Val Trebbia: una delle più suggestive valli della Provincia di Piacenza è stata definita dell’illustre Ernest Hemingway “la valle più bella del mondo”. Non so se si possa definire la Più bella in assoluto, di certo so che è una valle che merita di essere visitata e conosciuta perché ha molte particolarità e molte sorprese. E poi c’è il Trebbia, il fiume che le da il nome, che scorre da Genova attraverso gli appennini per gettarsi nel Po che è sicuramente uno dei fiumi più belli che io abbia mai visto.
Scopri insieme a me le sorprese della Val Trebbia.
Il tour a cui ho partecipato io era suddiviso in due parti: Val Trebbia e Valtidone. Sono due valli dell’appennino piacentino con caratteri completamente diversi. Se la Val Trebbia è indubbiamente bella per i panorami e i borghi, della Val Tidone si può quasi dire che rappresenti la massima espressione di un territorio dedicato all’enogastronomia locale. Una visita che accoppia entrambe le valli è sicuramente certezza di un weekend straordinario (come quello che ho vissuto io)!
Oggi però ti voglio raccontare in particolare della Val Trebbia.
La Val Trebbia prende il nome dal fiume che da anni la modella. Il Trebbia parte da Genova e attraverso gli appennini raggiunge il Po. Una straordinarietà di questo fiume, e lo noti al primo colpo, è il colore: azzurro intenso per le acque che scorrono in un letto di ghiaino bianco.
L’itinerario che ti racconterò parte da PIacenza e percorre la Strada Statale 45 per Bobbio e la Val Trebbia. La nostra prima tappa è il Castello di Rivalta che è un po’ la porta di ingresso della Val di Trebbia: una porta piuttosto scenografica e molto chic.
Proseguendo verso Sud incontreremo Bobbio, ma anche Brugnello costeggiando sempre il magnifico Trebbia che scorre verso il Po, con anse spettacolari e con colori che mi hanno ricordato quelli delle Maldive: azzurri tendenti al trasparente, bianchi accecanti, verdi rigogliosi..
La Val Trebbia: una valle 4 province
Una caratteristica molto particolare di questa valle è che una parte del suo territorio è stato ribattezzato con il toponimo: 4 province.
La valle infatti ha la particolarità di trovarsi in 4 giurisdizioni amministrative differenti che fanno parte di 4 regioni: in Val Trebbia si incrociano l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Lombardia e la la Liguria
Questa identificazione territoriale di 4 province è stata assegnata in epoca abbastanza recente e deriva da alcuni studi di tipo musicale che hanno accomunato diverse regioni sotto uno stesso territorio. Alla motivazione musicale si sono poi aggiunte caratteristiche storiche e geografiche.
Le contaminazioni sono evidenti e ravvisabili in modo molto semplice: a Bobbio ogni forno serve focaccia ligure e focaccia ligure condita con pesto.
In realtà questo territorio si trova su una direttrice storica molto importante: la via del sale. La via cioè che da Genova portava il sale attraverso gli appennini verso la pianura padana, stiamo parlando quindi di un territorio frequentato da viaggiatori commercianti e contaminazioni culturali.
Ti ho già parlato del mio tour sui colli Piacentini e di quelle che sono state le tappe principali che ho visitato
Con questo post vorrei darti altri spunti per poter visitare la zona:
Castello di Rivalta
Del Castello di Rivalta ti ho già detto che più che un castello è un borgo dove trovi alberghi, ristoranti, negozi, museo, SPA,.
Il Castello è di proprietà della famiglia Zanardi Landi, originaria della Val Trebbia che abita ancora nel maniero.
Il Castello è ovviamente magnifico, come lo può essere un castello che è abitato ma anche vivo turisticamente con tutte le strutture presenti al suo interno.
Visitare il Castello è un po’ come attraversare diversi periodi storici tutti mescolati fra loro un museo “in pratica” che stordisce di bellezza e ricchezza.
