua attività era trainata da una locomotiva a vapore che ha continuato a funzionare fino al 1974, per poi essere sostituita da una locomotiva diesel.
E la locomotiva diesel del periodo degli anni ’70 (anch’essa pezzo storico) è proprio la locomotiva che anche oggi traina le carrozze durante il percorso turistico-storico.
La locomotiva diesel è in classica livrea FS, cioè i colori sono tipici dell’azienda negli anni ’70, è molto bella e scenografica anche se la domanda potrebbe nascere spontanea:
Perché il treno storico non è trainato da una locomotiva a vapore?
Le ragioni del fatto che il treno storico non possa essere trainato da una locomotrice a vapore sono diverse:
- La locomotiva a vapore ha la possibilità di trainare un numero ridotto di carrozze 3/4 e quindi quando partono i treni turistici, spesso le carrozze sono molte di più (quando sono andata io erano 8 carrozze), la locomotiva a vapore non riuscirebbe a trainarle tutte anche per le pendenze che il tragitto ferroviario affronta.
- Il percorso è costellato di molte gallerie che provocherebbero problemi con il fumo. Con la locomotiva a vapore il fumo del carbone, in galleria, entrerebbe nelle carrozze affumicando (o soffocando) i passeggeri
- I macchinisti abilitati alla conduzione di locomotive a vapore in realtà non sono molti, quindi è molto più facile riuscire ad organizzare e a programmare i viaggi con la locomotiva diesel.
Le soste del treno storico
Ti ho già spiegato come i vari viaggi, a seconda delle stagioni possano variare leggermente nella destinazione dell’arrivo, ma anche nelle soste.
Il tragitto e le soste che ho fatto io sono state Campo di Giove e Castel di Sangro, paesi in cui abbiamo avuto la possibilità di scendere e avere a disposizione del tempo libero per poter visitare i paesi.
Una cosa molto carina che è successa alla fermata di Campo di Giove è che quando siamo scesi tutti dal treno, siamo stati accolti da un gruppo musicale con i cappellini da babbo Natale che ci ha accompagnato a suon di musica fino in centro al Paese dove ci attendevano le casette di legno del mercatino di Natale specifico di prodotti tipici e artigianato. (bellissimo!)
Il paese è molto carino, le vie del centro storico sono strette e aggrovigliate rendendo l’esplorazione divertente e suggestiva,
La sosta si è prolungata per circa un paio di ore.
La seconda fermata, e anche la destinazione finale, è stata Castel di Sangro. prima di arrivare a Castel di Sangro, i volontari dell’associazione distribuiscono una piantina di Castel di Sangro con l’indicazione del percorso di visita per poter sfruttare al meglio il tempo messo a disposizione per poter visitare quanto più possibile Castel di Sangro.
Cosa abbiamo visto durante il percorso della transiberiana in Abruzzo
Il bello di questo viaggio lento non risiede solamente nelle soste e nei paesi che si attraversano. Il viaggio è esso stesso esperienza proprio per i territori che attraversa. Con la partenza ai piedi della Maiella tocca:
- il Parco Nazionale della Maiella
- Il Parco Nazione di Abruzzo, Lazio e Molise
- La riserva MaB Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise
tanto che la ferrovia ha anche preso il nome di Ferrovia dei Parchi.
Talmente particolare e bello il viaggio che osservare il panorama che scorre fuori dai finestrini è un po’ come guardare alla televisione un documentario: durante il percorso su un altipiano abbiamo avvistato chiaramente e nitidamente le volpi e i caprioli, oltre che pascoli, vette e rocce.
Ora il viaggio è proprio finito, siamo tornati a Sulmona che era già buio e abbiamo solo il problema di recuperare l’auto che abbiamo parcheggiato, come da indicazioni trovare sulla mail di conferma della prenotazione, nel parcheggio ampio e comodo del palazzetto di Sulmona.
Il Comune di Sulmona ha messo a disposizione una navetta gratuita che fa la spola al mattino fra il parcheggio e la stazione e la sera fra la stazione e il parcheggio. La navetta gratuita non ha un numero di viaggi prefissati, fintanto che tutti non sono stati portati in stazione o viceversa la navetta continua a fare la spola, ma è da dire anche che il treno non parte fintanto che tutti i passeggeri non sono saliti sul treno, quindi non devi nemmeno avere timore che la navetta arrivi in ritardo.
La Transiberiana d’Italia è un’esperienza possibile grazie alla collaborazione e la sinergia di diverse entità:
- i treni vengono messi a disposizione per i viaggi dalla Fondazione FS che è la proprietaria delle locomotive e delle carrozze
- Associazione Le rotaie che organizza e gestisce i viaggi
- Società Cooperativa Pallenium che è formalmente l’agenzia di viaggi che si occupa di gestire le prenotazioni
- i macchini di Trenitalia che si rendono disponibili a condurre i treni storici durante i viaggi turistici.
Sei pronto per il tuo prossimo viaggio lento su questa ferrovia?
Arturo Ricci
Buongiorno Siga Liverani, conosco da ragazzino la ferrovia Sulmona Castel di Sangro. Ho rivistato alcune stazioni e tratti partendo dalla stazione di Palena in bici e anche la parte verso Sulmona. Che buona idea di rifare le rotaie.
In i Svizzera dove abito l’ Abruzzo provoca la domanda ‘dove si trova’.
Salutissimi e Auguri A.Ricci
Monica Liverani
Ciao Arturo, grazie per aver letto il mio post.
Si hanno fatto bene a ripristinare le rotaie e a permettere a tutti di fare questo viaggio nel tempo e nei luoghi perchè merita davvero.
So che ci sono alcune regioni italiane che all’estero non sono molto ben conosciute, a volte non sono conosciute quasi nemmeno dagli italiani 🙁