Fondazione CIMA è un centro Internazionale di monitoraggio ambientale, un’organizzazione noprofit che si occupa di ricerca scientifica, tecnologica, formazione in ambito di sanità pubblicà, protezione civile, e protezione degli ecosistemi marini e terresti. Nell’ambito delle sue innumerveboli funzioni si inserisce perfettamente come nodo portante di un progetto transfrontaliero per la promozione di un turismo lento e consapevole nella liguria di Ponente. Il Progetto Ecostrim, presentato alla fine del mese di settembre nelle zone fra Loano e Varigotti che unisce il mare alla terra, o quasi meglio, alla montagna della Liguria. Sei pronto a scoprire territorio, progetto e attività di Fondazione Cima?
Cima Research Foundation: la fondazione che si occupa di salvaguardia degli ambienti marini, ma non solo.
La Fondazione Cima è un organismo scientifico che è stato fondato attraverso la partecipazione di Università di Genova, provincia di Savona, Regione Liguria e Protezione Civile. La Fondazione ricorpre un ruolo fondamentale nella protezione ambientale tanto è che il primo vero e grande contributo che la Fondazione ha dato alla Protezione Civile è stato lla costruzione dell’attuale sistema di allertamento di Nazionale per le alluvioni e per li incendi boschivi.
Il mio primo incontro con Fondazione Cima è stato in tutt’altro campo: se il suo primo contributo pratico è stato molto di tipo terrestre, io ho conosciuto Fondazione Cima in ambito marino per via dei monitoraggi dei Cetacei fatti nel Santuario Pelagos a bordo delle Navi della Corsica Ferries. Ma durante la presentazione del progetto Ecostrim ho imparato, appezzato e conosciuto altri ambiti di azione della Fondazione stessa.
Fondazione Cima: capofila del progetto Ecostrim
Il progetto Ecostrim è un progetto transfrontraliero. Cosa significa? Significa che il progetto è condiviso fra i territori che entro e oltre confine. Il confine è quello Italo-Francese, dove la liguria confina con la Francia sia dalla parte della Liguria sia in mare dalla tra le isole di Corsica e Sardegna.
Che progetto è Ecostrim? Ecostrim è un progetto di valorizzazione del territorio per la promozione di un turismo lento e consapevole. Lento? Si ma mica lento perché dobbiamo andare piano piano, in tre giorni di presentazione del progetto ho corso come una pazza per testare l’offerta del territorio della Liguria interessata dal progetto in particolare da Loano Marina a Varigotti. In pratica un pezzetto della riviera di Ponente.
Legato a filo stretto stretto con il Santuario Pelagos, il progetto Ecostrim ci ha permesso di conoscere il variegato territorio adatto per attività marine e attività terrestri, attività sportive o semplicemente attive senza necessità di competere a livello agoistico.
Il Santuario Pelagos: l’area marina protetta
Il santuario Pelagos è una parte fondamentale per le attività della Fondazione CIMA. Il santuario Pelagos è l’UNICA area protetta in mare aperto. La particolarità dell’area è proprio identificata dall’essere una zona non perfettamente definita e facente capo a diversi territori. Tutti i territori che affacciano sul Santuario Pelagos sono interessati al progetto Ecostrim ed Intese (fratello gemello, con finalità leggermente diverse del progetto Ecsotrim)
L’area protetta Pelagos è l’ambito marino in cui Fondazione Cima effettua i propri monitoraggi e le proprie ricerche in ambito marino e sulla vita, le abitudini e lo stato di salute dei Cetacei.
Il ruolo di Fondazione Cima nel progetto Ecostrim
Le attività che abbiamo testato in occasione della presentazione del progetto, sono state varie e un’attività marina l’abbiamo dovuta saltare per via delle condizioni meteo che non ci hanno consentito di uscire in mare. Queste attività sono solo un piccolo esempio di quello che il territorio della Riviera di Ponente può offrire al turista attivo o sportivo, ma rappresentano lo spaccato di quello che si può fare nei territori che affacciano sul Santuario Pelagos.