Si perché oltre ad essere residenza della famiglia nobile, hotel, ristoranti, negozi, SPA, il castello è anche visitabile e gli interni sono tutti arredati e ambientati. Perfettamente
Bobbio
Bobbio merita decisamente una visita approfondita.
A Bobbio sono legate le vicende di San Colombano.
Una presenza importante che merita di essere approfondita per le vicende che a San Colombano sono legate
Si è ritenuto che la natura di viaggiatore del Santo ben si sposasse con la “missione” dei motociclisti che frequentano in modo massiccio questa valle tanto da nominarlo ufficialmente nel 2002 Santo protettore dei motociclisti.
Val Trebbia in Moto
Se c’è una valle in appennino che può essere definita quasi come la patria del mototurismo, questa è sicuramente la val Trebbia.
Per la bellezza dei panorami, per le strade (che trovandosi alla confluenza di diverse valli) sono piuttosto divertenti per chi guida una moto.
Non c’è motociclista che nel suo girovagare per la valle, non si fermi a Bobbio a rendere omaggio al proprio santo che si trova proprio nell’Abbazia.
Ma oltre ai motociclisti, cosa ha reso San Colombano una presenza così importante a Bobbio?
Il Paese di Bobbio si è sviluppato intorno a quello che era il monastero e nel medioevo era uno dei maggiori e più importanti centri monastici di Europa, la cui particolarità era quella di custodire un certo numero di codici.
Un’altra particolarità di San Colombano? Quella di aver portato nel corso del suo lungo viaggio dall’Irlanda, la Birra in Italia.
Bobbio ha un centro medievale molto carino con botteghe che propongono prodotti tipici che vanno da quelli dell’Emilia a quelli della Liguria (la focaccia con il pesto nei forni) ma anche particolarità tipiche esclusivamente locali come i maccheroni di Bobbio.
I maccheroni di Bobbio
I maccheroni di Bobbio sono una pasta fatta a mano all’uovo che ha la particolarità di essere fatta avvolgendo una striscia di pasta attorno ad un ferro da calza. Un tipo di pasta che si lega molto bene con il lavoro di casa, dove il ferro da calza è strumento per creare abbigliamento ma anche per cucinare.
Il tipico condimento di questa pasta è lo stracotto, ricetta tipicamente emiliana composta da carne di manzo cotta a lungo e lentamente con spezie e vino. Un piatto abbastanza sostanzioso e molto gustoso.
Il Ponte Gobbo di Bobbio
Anche il ponte Gobbo di Bobbio è legato a San Colombano, d’altra parte il santo quando arrivò qui trovò solamente una chiesa in rovina e tanto spazio attorno (quello che poi è stato occupato dal Paese), quindi San Colombano si preoccupò di creare le “infrastrutture” e la leggenda narra che fece un accordo con il diavolo per poter terminare questo ponte il prima possibile. Cosa che potè accadere perché il diavolo chiamò alcuni demoni che diedero forma alle volte del ponte con le loro schiene. (per velocizzare il completamento)
Museo dell’Abbazia
Il museo Civico di Bobbio si trova nel chiostro dell’Abbazia che racchiude un importante tesoro di reperti.
Io personalmente sono rimasta attratta da un’anfora di alabastro che pare essere una delle anfore del famoso “miracolo delle Nozze di Cana”, (quando Gesù tramutò l’acqua in vino) e dalla bellissima lapide sepolcrale di Cumiano (abate di Bobbio, venuto dall’Irlanda per partecipare alla vita monastica del monastero di San Colombano)
Museo Collezione Mazzolini
Sempre all’interno degli ambienti dell’Abbazia è conservato un altro immenso tesoro, questa volta però di arte del Novecento: il museo è dedicato a Rosa Mazzolini, collezionista che ha donato tutto il suo patrimonio artistico alla Diocesi di Bobbio che lo custodisce in questo museo.
Rosa Mazzolini è di Brugnello, un piccolo, minuscolo paese di cui ti parlerò, poco più avanti, ma non faceva la collezionista era un’infermiera.
