La Val Tidone, tra le Valli Piacentine, è la valle che dell’enogastronomia ha fatto il proprio fiore all’occhiello.
Tar DOP, IGT e IGP, il territorio è ricco di prelibatezze e tesori fatti di terra, acqua e lavoro. Oltre che di storia e cultura grazie alle innumerevoli tracce antiche che si notano bene e che spesso sono rappresentati da castelli e rocche.
Scopriamo insieme questa valle “a tutto gusto” con un itinerario che si snoda fra cantine, rocche, salumi e una sorpresa finale.
- Rocca D'Olgisio: la fortezza più antica dei colli piacentini
- Civardi Racemus: l'Agriturismo in una delle posizioni più belle della Val Tidone
- Ristorante La Palta: La stella di Borgonovo Val tidone
- Agriturismo Bacchanalis: dalla moda al vino
- Salumifico Grossetti: una boutique di salumi
- All'azienda Agricola Solenghi si definiscono Vignaioli
- Cantina Mossi: raccontare una favola attraverso il vino.
- Nibbiano
La Val Tidone prende il nome dal Tidone che è il torrente che la attraversa, si trova in provincia di Piacenza, confina con la Val Trebbia e con la Lombardia.
Anche la Val Tidone ricopre parte di quel territorio particolare che viene chiamato “4 Province” dove confluiscono tradizioni e cultura che fanno parte di appunto di 4 regioni diverse
Vuoi capire che cosa significa 4 province? Te ne ho parlato nel mio post sulla Val Trebbia: una valle 4 province
Superfluo dire che essendo una valle dedita all’enogastronomia, la conoscenza della Val Tidone è cominciata con una cena speciale e continuata con assaggi e degustazioni. Diciamo la verità: ci abbiamo messo anche un po’ di storia e folklore, ma io ti racconterò l’itinerario con l’esatto ordine di come l’ho vissuto io.
Sono arrivata alla Val Tidone dopo aver visitato la Val Trebbia e l’itinerario prevedeva una visita culturale
Rocca D’Olgisio: la fortezza più antica dei colli piacentini
La Rocca d’Olgisio, nel comune di Pianello Val Tidone, ha origini intorno al 550 ed oltre ad essere la fortezza più antica di tutti i colli piacentini, è costruita in una posizione straordinaria: arroccata su uno sperone a 570 metri di altitudine permette nelle limpide giornate di vedere il Monte Rosa e in primi grattacieli di Milano. E permette anche di spaziare a 360° con la vista su tutti i vitigni della Val Tidone.
Lo sai che in Val Tidone si trova Ziano Piacentino che è uno ei comuni più vitati d’Italia? Cioè uno dei comuni il cui territorio è ricoperto per la maggior parte da vigneti. Da qui puoi ben capire per quale ragione questa valle abbia fatto dell’enogastronomia il proprio fiore all’occhiello.
Ma torniamo alla Rocca D’olgisio: Il territorio del Piacentino è costellato di fortezze e castelli, ma sai la differenza fra un castello e una rocca? Nella concezione moderna il castello è più adibito ad dimora di signori e nobili mentre la Rocca è più dedicata a carattere difensivo. In realtà anche i castelli spesso avevano funzioni difensive con la differenza che in genere le rocche erano costruite in posizioni più inaccessibili e avevano un aspetto più massiccio, meno elegante e nobile.
La Rocca d’Olgisio per la posizione è decisamente una Rocca fortificata, possente e non facilmente raggiungibile e forse anche meno elegante, non adibita a dimora, ma ha un giardino interno con una scalinata davvero deliziosi ed eleganti.
L’ingresso della Rocca, anche oggi è in salita, parecchio in salita, la rocca ha mura possenti, massicce ed imponentie e sicuramente una delle cose più belle da fare mentre si visita la Rocca è la passeggiata sui camminanenti per godere di un panorama super!
Visitare la Rocca d’Olgisio: la Rocca é visitabile da marzo ad ottobre, orari e informazioni li qui trovi qui
Civardi Racemus: l’Agriturismo in una delle posizioni più belle della Val Tidone
Civardi Racemus viene derfinito come un agriturismo classico, oppure un passo più su di un agriturismo e un passo sotto ad un ristorante. In realtà l’Agriturismo Civardi Racemus è molto molto si più di qualsiasi di queste definizioni.
