Da un paio d’anni mi frullava per la testa di visitare la zona del Cilento, curiosità e interesse nati grazie alla visione di documentari e alla lettura di guide turistiche che conservo a casa. Lo scorso anno il Covid ci ha fatto scegliere mete più vicine, ma quest’anno mi sono studiata per tempo il viaggio, contattando le aree sosta nelle quali ci saremo appoggiati nelle nostre tappe, per essere certi che la vacanza, in maggiolina, si potesse fare.
tempo di lettura: 8 minuti circa
La nostra attenzione si è posta in particolar modo sulla costa cilentana, ma siamo riusciti ad incastrare anche alcune località dell’entroterra; abbiamo inoltre visitato Napoli e il Vesuvio
Il Cilento
Il Cilento è una zona della regione Campania, in provincia di Salerno, terra di dolci colline ricoperte da verdi ulivi che si specchiano nel blu del mar Tirreno. Attraversato da vivaci torrenti, ricco di boschi di castagni e di lecci, il suo splendido paesaggio è interrotto da paesi abbarbicati alle rocce o adagiati sulle rive marine.
Il nostro tour in dettaglio:
- 14 giorni
- 2165 km
- 6 tappe
Per muoverci meglio ci siamo portati via le biciclette che abbiamo usato per raggiungere alcuni centri abitati e alcune spiagge.
Palinuro: 1^tappa
La nostra prima tappa è stata Palinuro, presso l’Area sosta camper Il Moro della Molpa che si trova all’interno dell’agriturismo che porta lo stesso nome, a due passi dall’Arco naturale, una delle più famose spiagge della zona. Dalla stessa spiaggia abbiamo preso l’imbarcazione che ci ha portati a fare l’escursione alla Grotta Azzurra con il promontorio di Palinuro e a vedere alcune baie raggiungibili solo via mare, come la Baia del Buon Dormire con le sue verdi acque cristalline.
Nelle vicinanze dell’area sosta c’è la pista ciclabile che porta fino al centro di Palinuro (circa 3km), alla spiaggia di Marinella (il Lido di Palinuro) alle spiagge di Ficocella, delle Saline e al Porto.
Sempre da qui siamo partiti per raggiungere in macchina Marina di Camerota per effettuare il trekking del Sentiero della Costa della Massetta e degli Infreschi: 10km (a+r) di sali scendi lungo l’area marina protetta.
Questo sentiero parte dalla spiaggia di Lentiscelle, a Marina di Camerota, dove è possibile parcheggiare con 5€ giornata intera. Al termine della spiaggia infatti un sentiero si inerpica per la macchia mediterranea che porta gli escursionisti verso la prima tappa, la spiaggia del Pozzallo. A seguire il sentiero conduce a Cala Bianca e infine alla famosa Baia degli Infreschi. Altro Sentiero percorso è stato quello degli Innamorati ad Ascea marina; lungo circa 2km, parte nelle vicinanze di un grande parcheggio ed è fatto quasi esclusivamente di gradoni che regala una vista mozzafiato sul Golfo di Velia e Punta Telegrafo.
Casal Velino: 2^ tappa
Per la nostra seconda tappa ci siamo spostati nei pressi di Marina di Casal Velino, presso l’agricampeggio Il Mulino. Questa struttura è di recente costruzione e tiene una decina di piazzole. I bagni sono nuovi con possibilità di utilizzo della lavatrice gratuito. L’agricampeggio si trova in un’area privata, all’interno di un’azienda agricola, in prossimità del Parco Nazionale del Cilento, vicino alle spiagge ma allo stesso tempo lontano dal caos.
Da qui siamo partiti per visitare i borghi di Pollica e Novi Velia, il lungomare di Acciaroli, il Sacro Monte Gelbison e infine le Gole del fiume Calore.
Una giornata l’abbiamo dedicata alla salita al Sacro Monte Gelbison, uno dei luoghi più affascinanti e mistici del Cilento. Qui si trova il santuario della “Madonna di Novi Velia”, a 1705m sul livello del mare, e vi assicuro che nei caldissimi giorni di agosto, qui si trova il fresco necessario per rigenerarsi. Un’altra giornata invece l’abbiamo dedicata alla visita delle Gole del Fiume Calore, in località Remolino, a Felitto (SA). Si tratta di un’area protetta dove incastonate in una profonda vallata a picco sul fiume si trovano le Gole del fiume Calore. Si possono effettuare a pagamento visite guidate in pedalò, escursioni in canoa, ecc. Noi abbiamo scelto la visita in pedalò con la guida, che consiste in una passeggiata sul fiume illustrata. Al termine siamo rimasti all’interno del parco e ci siamo fatti un bel bagno fresco nel fiume.
Paestum: 3^ tappa
La terza tappa scelta è stata Paestum, presso l’Area Sosta Camper Wild Paestum. Questo posto si è dimostrato fin da subito molto comodo, per i servizi messi a disposizione, ma anche per l’accesso diretto alla spiaggia libera e attrezzata attraverso una verde pineta, e alla bella pista ciclabile che portava fino in centro e all’area archeologica.