Quindi cosa c’entra un organismo di ricerca scientifica in tutto questo?
Per spiegartelo prendo in considerazione le due attività principali che ho svolto in Liguria: escursioni in mare e trekking sui monti.
Per quello che riguarda le escursioni in mare, abbiamo capito. Fondazione Cima è direttamente coinvolta negli avvisstamenti dei cetacei. L’attività di whale wactching in Liguria è molto sviluppata poprio per la particolare zona di mare su cui affacciano i territori.
Whale watching in Liguria
L’attività di Whale Wachting in Liguria è un’attività molto sviluppata, ma sono tantissime le persone che non hanno la benchè minima idea che in Liguria si possano avvistare le balene. Anche mia figlia, nel mio caso specifico quando le ho detto che sarei andata in Liguria per vedere le balene, ha risposto sorpresa e incredula convinta che le mar mediterraneo le balene non esistano.
C’è una ragione specifica per cui qui si possano avvistare. é una ragione morfologica del terreno, una qeustione fisica del territorio: non in tutto il mar mediterraneo è possibile avvistare i Cetacei facilmente come in questa zona.
La particolare conformazione del territorio che si estende davanti alle coste liguri è segnato da profonde spaccature che altro non sono che i solchi che i fiumi hanno scavato e che si allungano sotto la superficie marina. Queste spaccature fanno in modo di rompere le correnti marine e provocano un rimescolamento delle acque. Nel mare le sostanze nutritive stanno generalmente sul fondo, ma con il movimento creato dalle correnti e da questi “alvei fluviali” sottomarini, le sostenza nutritive risalgono in superficie e sono prontamente disponibili per pesci e cetacei che trovano in questa zona l’ambiente perfetto per alimentarsi.
Nel nostro whale watching che abbiamo fatto con veloci e snelli gommoni della società Sea Safari di Marina di Loano, specializzata proprio in escursioni di whale watching, non abbiamo avvistato balene, ma stenelle (una specie di delfino) e una manta che volteggiava su se stessa fuori dall’acqua. Purtroppo la natura fa il suo corso e decide secondo i propri ritmi quindi fare un’escurione di avvistamento delle belene, non significa avere la certezza matematica di vederla.
Un’escursione i Ehale Watching va però fatta prendendo come obiettivo definitivo quello di godersi una splendida giornata in mare per imparare un sacco di cose interessanti sui cetacei e sul loro ambiente.
Ad esempio: lo sapevi che sono “più cattivi” i delfini degli squali? Eh sì, incredibile, ma è proprio così.
Trekking e laboratori didattici in Liguria a Pian dei Corsi
La seconda parte del progetto è stata dedicata ad attività terrestri, anzi direi proprio montante. Se per le attività di whale watching abbiamo fatto base a Marina di Loano, dove c’è un porto il porto da dove partono le escursioni, la parte terrestre ha fatto base a Pian dei Corsi, un rifugio che si trova a circa 850 metri di altezza e che in linea d’aria è posizionato alle spalle della costa che corre tra Finale Ligure e Noli. Il rifugio è di proprietà della Regione Liguria, ma è in gestione a Fondazione Cima che nell’ambito delle proprie attività di prevenzione di cinendi boschivi, ne gestisce il vivavio forestale, il rifugio stesso e promuove attività di laboratori didattici e attività sportive.
Dopo aver parlato con chi si occupa della gestione del fabbricato del rifugio di Pian dei Corsi che accoglie nelle proprie camere e con la propria cucina (mamma mia che pranzo!) sportivi e turisti, ma anche scolaresche dalle elementari alle superiori abbiamo provato un trekking esplorativo che attraverso una foresta quasi intatta ci ha condotto alle antiche miniere di argento dove il prezioso metallo veniva estratto, lavorto e trasportato a valle fin dal XV secolo.
Non a caso dico che il santuario Pelagos è legato a strettissimo giro con Fondazione Cima: nel nostro trekking non abbiamo quasi mai abbandoanato il mare che sulle colline e montgne alle spalle della Riviera di Ponente, ovunque volgi lo sguardo, abbraccia sempre l’area marina protetta.