Civardi Racemus è a gestione famigliare: babbo, mamma, Paola e Silvia, due sorelle. Appena arrivi vieni accolto dal sorriso, dall’entusiasmo, dalla coinvolgente passione che Silvia e Paola mettono nel loro lavoro, ma anche nel raccontarlo.
L’agriturismo si trova a Montecucco in posizione privilegiata per godere del panorama sulla valle vitata. Silvia e Paola raccontato con un entusiasmo contagioso i loro vini, le produzioni, le novità e ti sorprendono con degli assaggi a cui non puoi resistere.
L’agriturismo dispone di camere, SPA, ristorante e anche una terrazza gigantesca vista vigneti.
La tradizione viene portata avanti dal Babbo e dalla mamma, il fermento e l’innovazione sono terreno per le due sorelle, che periodicamente organizzano eventi, settimane e tema (anche seguendo l’evoluzione e i prodotti della natura del loro orto), degustazioni.
Ti consiglio di seguirle sui social su cui si divertono e sono parecchio attive.
Ristorante La Palta: La stella di Borgonovo Val tidone
Stella di nome e di fatto: il ristorante la Palta è un ristorante stellato, guidato dalla Chef Isa Mazzocchi che proprio quest’anno ha ricevuto il Premio Michelin Chef Donna 2021.
Non si può disquisire sui piatti, buoni, belli, un menù che stordisce di bellezza e bontà, prodotti del territorio, magistralmente accompagnati da vini del territorio. Beh tutte cose ovvie no, d’altra parte se gli sono state riconosciute le stelle una ragione ci dovrà pur essere.
Io, oltre alla cena superba, sono stata colpita da altre caratteristiche che me lo hanno fatto apprezzare ancora di più: la gestione famigliare e l’umiltà della Chef e dei collaboratori.
Voglio spiegarti bene questa cosa che non è per niente scontata e che per me rappresenta decisamente un plus, perché a volte, chi non frequenta spesso ristoranti stellati, può avvertire un certo senso di inadeguatezza rispetto al locale, allo Chef e al cerimoniale, che non sono decisamente quelli da pizzeria.
Invece la gestione famigliare rende tutto molto umano e accogliente, la sorella di Isa Mazzocchi si occupa della sala, di fare accomodare gli ospiti, di consigliargli e metterli a proprio agio, per questo dico che anche se si tratta di un ristorante stellato la gestione famigliare rende tutto molto piacevole.
Isa Mazzocchi, la Chef, è di una umanità, umiltà, semplicità che spiazzano. A me è capitato di lavorare in cucina con chef piuttosto importanti durante la mia esperienza della scuola alberghiera, ma non ne ho incontrato nessuno come lei. Nessuno che nonostante i premi e i riconoscimenti sia in grado di porsi al livello delle persone che si trova davanti. La cena è stata deliziosa non solo per i piatti, ma anche per l’atmosfera e l’accoglienza.
Agriturismo Bacchanalis: dalla moda al vino
Bacchanalis è un agriturismo che dispone di camere e cucina, quindi dove è possibile gustare i piatti del territorio oltre che fare degustazioni. I vini che vengono prodotti da Paolo, proprietario dell’agriturismo, portano il nome di tenuta Rita Solari, nome dedicato alla mamma di Paolo che si occupava di sartoria e moda Prêt-à-porter.
Quindi, Paolo in realtà, in questa impresa è stato guidato dalla passione più che dalla tradizione di famiglia. L’agriturismo è un misto di tradizione e stile minimal, e anche di un portico sul retro vista natura che nelle mattine estive permette di fare colazione all’aperto.
Io ho dormito qui, in una camera minimal, spaziosa, moderna con un tocco di “tradizionale” rappresentato da un accessorio o mobilio della camera che ti catapulta alla tradizione di campagna: ogni stanza un particolare diverso.
Salumifico Grossetti: una boutique di salumi
Entrare nel salumificio Grossetti è come respirare poesia! Ok devi essere un amante del genere, dei salumi e della carne, ma se lo sei questo è il paradiso per davvero.
Se la provincia di Piacenza può vantare ben 3 DOP di salumi , il Salumicio Grossetti li produce tutti e tre: salame, coppa e pancetta.