Abbiamo scelto di visitare il Parco Archeologico nel tardo pomeriggio, con la guida. Scelta azzeccatissima in quanto erano giorni in cui faceva molto caldo e col calar del sole si stava decisamente meglio. Inoltre la visita dell’area archeologica sul far del tramonto ha fatto sì che risultasse ancor più bella.
Il giorno di Ferragosto lo abbiamo trascorso a Santa Maria di Castellabate, una vera e propria chicca. Bellissimo il paesino con le sue spiagge, e altrettanto meritevole il Borgo di Castellabate, location del famoso film “Benvenuti al Sud”.
Non posso non segnalarvi l’innumerevole quantità di caseifici presenti nella zona di Paestum, e non solo. Noi siamo stati a visitarne uno e abbiamo acquistato la famosa mozzarella di bufala campana DOP e gli yogurt fatti con il latte di bufala.
Napoli e il Vesuvio: 4^ tappa
La scelta se andare o meno a Napoli è stata incerta fino all’ultimo in quanto come già detto sopra erano giorni molto caldi e di fare i turisti nelle grandi città ci convinceva poco. Alla fine però ci siamo decisi e ci siamo recati all’Area Sosta Camper Estatico, a Portici, a circa 11km da Napoli.
Questa struttura si trova fuori Napoli ma è ben collegata con la circumvesuviana al centro, ad Ercolano, Pompei, il Vesuvio e Sorrento. Si tratta di un’area di sosta videosorvegliata h24 dove è possibile lasciare il proprio mezzo in totale sicurezza.
Siamo stati lì solo una notte, ma ci siamo trovati molto bene. La giornata infatti l’avevamo così organizzata: la prima parte dedicata alla visita di Napoli, la seconda invece avevo prenotato la visita al Parco Nazionale del Vesuvio.
Abbiamo girato Napoli da soli a piedi. La città è molto bella e merita di essere vista almeno una volta nella vita. Ricordo che quel giorno faceva un caldo terribile ma ciò non ci ha impedito di percorrere 20km a piedi per visitare tutto quello che ci eravamo prefissati (lungomare, il Maschio Angioino, Galleria Umberto I, Piazza Plebiscito, il Vomero, quartieri Spagnoli), compresa la salita al Vesuvio, nonché di assaggiare specialità del posto come la famosa pizza napoletana, le sfogliatelle e le granite al limone.
Per la visita del Vesuvio è necessario prenotare e acquistare i biglietti preventivamente online, in quanto il Parco Nazionale del Vesuvio non è dotato di biglietteria. Noi avevamo prenotato l’ingresso delle 17:50 (l’ultimo, visto il gran caldo, convinti di trovare un po’ di sollievo col tramonto) ma lo sconsiglio in quanto una volta giunti all’ingresso ci è stato detto che entro le 18:30 bisognava essere fuori dal Parco perché alle 19:00 chiudevano. Inoltre a quell’ora non abbiamo trovato nessuna guida. L’ingresso del Parco si trova a quota 1118m s.l.m. e da lì siamo partiti per la salita al Gran Cono. Da lassù vi è una vista panoramica sul Golfo di Napoli che merita tutta la fatica fatta per arrivarci, per non parlare della bocca del cratere, lascia senza parole. Visita consigliatissima. Unica nota negativa: all’interno del parco non sono presenti servizi igienici.
Gaeta: 5^ tappa
La giornata a Napoli e al Vesuvio ci aveva tolto il fiato, in termini di bellezza ma anche fisici. Il caldo era davvero opprimente così abbiamo optato per iniziare a risalire verso nord ma fermandoci sul mare. Ecco perché abbiamo scelto il litorale di Gaeta, in provincia di Latina, e l’area sosta camper Quirino.
Anche qui abbiamo trascorso una sola notte ma ci siamo trovati benissimo. Area sosta che ha più del campeggio, con un sacco di servizi. Il mare si raggiunge attraversando la strada con a disposizione spiagge attrezzate e libere.
Castelluccio di Norcia: 6^ tappa
Il giorno successivo ci siamo spostati in Umbria, sulla piana di Castelluccio di Norcia (Pg). Qui abbiamo trascorso l’unica notte in libera, insieme a tantissimi camper e altre maggioline. Il luogo è incantato, famoso per la fioritura della lenticchia, spettacolo naturale visibile tra maggio e luglio. In agosto la fioritura non c’era più ma vi assicuro che la piana merita di essere vista in qualsiasi stagione. Qui la natura è incontaminata, il territorio è brullo e si incontrano ranch che danno la sensazione di trovarsi nelle vaste radure americane. Da vedere il bosco che ricalca la forma della penisola italiana.
Cosa mangiare nel Cilento
Nel nostro tour non ci siamo di certo tirati indietro sotto l’aspetto gastronomico, assaggiando le pietanze tipiche del posto:
dai babà ripieni al pistacchio, i fichi bianchi e la mozzarella di bufala campana nella costa cilentana, ai fusilli alla felittese alle Gole del Calore, i famosi cavatielli salsiccia e funghi sul monte Gelbison, la pizza napoletana, le sfogliatelle, alle lenticchie e gli arrosticini di Castelluccio di Norcia.
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