Berchidda è un paese dell’entroterra sardo. Nel Nord della Sardegna nella zona della Gallura. Un territorio che non appartiene all’immaginario del turista che continua a conoscere la Sardegna per le spiagge e il mare strepitoso e le frequentazioni vip della Costa Smeralda. Il primo di tre paesi che si estendono fra la Gallura e la Barbagia, che mi ha fatto scoprire come le tradizioni e la vita della Sardegna siano sempre state di TERRA e non di mare.
Berchidda
Berchidda è territorio di entroterra: niente mare e niente spiagge. Si trova ad un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare, a dimostrazione del fatto che qui di mare non c’è proprio nulla, ma si distinguono dei tratti caratteristici del territorio sardo e in particolare della Gallura come ad esempio le famose sculture naturali in granito che si ritrovano sulle coste nord della Sardegna come a Palau e più in generale in Costa Smeralda.
Dove si trova Berchidda
Berchidda si trova a sud-ovest di Olbia, occorre circa una mezz’oretta di auto utilizzando la super strada SS729.
Oppure a est di Sassari da cui dista circa un’oretta. Il territorio è per lo più collinoso e sconnesso, dominato dalla catena montuosa del Monte Limbara che dall’altro dei suoi 1300 metri domina le valli coltivate, i massicci granitici, la macchia e le sugherete che contraddistinguono il panorama.
Il clima dei Berchidda
Il clima di Berchidda non è quello che ci si aspetta di trovare in Sardegna, sempre per il luogo comume che nella testa della massa mette insieme spiagge, mare, sole e caldo.
Ma non è nemmeno così terribile in ogni periodo dell’anno: il fatto che sia una zona vitivinicola riconosciuta per la produzione di un vino DOCG fa intendere che il sole sia una caratteristica abbastanza comune in questo territorio, dove la temperatura media annuale è intorno ai 15°
Durante la mia visita, in occasione del blogtour #blogSessionInSardegna organizzato da Corsica Ferries in collaborazione con EatBerchidda e la cantina Atlantis wine, siamo stati un pochino sfortunati con il tempo, ma il calore del Vermentino (e del Cannonau), della gastronomia e l’accoglienza dei berchiddesi non ci hanno impedito di scoprire il territorio.
D’altra parte le statistiche dicono che il mese più piovoso è proprio dicembre.
Berchidda: un territorio votato al relax, alle attività all’aria aperta, e al buon vivere
La posizione e le caratteristiche morofologiche hanno decretato i punti i forza di questo paese dell’entroterra a nord della Sardegna rendendolo adatto a una vasta tipologia di viaggiatori. Le colline e le montagne che sovrastano il paese, il lago che ha modificato la morfologia e il clima del territorio circostante e l’esclusione dai circuiti del turismo di massa, lo rendono un posto adatto per il relax, accompagnato da buon cibo e buon vino e con possibilità di praticare una serie infinta di attività sportive all’aria aperta o di partecipare ad eventi di livelli internazionale che si svolgono in paese come il “Time in Jazz“
Time in Jazz
Time in Jazz di Berchidda è un evento di portata internazionale che nel 2017 è arrivato alla XXX edizione.
Ideato e creato da Paolo Fresu, musicista e trombettista di Berchidda, l’vento nacque come momento riservato agli amanti del jazz del circondario ma con il tempo è diventato un evento gigantesco con artisti di livello internazionale e appassionati che arrivano da ben oltre i confini del circondario paesano.
Il Time in Jazz deve la sua fortuna anche all’impegno dei volontari berchiddesi che garantiscono la riuscita di un evento che è partita dalla Piazza di Berchidda e chi è estesto anche ai paesi limitrofi.
Corsica Ferries e Time in Jazz
La Corsica Ferries è legata a filo doppio a Berchidda. Sostiene da più di dodici anno la manifestazione come partner, aprendo e chiudendo l’evento con concerti a bordo per la gioia dei passeggeri che durante queste fortunate traversate possono godere di un inatteso spettacolo.
Corsica Sardinia Ferries riconosce nell’evento e nel suo fondatore gli stessi ideali che essa stessa sostiene: riconoscimento e tutela del Patrimonio naturale, artistico e culturale della Sardegna.