Anche in questo caso siamo davanti ad un’azienda famigliare che affonda le radici nel territorio: la salumeria nacque a Pianello Val Tidone nel 1875 e ha continuato a produrre i propri salumi e carni rispettando i tempi che la natura detta.
Non so se lo sai, ma la macellazione dei suini, un tempo veniva effettuata solamente nei mesi più freddi, una volta all’anno e per la stagionatura delle carni lavorate veniva sfruttato il clima che in Val Tidone è il migliore alleato naturale per ottenere prodotti di eccellenza.
Nello shop puoi trovare una selezione di prodotti del territorio gastronomici rigorosamente del territorio e anche una ricca e fornita enoteca che contempla vini locali. Organizza una degustazione e poni attenzione alla pancetta: dire sublime è davvero poco.
All’azienda Agricola Solenghi si definiscono Vignaioli
L’azienda Soleghi e il Salumificio Grossetti, hanno una cosa in comune: sono uno di fronte all’altro divisi solo da una striscia d’asfalto. Se parti dal salumificio Grossetti, attraversi la strada e sei da Soleghi.
Solenghi è un produttore di vini un po’ sui generis: da Soleghi si guarda prima alla qualità e non alla quantità. Da Solenghi si curano le vigne e si produce vino biologico in modo naturale, rispettando anche qui tempi della natura, naturali evoluzioni delle piante, sistemi di lotta integrata, esclusione di concimi, lavorazioni completamente manuali sulle piante. Un’attenta selezione dei grappoli, fatta in modo manuale e direttamente sulla pianta permette di ottenere un prodotto di altissima qualità.
I tempi di imbottigliamento sono volutamente lunghi, per fare il modo che tutto il processo di fermentazione e affinazione del vino avvenga prima della bottiglia.
Una cantina che lavora in modo alternativo alla ricerca di un prodotto di estrema qualità
La degustazione io l’ho fatta qui: cioè qui ho degustato i salumi Grossetti (e la loro divina pancetta) accompagnati dai particolari vini Solenghi.
Che accoppiata queste due aziende: entrambe producono prodotti di eccellenza che uniti in un’unica degustazione sono davvero un’sperienza eccezzionale.
Cantina Mossi: raccontare una favola attraverso il vino.
Ecco perché una visita in Val Tidone merita il giusto tempo: per apprezzare al meglio ciascuna di queste realtà, per assaporare i gusti, i sapori e i profumi ma anche le storie che sono celati dietro ogni marchio, ogni prodotto, ogni lavorazione.
L’azienda agricola Mossi è l’ultima realtà vitivinicola che ho visitato nella mia esperienza in Val Tidone. Ogni cantina, ogni artigiano, ogni produttore che ho incontrato in Val Tidone è caratterizzato da una specifica che la rende unica: della Cantina Mossi posso dire che, oltre al magnifico casale dove ha sede la cantina, Marco e Silvia gli attuali proprietari, che qualche anno fa hanno rilevato la tenuta dalla famiglia Mossi, hanno la capacità di raccontare la fiaba del vino e in particolare dei vini Mossi in un modo estremamente coinvolgente ed affascinante.
L’esperienza del vino, in effetti non passa solo attraverso il semplice “assaggio” di un buon bicchiere, l’esperienza di una degustazione è un insieme di ingredienti ben miscelati che vanno dal prodotto, al racconto del lavoro che ci sta dietro, ma anche alla narrazione della filosofia che contiene un bicchiere di vino, alle sensazioni che hanno permesso di scegliere un nome, di realizzare un prodotto che rappresenti anche un’idea o che segua un sogno.
Una degustazione è un po’ come ascoltare una favola, come seguire un’avventura, come leggere un libro tutto d’un fiato e alla Cantina Mossi, succede proprio questo. E io qui ho incontrato quella che credo essere decisamente la “MIA” bottiglia.
Una visita alla cantina Mossi è come una visita guidata in giostra, un percorso che parte dall’inizio della tradizione e arriva fino all’innovazione.
Da fare!
Dopo tutte queste degustazioni, il naturale evolversi della giornata avrebbe portato a pensare che sarei potuta tornare a casa felice e gaudente, ma invece mancava l’ultima tappa.
