Ho trascorso un weekend sui colli piacentini facendo base presso l’agriturismo Podere Casale a Vicobarone di Ziano Piacentino.
Lo scopo del weekend, organizzato dallo stesso Nicolas, che gestisce insieme alla madre Daniela (che fa torte da colazione super), era quello di fa conoscere un pezzetto di territorio emiliano, appoggiato sul confine fra la l’Emilia e la Lombardia, dedito alla produzione vitivinicola. La realtà delle cantine vinicole locali è parte fondamentale di questo territorio e della sua economia. Vicobarone di Ziano Piacentino, il comune in cui si trova l’Agriturismo Podere Casale è il comune più vitato d’Italia, cioè il Comune in cui la superficie del terreno è maggiormente ricoperta di vigneti rispetto a qualsiasi altro comune d’Italia.
Le visite che Nicolas ci aveva organizzato non erano esclusivamente in cantine (e che cantine te ne racconterò appositamente in un altro articolo), erano incentrate sulla maggior testimonianza storica della Provincia piacentina: i castelli.
Il Castello di Agazzano e il Castello di Sarmato sono due dei castelli piacentini visitabili. Questa è stata una una zona di transito e di confine: su queste colline sono seminate testimonianze storiche di 300 anni di storia, ma in realtà Rocche e Castelli della zona sono molto più antichi e raccontano di nobili casati, guerre, e feudi.
Una zona contesa.
Agazzano si trova a distanza di circa 20 km dall’agriturismo Podere Casale: 20 km di tragitto collinare particolarmente suggestivo, dolci declivi e vigneti ovunque.
Vigneti che proprio in occasione della nostra visita erano esplosi nel loro migliore splendore.
A causa del particolare clima di fine estate e inizio autunno, i vigneti erano ancora tutti in foglia e quindi con la miriade di colori propri dell’autunno, infatti, come ho imparato in questo weekend prevalentemente vinicolo, le viti non si potrbbero potare fino a che non perdono le foglie. Per la gioia degli occhi, direi.
Il Castello di Agazzano
Il Castello di Agazzano non era nato con l’intenzione di essere un castello abitativo, ma un castello difensivo, quindi non era riccamente decorato, gli interni erano particolarmente spartani perché dovevano essere adatti unicamente ad ospitare un esercito, soldati. Il castello, come spesso avviene è stato però usato per un periodo, come residenza dai signori Gonzaga.
Il Castello Gonzaga è stato rimaneggiato nel corso degli anni, accanto alla Rocca difensiva è stato costruito un borgo, che è considerato il vero e proprio Castello di Agazzano, costruzione di tipo abitativo, decorato, affrescato, ammobiliato. I Principi Corrado ed Erica Gonzaga, eredi della storica famiglia, e proprietari del Castello, abitano qui: nel Castello di Agazzano.
I Principi ci hanno fatto da guide nell’escursione della grandiosa rocca e del ricco e decorato Castello, dove, al piano superiore, abitano loro nella stagione estiva. La Rocca, per quanto sia nata come presidio militare e quindi poco incline ad essere decorata e considerata una bella abitazione, è ricca di particolari e soprattutto di storie e leggende. È insolito per una Rocca difensiva avere gli appartamenti per le guardie dentro alle torrette che stanno sul perimetro del muro. Segno che il il proprietario teneva particolarmente al benessere dei propri “dipendenti” che generalmente erano costretti a vivere in stanze in comune senza nessun comfort. I piccoli appartamenti erano dotati di cucina e lavabo e quindi erano assolutamente indipendenti.