Quegli stessi valori che ci ha voluto far conoscere anche nel corso di #BlogSessionInSardegna.
Monte Limbara: attività all’aria aperta.
La Foresta demaniale del Monte Limbara è un concentrato di macchia mediterranea, di boschi, faggete e fauna. Passeggiando lungo i sentieri non si ha solo la possibilità di ammirare flora e fauna tipica, ma anche di fare un viaggio nella storia e nelle tradizioni sarde che hanno lasciato testimonianze di ricoveri e ripari per animali, di antichi “Stazzu” che erano le case dei pastori dove trovavano posto uomini e animali e di sentieri che ripercorrono antichi percorsi di transumanza.
La flora è tipica della macchia mediterranea ma anche del bosco. Corbezzoli con frutti maturi e colorati hanno attirato la mia attenzione: con i frutti colorati sembrano tutti alberelli di natale. Mirto e ginepro profumano l’aria.
Per la fauna, questo luogo è una sorta di incubatore. I cinghiali lasciano chiari segni del loro passaggio, mentre i daini sono una presenza un po’ più discreta.
I mufloni sono stati reintrodotti dall’uomo e anche i cervi, che sono stati introdotti sul territorio limitrofo pare siano arrivati a Limbara: sono stati avvistati passeggiavamo nel bosco.
Nella Riserva demaniale è possibile entrare in contatto diretto con le querce da sughero. Il sughero è un prodotto tipico della Sardegna che si contende il primato di produzione con il Portogallo e con la Spagna.
L’estrazione del sughero è un lavoro che richiede pazienza, gli alberi necessitano di parecchio tempo per creare quella parte di corteccia che serve per realizzare tappi da vino ma anche tanti altri manufatti creativi o prodotti isolanti. Ti racconterò meglio delle querce da sughero quando ti parlerò di Luogosanto, dove una quercia monumentale ha inaugurato le visite del secondo giorno in questa Sardegna d’autunno.
Una curiosità: dagli uffici del demanio, da dove partono i sentieri che si inoltrano sulla catena del Monte Limbara si vede, in direzione del Lago Coghinas, il Monteacuto. Il nome dice tutto. Il monte è acuto di nome e di fatto. Su quel monte di è sposato Re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II, che a seguito del matrimonio con Adelasia, vedova del sovrano di Gallura, divenne Re di Sardegna. Re Enzo di Sardegna è lo stesso che dà il nome ad uno dei palazzi più famosi e più centrali di Bologna. Il palazzo dove fu imprigionato dopo essere stato catturato e dove morì.
Lago Coghinas
Il Lago Coghinas si trova proprio ai piedi del Monteacuto, ed è un lago artificiale crato nel 1927 sbarrando l’omonimo corso d’acqua. La creazione di questo lago ha modificato anche il clima della zona rendendolo più umido e facendo comparire il fenomeno della nebbia in una zona dove non è così usuale. Durante il fascismo veniva usato per la creazione di energia elettrica, oggi è un’oasi di relax e di divertimenti acquatici di ogni genere. Nelle sue acque si possono praticare tutti gli sport acquatici che puoi immaginare.
Il lago è uno spot perfetto per il windsurf proprio per la sua posizione molto esposta ai venti, pesca, canoa, moto d’acqua, trekking e bici nei percorsi intorno al lago.
E le spiagge! Sì, ci sono anche le spiagge, piccole contornate dalle tipiche pietre granitiche che fanno proprio pensare alle spiagge della Costa Smeralda.
Il Museo del vino di Berchidda
Berchidda ha un museo del vino che è anche Enoteca regionale e che quindi raccoglie i vini di buona parte delle cantine sarde.
Da Nord A Sud.
Perchè un museo del vino a Berchidda? Berchidda si trova proprio nel territorio di produzione del vermentino di Gallura.
Il Vermentino di Gallura, non è il Vermentino di Sardegna. Sono due vini completamente diversi.
Le origini storiche, morfologiche e climatiche di Berchidda e dei territori cirocostanti lo hanno resto un terreno fertile per la coltivazione della vite e per la produzione di prodotti gastronomici che hanno reso famosa la zona proprio per l’enogastronomia.