Trasferitasi da Brugnello a Milano per lavorare venne assunta dallo studio medico dei Fratelli Simonetti che coltivavano come lei l’amore e la passione per l’arte.
La Sig.ra Rosa Mazzolini ricopriva, oltre che il ruolo di infermiera anche il ruolo di consulente artistica indirizzando i preziosi acquisti dei medici.
Alla fine tutto il patrimonio artistico per vie ereditarie entrò in possesso della Sig.ra Mazzolini che circa 15 anni fa lo donò alla Diocesi.
Ma di che tipo di patrimonio si tratta? Per lo più di opere di artisti italiani del periodo anni ‘30 – ‘60.
Io che non sono una grandissima esperta di arte moderna, sono però riuscita ad apprezzare alcune opere di nomi che invece conosco e conosco piuttosto bene: Lucio Fontana, Giò Pomodoro, De Chirico, nomi che hanno opere esposte per esempio al Guggenheim di Bilbao, ai Musei Vaticani, al MOMA di New York.
Incredibile come questa preziosa collezione sia conservata in Val Trebbia, dove la cultura è per lo più quella rurale e popolare.
Motivo in più per andare in visita a Bobbio e considerarlo non solo un punto di passaggio, tanto più che non ho ancora finito di raccontare quello che è possibile fare nei dintorni di Bobbio e ti voglio parlare di Brugnello.
Brugnello
L’ho anticipato in un altro articolo: Brugnello è un piccolo gioiello dei colli Piacentini.
A parte la posizione magnifica a picco sulla vallata da cui si può godere del panorama delle anse del Fiume Trebbia (che sono state candidate a Patrimonio a Unesco insieme a Bobbio e alla sua storia), il paesino è tutto in pietra e, in alcuni punti, le abitazioni sono parte integrante della roccia. È tutto completamente restaurato, il restauro è avvenuto nel rispetto dello stile originale, le case sono rimaste in pietra e gli infissi, porte e finestre, sono in legno ma sono tutti intagliati e decorati.
Perché Brugnello si lega indissolubilmente a quanto ti ho raccontato prima? Brugnello è il paese di nascita di Rosa Mazzolini, la collezionista che da donato tutto il proprio patrimonio artistico alla Diocesi di Bobbio e Piacenza.
Il Paese è davvero minuscolo e a parte le case di pietra e la chiesa, all’ingresso del Paese è presente anche un Hotel Ristorante (Rocca Rosa) in cui ti consiglio di fermarti a mangiare o perlomeno di fare merenda prendendo una fetta di crostata di prugna che è davvero notevole (oltre che un prodotto tipico del Piacentino, lo sapevi?).
Il Piffero: una tipicità della Val Trebbia
Può sembrare una cosa strana ma in questa valle divisa fra 4 province, la musica rappresenta una tipicità.
Una musica particolare anzi una musica suonata con uno strumento particolare: il piffero.
Il PIffero è simile ad un flauto, ma flauto non è. È tipico e unico di queste valli di collina, e rappresenta la musica popolare della zona.
In questa zona esiste un gruppo musicale che si chiama i “Müsetta”, questo gruppo suona una musica popolare ed è composto da Bani che suona il piffero da Marion (che fa parte della Filarmonica della Scala) e da Davide (che ha raccolto l’eredità della fisarmonica da Attilio Rocca, l’altro fondatore del gruppo).
Bani ad oggi prosegue anche l’attività di liutaio e oggi ripara e costruisce nuovi pifferi.
È affascinante vederlo mentre crea un piffero nel suo laboratorio con il tornio e i pezzi di legno scelti per diventare pifferi con differenti sonorità
Ah ho scoperto da poco perché il gruppo di chiama Müsetta, una delle parti che compongono i pifferi si chiama “musotto”.
Sentire suonare i “Müsetta” è un privilegio, un po’ per la particolarità dello strumento che è tipico solo di questa zona, ma anche perché il gruppo suona e ha suonato in concerti sia Italiani che esteri.
