Bivongi è un piccolo paese di circ 1300 abitanti aggrappato alle colline calabre in provincia di Reggio Calabria. Oltre ad essere affacciato sulla valle del fiume Stilaro, ricco di minerali e preziosi dal sottosuolo, di acque termali e di essere immerso in un ambiente naturale particolamente bello, possiede un altro primato: è il paese degli ultracentenari
Quando siamo arrivati a Bivongi, siamo stati scaricati dal nostro autista nel parcheggio ai piedi del paese.
Due Ape calessino rosse fiammanti ci aspettavano per portarci a destinazione al nostro alloggio tra gli stretti vicoli del paese di Bivongi.
La “passeggiata” in calessino è stata decisamente divertente: l’ape calessino sfrecciava tra gli stretti vicoli in salita, talmente stretti che in certi punti sembrava quasi che non saremmo proprio passati.
Perchè si viene a Bivongi?
A Bivongi ci si viene per l’aria buona. Che scoperta!
Questo si può dire e si può fare in un sacco di altri posti nel mondo e in Italia.
Eh! però qui è vero più che in altri posti.
Bivongi è anche chiamato il Borgo della Longevità: Tra i suoi 1300 abitanti ci sono 5 ultracentenari e 48 ultranovantenni che si godono la vita.
Sono stati svolti degli studi su Bivongi e sui paesi nei dintorni che raccolgo una popolazione particolarmente longeva.
L’aria, il sottosuolo, la tranquillità, la spiritualità, la socialità sono forse i segreti di Bivongi?
Gli anziani del Borgo della Longevità
Abbiamo incontrato alcune delle anziane del paese.
Sedute su una panchina in una piazzetta di Bivongi, si riuniscono insieme per pregare e chiacchierare.
L’incontro con le anziane è stata una festa, una specie di carnevale, uno spettacolo che ci ha catapultato indietro nel tempo: sembrava di vedere una vecchia fotografia in bianco e nero che poteva essere datata ad inizio Novecento, negli anni Quaranta, o negli anni Sessanta.
Il colloquio non è stato facile, abbiamo avuto bisogno di un traduttore per capire quello che queste signore ci volevano raccontare, tra cui anche le barzellette piuttosto spinte che una di loro raccontava con leggerezza facendo ridere noi e anche le sue compagne.
Le vedevo lì sedute, vestite di nero, a raccontarsi barzellette e a pregare e mi chiedevo se il segreto non fosse proprio quel distacco dal mondo moderno dovuto all’isolamento che un paesino così piccolo e in collina può dare.
Isolamente non è inteso come non avere contatti con nessuno, ma è indubbio che un piccolo paese offre sempre meno possibilità di una grande città per quello che riguarda il contatto con la frenesia della vita moderna.
Tutto rimane più immobile, più fermo, più lento e più tranquillo.
Se ti interessa puoi leggere il mio pensiero sui piccoli paesi anche qui ➡Bagnara di Romagna: la bellezza dei piccoli paesi
Le vedevo ridere delle loro barzellette incomprensibili e pensavo come io farei fatica a vivere lontano da tutto, come non potrei chiudermi in un piccolo Borgo di 1300 anime senza poter conoscere il mondo che gira attorno e poi si è scoperto che la più vivace gruppo, prende aerei con una tranquillità disumana, vola dall’altra parte del mondo da sola per andare a trovare pezzi di famiglia.
Allora c’è dell’altro.
La quotidianità e la cultura popolare di Bivongi
Allora c’è davvero una cultura popolare che sovrasta tutte le teorie scentifiche, mediche, che conoscono queste signore e che forse tramanderanno a chi vive in questo borgo: le abitudini alimentari, la convivialità da piazza, le giornate di ordinaria routine che scorrono fra le faccende quotidiane e i momenti sulla panchina, sempre uguali, sempre perfetti per le loro vite.
Si diceva dell’aria, ma di diceva anche del sottosuolo e poi si diceva della spiritualità che trasuda dal monastero poco ditante da Bivongi oppure dall’energia dell’acqua che scaturisce dalla cascata più alta dell’appennino meridionale annoverata tra le più belle cascate d’Italia, dalle acque sulfuree che hanno dato vita ai Bagni di Guida, o alle vibrazioni dell’argento che veniva estratto dal sottosuolo.
Sarà che bisogna venire a parlare con queste signore arzille e incomprensibili, simpatiche e bizzarre. Sarà che bisogna vernire a respirare l’aria di Bivongi per provare a scoprire il segreto.
L’Albergo diffuso di Bivongi
L’idea dell’albergo diffuso di Bivongi è nata per permettere a tutti di vivere momenti di vita insieme a queste signore “pazzerelle”.
Francesco Carnovale, ha investito prima sulla propria casa e poi sugli immobili abbandonati del paese creando una trentina di posti letti sparsi per il borgo per offrire a chi cerca un percorso diverso dai soliti itinerari turistici, qualcosa di particoalre.
Il nucleo dell’albergo diffuso è l’Antico Casale, enoteca e ristorante e camere che ci ha ospitato durante il tour.
Il Borgo della Longevità ora è una Destinazione Umana.
Il suo carattere particolare come struttura e come tipologia di esperienza lo rendono davvero unico.
Il progetto non è nato solo per far conoscere il luogo e gli abitanti, ma anche per permettere ai giovani di Bivongi di prendersi la possibilità di rimanere nel loro territorio, quello stesso posto che permette di vivere così bene e così a lungo.
Nei dintorni di Bivongi
Intorno all’albergo diffuso e al Borgo della Longevità, ci sono alcune occasioni che sono chiaramente legate alla caratteristica del Borgo:
Le cascate del Marmarico
Sono le cascate più alte dell’appennino meridionale, le più conosciute in Calabria, sono meta di trekking e di passeggiate rigenerative a contatto con la natura della valle.
Il Monastero di San Giovanni Theristis
È un monastero Greco-Ortodosso, che è stato restaurato con l’aiuto e l’intervento di Francesco Carnovale. Accoglie i monacid greci ortodossi che producono candele in cera per la maggior aprte delle chiese ortdosse d’Iatlia. È un luogo mistico e spirituale, un silenzio irreale avvolge l’altura su cui è costruito, e dispone di alcune celle monastiche da affittare a chi desidera il vero distacco dalla quotidianità
I Bagni di Guida
Il territorio di Bivongi è ricco di gas sulfurei che fanno sgorgare aqua termale in superificie. Nell’Ottocento uno stabilimento termale era stato costruito per sfruttare i benefici di queste acque che erano chiamate “Acque Sante”. Era lo stabilimento termale dei Borbonici ma anche in tempi più antichi, le propietà e la ricchezza di queste acque erano ben conosciute
Le miniere
La zona è particolaremente ricca di sostanze e di metalli, in particolare ci sono tantissime miniere aperte da cui si estraeva l’argento di cui la zona era molto ricca.
Bellezze naturali, ospitalità diffusa, abitudini semplici, spiritualità, cibo e buon vino (Il Bivongi DOC è molto famoso) sarà questo il segreto di Bivongi? Forse sì da ma vivere rigorosamente in loco!
wow sembra davvero un paesino magico…
È un paese particolare 🙂