Della gastronomia di parlerò in un altro post perchè ho assaggiato tantissime specialità sarde che non conoscevo. chi non conosce il pane carasau, la bottarga e il porceddu? Oltre a questo c’è molto di più e come ti ho spiegato all’inizio di questo post si tratta prevalentemente di gastronomia di terra.
Tornando al Museo del vino: il museo si trova in zona sopraelevata e domina tutta la valle in un colpo d’occhio strepitoso, mentre l’interno del museo racchiude la storia della vite e della vinficazione in Sardegna, delle tradizioni pastorali e della lavorazione del sughero che era strettamente collegata a quella della produzione del vino.
Ho scoperto che esiste un vino sardo con un nome bellissimo: Monica di Sardegna.
Non abbiamo fatto in tempo a fare una degustazione, ma è possibile organizzarla.
Notte de Chelu: i presepi di Berchidda
Una delle ragioni che ci hanno accolto a Berchidda nel periodo che decreta l’inizio delle feste natalizie, è l’evento Notte de Chelu.
Gli stessi volenterosi volontari che si occupano della perfetta riuscita del Time in Jazz, animano il paese con presepi fantasioni o tradizionali, originali e inusuali in una festa di due giorni che si chiama Notte de Chelu.
Notte de Chelu letteralmente significa “notte celestiale” ed è il titolo di una canzone di Pietro Casu, un parroco quasi mitologico che ha tradotto in sardo la divina Commedia e ha sempre avuto a cuore la questione della lingua sarda.
Notte de Chelu segna l’inizio delle Feste Natalizie di Berchidda, un evento che coniuga la sacralità dei presepi a quella più pagana del vino e delle specialità tradizionali.
La cittadina è divisa in 8 rioni che sono più rioni di concetto che di fatto: essendo una cittadina di circa 2700 abitanti, le divisioni rionali in alcuni casi sono forazate, ma sono servite per rendere ancora più ricca la manifestazione.
Ogni rione allestisce il proprio presepe: presepi giganteschi, a grandezza uomo con caratteristiche molto diverse una dall’altra.
Accanto ad ogni presepe uno stand gastronomico serve una specialità gastronomica (che buona la zuppa berchiddese e il cinghiale 😉 ) e vino delle cantine del territorio.
I cori, vestiti in abiti tradizionali, sfilano per le stradine del centro per raggiungere la posizione che gli è stata assegnata per cantare e la Funky Jazz Orchestra di Berchidda sfila suonando per le vie del centro inseguita da un corteo danzante e festante di persone.
Ogni presepe ha una caratteristica particolare che lo contraddistingue: i materiali con cui è costruito, la storia che vuole raccontare (oltre a quella universamelmente riconosciuta), la particolarità del cibo e del vino che vengono serviti negli stand.
Inutile che ti racconti le fattezze di ogni singolo presepe, i presepi rimangono in mostra fino al 6 gennaio e sarebbero da vivere e visitare insieme ai Bercheddesi che ti raccontano la logistica, l’organizzazione, la costruzione, i problemi e gli anedotti di ciasun rione.
Quello che colpisce è la quantità di gente che affolla il centro storico di Berchidda durante Notte de Chelu e l’allegra accoglienza dei berchiddesi che sfoggiano bottiglie di vino e vassoi di cibo, come fossero gadget imprenscindili della loro “divisa da festa”.
Colpisce anche l’incredibile voglia di raccontarsi che trasforma quelli, che nel mio immaginario dovevano essere persone riservate e schive, in allegri narratori di vita.
I matrimoni di Berchidda
Come il Time in Jazz e la Notte de Chelu, sono affari di paese, che coinvolgono in un lavoro volontario la quasi totalità dei cittadini, anche i matrimoni sono dei veri e propri affari di paese.
Sono famosi i matrimoni di Berchidda: personaggi illustri sono passati da questa cittadina del gallurese per rendersi conto di persona di come la cooperazione e la “mutua partecipazione” siano una caratteristica dell’entroterra sardo e di come questa “idea economica”, oltre ad essere una delle caratteristiche del territorio, sia applicata anche i matrimoni.
I matrimoni Berchiddesi sono patrimonio di tutti.
Di tutto il paese che partecipa in massa all’evento donando una cifra che nella tradizione corrisponde ad una giornata di lavoro.
