I Colli Piacentini: un territorio che è ancora poco frequentato ma che ha un enorme potenziale sotto molti punti di vista: gastronomia, vini, cultura e attività sportive. Cosa manca? Forse il mare: ma c’è un fiume che ambisce a diventare patrimonio Unesco.
Sono stata sui Colli Piacentini, per un weekend, ma diciamocelo, è stato un weekend intenso: le cose interessanti, golose, affascinanti da vedere, assaggiare, fare sono talmente tante che ci si può dedicare decisamente più tempo.
Due sono le valli che ho visitato: Val Trebbia e Val Tidone che prendono il nome dai fiumi che le hanno disegnate e modellate.
Ciascuna di loro con una caratterista ben definita, condita da altre tipicità comuni che non fanno altro che allargare il ventaglio di opportunità.
Oggi ti racconto l’itinerario che mi ha condotto a scoprire bellezze storiche, storie affascinanti, eccellenze enogastronomiche, vite appassionanti. Sara, accompagnatrice del tour, ha definito il weekend “Country-Chic” e decisamente è una definizione perfetta
Castello di Rivalta
Il Castello di Rivalta si trova in bassa valle, molto più vicino alla città di Piacenza che alle colline, ma si può identificare come la “porta di ingresso” al mondo dei Colli.
È imponente! Non è semplice “castellino” medievale: all’interno delle sue mura, si rivela un vero e proprio borgo che comprende la parte museale, tutta da visitare, l’hotel di charme, 2 ristoranti e anche alcuni appartamenti privati, come se fossero la seconda casa al mare, solo che sono dentro ad un castello.
Ti ricordi quando da piccolo sognavi di essere un Re o una principessa? Ecco questo è il prototipo del castello dei sogni con con giardini curatissimi e una vista importante sul fiume Trebbia.
Ed è proprio dalla sala delle feste del Castello di Rivalta che ammiro il gigantesco letto del fiume Trebbia che in questo che rivela già una sua caratteristica che lo rende particolarmente attraente: la ghiaia bianca e le acque azzurrissime
Brugnello
Alzi la mano, chi ha mai sentito nominare questo minuscolo paesino. Niente vergogna, sono qui per questo: anche io non lo conoscevo.
Brugnello è un minuscolo gioiello dei Colli Piacentini appollaiato su uno sperone di roccia che lo fa diventare uno spettacolare terrazzo con vista.
Una vista meravigliosa, quella sul fiume Trebbia, che visto dagli oltre 400 metri di altitudine di questo piccolo agglomerato di case perfettamente ristrutturate, fa si che il colore del fiume e le sue anse risultino estremamente belle! Si possono definire belle le anse di un Fiume? Quelle del Trebbia decisamente sì, da lassù ancora di più!
Il paese è minuscolo, ma pieno di sorprese
- Ho conosciuto il gruppo musicale “i Müsetta”, che suonano musica tradizionale folk e liscio con strumenti tradizionali. Ho fatto una scoperta che mi ha cambiato la vita: il piffero non è uguale al flauto dolce. Anche tu pensavi che fossero la stessa cosa?
- Tutte le abitazioni sono accumunate da una caratteristica architettonica comune: i serramenti in legno sono straordinariamente decorati.
- Ho mangiato a Rocca Rosa dove vale la pena fermarsi per almeno due ragioni: il fresco gazebo sotto cui mangiare nelle calde giornate, circondato da un verde talmente verde da sembrare surreale e l’ottima scelta di vini (passione del proprietario) e salumi (i salumi sono una tipicità dei Colli Piacentini, ma te ne parlerò in modo più approfondito). Ah no, c’è anche un’altra ragione:la stupenda torta di prugne, una crostata di marmellata di prugne un po’ bruschina, ma perfetta nello spessore della frolla, nella quantità della marmellata e anche nella perfezione del reticolato: una crostata perfetta, direi la più buona di tutto il tour.
- A Brugnello ho avuto anche la possibilità di vedere la Sig.ra Mazzolini. Chi è? Eh, anche io non la conoscevo, ma è una distinta signora che ha donato una fortuna (in opere d’arte) alla Diocesi di Bobbio-Piacenza, una bella storia che approfondirò in seguito (non posso svelarti adesso tutte le sorprese che potrai trovare sui Colli Piacentini)
Bobbio
Per quello che riguarda il mio tour sui Colli Piacentini, credo che Bobbio possa fregiarsi, per quello che è la mia opinione, della definizione di “perla dei Colli Piacentini”. Ho azzardato troppo? Non so, ma Bobbio, famosa per il suo ponte Gobbo, mi ha fatto decisamente una bellissima impressione
Forse mi sarò fatta suggestionare dalle vicende di San Colombano (un super viaggiatore del Medioevo) o forse sono rimasta fulminata dalla straordinaria collezione di Arte moderna donata dalla Sig.ra Mazzolini alla Diocesi di Bobbio-Piacenza. Non puoi nemmeno immaginare cosa si possa trovare in quella collezione. E visto che non lo puoi immaginare, te lo dico io: De Chirico, Lucio Fontana, Giò Pomodoro e tantissimi altri che rappresentano il meglio degli artisti del ‘900.
Una collezione di questo calibro, in questo paese dei Colli Piacentini! Io non l’avrei mai detto.
E il museo dell’Abbazia di San Colombano raccoglie reperti con pezzi unici.