Poter ascoltarli è proprio un’esclusività
Alcuni consigli per una visita nella Val Trebbia
Vuoi dormire in Val Trebbia?
Ti consiglio le strutture che abbiamo provato durante la visita:
Relais Sant’Ambrogio→ Può vantare alcuni punti di forza notevoli:
la posizione che da sopra la collina domina tutta Bobbio dall’alto.
Bello l’aperitivo al tramonto che scende dietro le vette dell’Appennino.
Bella anche la sala da pranzo tutta vetrata che permette di godere del panorama anche durante la cena, il pranzo, la colazione.
Un altro aspetto interessante: la cucina a vista dove la Sig.ra Giovanna prepara pietanze tipiche con i prodotti di stagione e seguendo anche un po’ l’estro del momento.
Altra caratteristica di questo Relais sono le stanze: design, modernità, ricerca sui materiali, spazi ampi e ragionati e ancora la vista stupenda.
B&B la torretta: → a pochissima distanza da Bobbio centro e dal suo suggestivo Ponte Gobbo l’ambiente in cui si trova questo B&B è un’ambientazione più rurale.
Il B&B è incastonato come una pietra preziosa in un piccolo borgo composto da costruzioni in pietra.
La colazione si trova in un locale apposito che bisogna raggiungere uscendo dalla propria stanza ed entrando in altra locale che fa sempre parte del B&B un po’ come se fosse un piccolo albergo diffuso
Il B&B dispone oltre alle camere anche di un appartamento perfetto per una famiglia o un gruppo di 4 o 5 persone. Un appartamento perfetto, ristrutturato, con un salotto sistemato sotto una volta a botte di pietra, arredamento perfettamente a tema e ambienti con dimensioni perfettamente abitabili.
Sopra la volta a botte del salotto un soppalco con stanza matrimoniale.
La sorpresa di questo appartamento? La vista sul giardino con l’erbetta tagliata e la piscina azzurra pronta per essere utilizzata.
Vuoi mangiare in Val Trebbia?
Anche in questo caso ti consiglio i ristoranti che ho provato io e che assolutamente non posso che consigliare perché ho mangiato davvero bene:
l’Agriturismo del Relais Sant’Ambrogio di cui ti ho parlato sopra
Il Ristorante Rocca Rosa di Brugnello: ti ho già consigliato di non perderti la crostata di prugne, ma dai uno sguardo anche al menù. Il proprietario è super competente e accogliente nel raccontarlo e nell’abbinare i vini rigorosamente dei colli piacentini. (Ricordati che ti parlerò di vino quando ti parlerò della ValTidone che è la valle successiva alla Val Trebbia).
Albergo ristorante Piacentino: si trova in centro a Bobbio e anche questo è a sorpresa: la sorpresa consiste nel fatto che appena entrato dall’ingresso ti affaccerai su un giardino delizioso con pergolati, fiori, rose, dove poter mangiare nella bella stagione.
Ovviamente questa non è l’unica sorpresina che ti riserva “Il Piacentino” perché qui ho assaggiato i super tipici Maccheroni di Bobbio conditi con stracotto.
I Tortelli erano divini, (anche il resto per la verità).
Vuoi visitare Bobbio?
Rivolgiti allo IAT che si trova proprio all’ingresso del paese nella pagina dedicata trovi tutte le informazioni per contattarli.
Dallo IAT vengono organizzati tour guidati per visitare l’Abbazia (che secondo me necessita di una visita guidata proprio per la mole di informazioni interessanti che si celano dietro l’abbazia e nella storia di San Colombano).
Oppure puoi farti organizzare un tour completo da Food Valley Travel, agenzia di incoming che si occupa proprio di questa parte di territorio e che potrà riuscire a incastrare transfer, pernotti e prenotazioni e volendo anche cose speciali (come ad esempio, un incontro con i Müsetta, come è successo a me)
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