La zona dei colli piacentini, oltre ad avere il comune più “vitato d’Italia”, è anche la zona con i castelli maggiormente infestati da fantasmi. La Principessa Erica, racconta di ben 3 fantasmi che vagano senza pace fra gli spessi muri della rocca e del Castello. Il più famoso di tutti è il fantasma di Pier Maria Scotti che era soprannominato il “Buso“, perché, in vita, aveva fama di essere un mirabolante spadaccino che nelle proprie vittime lasciava a firma della propria attività un buco. Purtroppo anche lui fece una brutta fine, fu ucciso in un duello ingaggiato con il Conte Gonzaga, per tentare di prendere possesso del Castello. Si sa per certo che il suo corpo fu gettato nel fossato del Castello, ma non è mai stato ritrovato. Il “Buso“, che si racconta amasse particolarmente Piacenza e i suoi colli, da fantasma infestò il castello di cui avrebbe voluto prendere possesso: luci che si accendono e si spengono, porte che sbattono e rumori sinistri testimoniano la tormentata presenza del “Buso” fra le mura del Castello. Il Principe in persona avrebbe assistito a strani episodi di vetri in frantumi avvenuti in misteriose circostanze.
Pare che oltre al “Buso” nella Rocca abbiano dato prova della loro esistenza altri due fantasmi: quello di Aloisia Gonzaga e quello di Bortolomeo Scotti che appare con la barba tutta ghiacciata per essere morto di freddo nelle segrete.
La Rocca è stata teatro anche di un altro omicidio efferato, pare, di cui potrebbe essere stata vittima la moglie di Gaspare Scotti, murata viva, non si sa in quale delle possenti mura del Castello. Il suo fantasma non si è mai mostrato.
Il Castello di Agazzano è talmente vivace dal punto di vista esoterico che molte associazione esoteriche fanno frequentano spesso il castello per condurre le loro ricerche.
Il Castello di Sarmato
Scendendo dalle colline verso Piacenza, si trova il Castello di Sarmato.
La struttura a U e la torre sono davvero imponenti.
Il castello è abitato stabilmente dai Conti Zanardi Landi. Non tutte le stanze sono visitabili perché parte del Castello è a disposizione della famiglia. Fa un certo effetto entrare dal maestoso ingresso incorniciato dal verde e trovarsi nel corridoio che i Conti percorrono ogni giorno, fa un certo effetto vedere la serie dei salotti, in sequenza uno dietro l’altro, perfettamente arredati e spesso utilizzati per gli eventi organizzati dalla famiglia. Questo è un altro mondo, la nobiltà sta su un altro pianeta rispetto al mio e sono affascinata, calpestando quei pavimenti, immaginando come potrebbe essere partecipare ad una festa in queste stanze.
La guida che ci accompagna, giovane e molto appassionata racconta nei dettagli storie e aneddoti di famiglia e racconta che anche in questo castello si avverte di tanto in tanto la presenza di un fantasma. Giulia Maria Scotti, morta tra le fiamme del suo abito che si incendiò per essere passata vicino ad un camino acceso, grida in modo straziante e spegne le fiamme nei camini che oggi vengono accesi.
Ma la parte più affascinante di questo Castello oltre al meraviglioso studio del Conte Pietro Zanardi Landi, è il meraviglioso archivio storico.
Bellissimo, ordinatissimo e custode di circa 6000 documenti storici databili fra il 1200 e il 1800: documenti di famiglia, documenti castastali, mappe e bolle papali, conservati in una serie di ambienti arredati e organizzati in sequenza uno con l’altro.
Ci sono particolari armadi archiviatori in cui le ante rappresentano il dorso dei libri. È incredibile pensare in queste stanze siano raccolti documenti che testimoniamo la storia del Castello, della famiglia e del Piacentino di un periodo che comprende circa 600 anni.
Hai mai visitato questi due Castelli, o i Castelli Piacentini? Io mi sono incuriosita molto e programmerò una visita ad altri Castelli piacentini visitabili, voglio conoscere le storie di altri fantasmi.
I Castelli di Agazzano e Sarmato sono entrambi visitabili, con visite guidate, trovate maggiori informazioni sui rispettivi siti dove troverete sia date e orari di apertura sia i riferimenti per prenotare la visita.
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Podere Casale: l’agriturismo a Ziano Piacentino
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Bellissimo post, ho ricordato con piacere le emozioni di quelle giornate passate con voi tra castelli e… FANTASMI 🙂
Grazie a te Nicolas per avermi fatto scoprire un mondo che non conoscevo!