Un vera e propria regola non scritta. Anzi, in realtà è scritta scritta, perchè ogni coppia di neo sposini conserva il libro dei partecipanti come un prezioso cimelio.
In realtà il libro è ben più di un cimelio, è n vero e proprio registro dove ciascun partecipante viene schedato a seconda della partecipazione del dono che portato agli sposi.
Regali registrati che a tempo debito, in occasioni di altri matrimoni del paese devono essere restituiti nella stessa misura.
Sono matrimoni che coinvolgono circa 1500/2000 persone, matrimoni che si svolgono in locali che sono stati appositamente creati per poter ospitare tante persone tutte insieme, parliamo di torte nuziali gigantesche che non tutte le pasticcerie sono in grado di fornire.
Parliamo di un pranzo, che attualmente viene gestito da un servizio catering, che nei tempi andati era gestito dalle famiglie, che aveva un rituale di preaprazione della durata di una settimana, che prevedeva la mescita del vino e la preparazione a mano delle salsicce che venivano servite nel gigantesco ricevimento.
Berchidda fuori dal tempo
Berchidda mi è parsa un po’ fuori dal tempo, ma allo stesso tempo così avanti per quello spirito di cooperazione che dalle mie parti era più comune nei tempi passati.
Berchidda mi è sembrata allegra e caciarona, un po’ diversa dallo sguardo diffidente che avevo immaginato di trovare in ogni Berchidesse.
Berchidda mi è sembrata così interessante, nonostante non sia affacciata su mare turchese tipico della Sardegna, e piena di storie da farsi raccontare da persone che hanno voglia di raccontarle.
Berchidda è il riassunto vivente di quello che ha scritto Grazia Deledda, e che Enrica, la guida che ci ha accompagnato nei sentieri della foresta demaniale di Limbara, ci ha letto alla fine del trekking con la voce piena di emozione.
Noi siamo sardi
Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.Noi siamo sardi.
Composta mercoledì 25 febbraio 2015
Consigli utili per organizzare una visita a Berchidda
Per dormire: noi abbiamo soggiornato all’hotel Nuovo Limbara. A vederlo da fuori non sembra, ma è gigantesco. Ha una gigantesca sala ristorante, è rinomato per i matrimoni e per l’altra qualità del suo servizio ristorante. Purtroppo non l’ho potuto provare da questo punto di vista, ma mo fido di quello che mi ha detto Cristina della Corsica ferries, che soggiorna in questa struttura anche in occasione di Time In Jazz.
In zona, per il pernotto, si può usufruire di vari B&B e di agriturismi.
Per mangiare: oltre alle varie esperienze gastronomiche che abbiamo fatto nel territorio fra la Gallura e la Barbagia, abbiamo cenato al ristorante “Belvedere” dove abbiamo assaggiato una tipica cena Berchiddese con piatti della tradizione particolari e buonissimi.
Per mangiare c’è anche la possibilità di affidarsi a EatBerchidda. Siamo stati ospiti di EatBerchidda a pranzo.
EatBerchidda, è il risultato di una passione condivisa da impreditori berchiddesi, allo scopo di valorizzare le tipicità locali, un pranzo organizzato da EatBerchidda è un’esperienza a tutto tondo di cibo, di vino, di storie.
Post scritto in collaborazione con Corsica Ferries e Atlantis Wine che hanno organizzato il blogtour e mi hanno invitato perchè potessi conoscere la zona e raccontarla
Grazie per questa meticolosa descrizione del mio paese. Orgogliosa di essere Berchiddese!!!
Grazie a voi per l’allegra accoglienza! 🙂
Hey… grazie a te il mio Berchidda sembra il paese di Alice…. Felice per quanto tutti gli abitanti, siano riusciti a farti vivere con gioia i giorni trascorsi in paese. Dove andiamo oggi? Ritorna sempre a Berchidda, troverai molto altro ancora che non hai ancora visto e scritto. Grazie ancora per questa vetrina….
Ciao Maria Antonietta. Ti stupirò con effetti speciali: per capodanno sarò di nuovo a Berchidda in compagnia di un’altra collega a cui devo far vedere i vostri presepi. Quindi, sì, tornerò! 😉
Affascinante come hai descritto la mia Berchidda.Amo ogni pezzo di strada, ogni brutto ricordo Berchidda non mollare… Francesca Maria.
🙂