Tra tutte queste cose belle c’è anche il fatto che Bobbio, è un paese vivace (il sabato c’è un mercato piuttosto esteso) pieno di salumerie, panetterie, focaccerie che diffondono fra le vie il profumo delle tipicità, praticamente ti sazi solamente passeggiando.
Menzione speciale per l’hotel ristorante “Il Piacentino” che oltre alle, tante, cose buonissime che ha servito, si è fatto carico di preparare, su richiesta espressa al momento, i famosi Maccheroni di Bobbio: pasta fatta col ferro per la maglia. Una sorta di bucatino fatto a mano condito con stracotto.
Non te lo dico, oppure si? Buonissimo!
Travo
Travo è un altro Comune, vicino a Bobbio, dei Colli Piacentini. Ma a Travo c’è il Parco Neolitico.
Non è un Parco ricostruito per la gioia dei bambini che sognano di trovarsi faccia faccia con un dinosauro di cartapesta. Travo È un VERO villaggio Neolitico, di quelli dove ci sono VERI scavi archeologici, dove ci sono gli archeologi, che si estende sulla riva del Trebbia.
Il villaggio neolitico, quello che gli uomini neolitici abitavano circa 4000 anni BC , era molto più vicino al fiume, anzi il fiume era molto più vicino al villaggio, ma nel corso dei secoli come sempre succede, il fiume si è “spostato” un po’ lasciando spazio agli archeologi di lavorare su un’ampia zona pianeggiate.
Capanne neolitiche, scavi in lavorazione e reperti archeologici, ma la cosa sorprendente, per me, sono stati gli alberi: gli alberi che si trovano nel parco sono il risultato della semina dei semi neolitici trovati durante gli scavi. Io: affascinata e attratta dalla natura millenaria!
Rocca D’Olgisio
Con la Rocca D’Olgisio il tour dei Colli Piacentini mi ha traghettato dalla Val Trebbia alla Val Tidone.
La Rocca D’Olgisio, di proprietà privata ma visitabile, è costruita anch’essa su uno sperone di roccia ad un’altezza di circa 570 metri sul livello del mare.
Non è un castello, è una rocca e lo si vede dall’aspetto esterno, severo e possente. È la fortezza più antica della Provincia di Piacenza e anche se l’aspetto esterno è massiccio e poco fiabesco rispetto ad un castello, il suo giardino interno è davvero un luogo incantato ma ancora di più lo è la vista che si gode dai camminamenti: la vista spazia nel vero senso della parola ” a perdita d’occhio” tanto che nelle giornate particolarmente limpide si possono vedere il Monte Rosa e lo skyline di Milano.
Veduta spettacolare sulla Val Tidone da cui si percepisce il carattere completamente diverso dalla Val Trebbia: distese infinite di vigneti, vigneti e vigneti.
Nibbiano
Nibbiano è in Alta Val Tidone, piccolo paese sconosciuto, anche questo, dove il mio tour sui Colli Piacentini è terminato con un pranzo (dato l’orario era più una merenda) con un tipico street food locale che ho ADORATO!
Batarö: è un tipico pane piacentino che proprio a Nibbiano è diventato una DE.CO (denominazione comunale di origine). È un pane che si gonfia in cottura, rimane vuoto, si taglia a metà e si riempie in vario modo ma la farcitura più tradizionale è pancetta e Gorgonzola: una bomba atomica calorica che riempie la bocca di immense soddisfazioni, veramente grandi soddisfazioni.
Le 4 province
Una cosa che non ti ho ancora detto dei Colli Piacentini è che questa zona, che ho visitato, è denominata anche Quattro Province.
La peculiarità è il fatto che questo territorio fra la Val Trebbia e la Val Tidone è la naturale confluenza di 4 province di altrettante quattro regioni: Liguria, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Questo territorio particolarmente strategico nel corso della storia per il traffico delle merci, per il passaggio degli eserciti, per le vie dei pellegrini raccoglie, mescola, unisce e confonde tradizioni, gastronomia, storia e popoli rendendo il tuo viaggio in questa zona, tanti viaggi in uno solo.
Per questo tour devo ringraziare: Visit Emilia che mi ha invitato a partecipare a questo weekend straordinario e Food Valley Travel che ha organizzato logisticamente e coordinato il tour nelle persone di Sara e Deborah (accompagnatrici perfette, organizzate e pure simpatiche).
Nel corso del tour in realtà ho potuto assaggiare l’ospitalità dei Colli Piacentini anche presso altre strutture come:
L’Agriturismo Relais Sant’Ambrogio che mi ha ospitato per la cena del venerdì e la Torretta di Bobbio che invece mi ha ospitato per la notte in un appartamento gigante, confortevole e scenografico.
Il ristorante stellato “La Palta” di Val Tidone della premiata Chef Isa Mazzocchi che mi ha ospitato per una cena valtidonese stellata.
Tutti i produttori di salumi e vini che ho potuto incontrare e di cui ho potuto assaggiare le eccellenze come:
La Cantina Civardi Racemus che mi ha conquistato con la sua storia di famiglia
Il B&B Bacchanalis
Salumi Grossetti (che mi invece mi hanno conquistato con una pancetta che si scioglie in bocca)
Vini Solenghi
Cantina Mossi 1558
Ringrazio tutti in modo sommario qui sul finale solo perché voglio parlarne in modo più approfondito scrivendo due articoli più dettagliati sulla Val Trebbia e sulla Val Tidone in cui voglio svelarti tutti i segreti e tutte le sorprese che non ho potuto dirti in questo articolo
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Ciao Monica, come stai? Sempre tutto bene?
Un abbraccio Mariangela