Fondazione Cima e il turismo slow: riepiloghiamo
Traiamo le conclusioni del ruolo che Fondazione Cima svolge all’interno di Ecostrim: le finalità della fondazione, gli ambiti scientifici, marini o territoriali (ma anche meterologici) che contraddistinguono le innumerevoli attività che Fondazione Cima sviluppa, la rendono un partner competente e preparato sia sul mare che sulla terra, per sviluppare percorsi ed escursioni, ma anche per certificare i partner che saranno in grado di garantire un tipo di turismo lento, attivo, sportivo, naturale. Una delle idee che stanno sviluppando proprio in Cima è quella di istituire una sorta di bollino di qualità che possa identificare i parnter che nelle attività che svolgono possano vantare una sorta di rispetto di protocollo stilato secondo i canoni della Fondazione.
Fondazione Cima e Corsica Ferries: un altro progetto (non compreso in Ecostrim) che merita di essere segnalato.
Fondazione Cima e Corsica Ferries sono partner per l’attività di monitoraggio in mare, e proprio sull’onda di quesa bella collaborazione ne è nata un’altra dedicata ai più piccoli e ai più giovani: l’offerta è la trasformazione della classica gita scolastica in un momento a bordo delle navi Corsica Ferries per imparare cosa succede nel Santuario dei Cetacei, per capire il lavoro di Paola di Cima Foundation e dei tirocitanti che vengono da tutte le parti del mondo per fare i monitoraggi dei cetacei.
Il programma della gita è stupendo, l’organizzazione, posso metterci le mani sul fuoco, strepitosa, visto che si tratta di due giorni a bordo delle navi della Corsica Ferries.
La gita comprende una crociera con destinazione Corsica o Sardegna, 2 giorni a bordo accompagnati dagli esperti di Cima Foundation, 2 pernottamenti in cabina, 2 cene, 2 colazioni, la lezione didattica e anche un’intera giornata a disposizione in Corsica o in Sardegna.
Ma cosa aspetti a proporlo al Consiglio di Classe? Chiedi info qui-> commerciale@corsicaferries.com
È una realtà meravigliosa che non conoscevo che valorizza le unicità del nostro territorio.
Sono un dirigente di Europa Verde Savonese e cerco di portare alla attenzione politica questi valori ambientali universali.
Complimenti!!!
Ciao Roberto, mi fa piacere essere stata utile nella divulgazione della conoscenza di una realtà come quella di CIMA.
Io non sono ligure e ho avuto modo di toccare il lavoro che fa CIMA diversi anni fa proprio a bordo delle navi della Corsica Ferries: era imbarcata sulla stessa nave anche Paola Tepisch di Fondazione Cima che si occupa di ricerca e di studio per quello che riguarda il mare e in particolare le balene.
Sulla nave stava svolgendo un monitoraggio insieme a studentesse provenienti da ogni parte d’Europa proprio sulle balene che vivono nel Pelagos e che spesso si avvistano proprio sulle rotte della Corsica Ferries.
Sono rimasta estasiata e insieme perplessa: perché un ente come quello che ha progetti meravigliosi, che si occupa di ambiente, che coinvolge i giovani, l’Università, non è conosciuto a livello nazionale, ma soprattutto non è conosciuto quasi nemmeno a livello locale?
Per assurdo, visto che Paola partecipa a convegni ed incontri internazionali, mi viene da pensare che la conoscano maggiormente all’estero che in Italia.
Io, da profana dell’ambiente mare, da persona che ha anche un po’ paura dei “mostri marini” e quindi non mette nemmeno la testa sott’acqua, nemmeno in posti dove l’acqua è talmente cristallina da non avere nemmeno bisogno della maschera, sono incredibilmente innamorata del lavoro che fa CIMA e delle persone che ci lavorano.
Comunque sono contenta di essere stata utile e nel mio piccolo di avere anche solo un po’ aiutato a divulgare e far conoscere la fondazione e il progetto.
Grazie per essere passato di qui e avel lasciato un commento