Nibbiano
Nibbiano è stata una sorpresa sotto molti punti di vista perché anche se arrivati qui con grande ritardo rispetto a quanto previsto, siamo stati accolti come ospiti speciali (a dire il vero siamo stati accolti come ospiti speciali durante tutto il weekend). A Nibbiano ci aspettavano cose fantastiche.
Intanto ti voglio raccontare di Nibbiano: che è un paese che affonda le sue origini nell’epoca romana, ma che ha rivestito una particolare importanza nel periodo del Medioevo dove per la posizione era un importante anello di congiunzione fra le valli del Tidone, del Trebbia e la Val Versa.
Nibbiano si trova su una linea di confine, su un anello di congiunzione che assorbendo le influenze di territori con diverse tradizioni e morfologie, rendeva questo paese particolarmente interessante per gli scambi commerciali, fin dal Medio Evo.
Nibbiano ha alcune caratteristiche che lo rendono davvero particolarmente “visitabile” per una bella gita fuori porta in queste giornate d’autunno con i colori tipici che caratterizzano l’appennino Emiliano: ha una vivacità intensa e le sagre e gli eventi si rincorrono senza sosta e qui ho scoperto una specialità super tipica che è anche il tema di una sagra locale: il Batarö.
Il Batarö: il panino della Val Tidone
Cibo della tradizione, ricetta povera, nato come riciclo degli avanzi dell’impasto del pane unito al mais, è un panino dalla forma ovale e vuoto.
La consistenza è quella di due sottili sfoglie di impasto che a contatto con il primo calore del forno di gonfiano lasciando uno spazio grande e vuoto da riempire con i salumi piacentini tipici come la coppa e la pancetta, anche se la versione considerata “ufficiale”, e io direi la più golosa, è “pancetta e zola”.
Gustare questo panino è un’esperienza sensoriale meravigliosa, un tuffo nella tradizione gastronomica montanara, meno conosciuta. Io non ne avevo mi sentito parlare come specialità tipica di questa parte dell’Emilia Romagna : tradizioni, quelle collinari, che si conoscono un po’ meno, ma che sono delle vere e proprie sorprese per il palato.
Il Batarö è il protagonista di una sagra che dovrebbe svolgersi nel mese di settembre, ma visti gli ultimi due anni difficoltosi per gli eventi ti consiglio di tenere d’occhio la pagina Piacere Alta Val Tidone per verificare ogni anno le date esatte e anche per tenerti informato su tutti gli eventi che vengono organizzati in questo angolo dei colli piacentini.
Se vuoi approfondire le virtù e le curiosità del Batarö, ti consiglio questa lettura della Cucina Italiana
A Nibbiano però, oltre alla storia, oltre al caratteristico piccolo centro medievale e oltre alla vivace vita sociale che anima il borgo ho trovato una ulteriore attrattiva che non ho ancora testato e provato ma che mi sto organizzando per testare: il Sentiero Val Tidone
Sentiero Val Tidone: 70 km di percorso fra l’Emilia Romagna e la Lombardia.
Un percorso di 70 km che costeggia il Tidone e arriva fino alla provincia di Pavia da percorrere in bici oppure a piedi, un sentiero attrezzato ed organizzato, con cartelli, indicazioni e aree attrezzate per rendere il percorso maggiormente fruibile.
Io ovviamente miro a percorrerlo a piedi in un weekend (o due notti) e mi sto organizzando.
Se ti ho messo la mia stessa pulce nell’orecchio leggi tutto nel sito Visit Val Tidone
E se tutto questo non ti basta, ti aggiungo che la Val Tidone è un territorio ricco di Castelli e storia, aneddoti e leggende, fantasmi e tradizioni.
Ne avevo visitati due in un’altra mia visita della Val Tidone: Sarmato e Agazzano di cui puoi leggere qui –> I castelli piacentini
Dunque: ricapitoliamo: Val Tidone è al perla dell’enogastronomia dei colli piacentini, ma dove puoi trovare anche attività sportive, tradizioni, cultura e storia.
Ti serve altro per iniziare a programmare un periodo qui? Si, rivolgerti a Food Valley Travel che può aiutarti con la logistica e l’organizzazione del tuo e delle prenotazione e che mi ha permesso di vivere questa bella esperienza per potertela raccontare.
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