Il trekking in gruppo è un’esperienza che unisce la scoperta della natura alla condivisione con altre persone. Partecipare a trekking organizzati permette di esplorare luoghi meravigliosi in sicurezza, senza doverti preoccupare della logistica. Dai percorsi più avventurosi a quelli più accessibili, un trekking di gruppo è l’occasione ideale per fare nuove amicizie e vivere esperienze indimenticabili.
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Cos’è il trekking in gruppo?
Il trekking in gruppo è un’attività organizzata in cui un gruppo di persone percorre sentieri naturali con dislivelli più o meno intensi, guidato da esperti.
Questa formula è perfetta per chi cerca avventura, compagnia e sicurezza: se non sei abituato a fare del dislivello ti aiuta a metterti alla prova su percorsi più sfidanti rispetto a tuo solito, che ripagano con viste ed emozioni che sicuramente le basse quote difficilmente riescono a darti. Le guide si occupano della logistica, come la scelta dei percorsi e i pernottamenti, permettendoti di concentrarti sull’esperienza.
Sia i principianti che gli escursionisti esperti possono trovare un trekking di gruppo adatto al loro livello. Che si tratti di un’escursione giornaliera o di un trekking plurigiornaliero, questa esperienza arricchisce il cammino con momenti di condivisione e scoperta. Il gruppo diventa una parte fondamentale dell’esperienza tanto che spesso i legami che nascono durante i trekking in gruppo fanno nascere legami così intensi da continuare anche finita l’esperienza.
Trekking di Gruppo e Cammini: Qual è la Differenza?
Il trekking
Il trekking si concentra sull’avventura ed è caratterizzato da percorsi immersi nella natura, spesso su terreni accidentati. Richiede preparazione fisica e attrezzatura adeguata.
I cammini
I cammini, invece, sono itinerari storici, spirituali o culturali, come la Via Francigena, il Cammino di San Benedetto o il Cammino di Assisi o il famosissimo Camino di Santiago raccontato in una delle puntate del Podcast Viaggi a Colazione. Questi percorsi sono ben segnalati e offrono una rete consolidata e organizzata di servizi, come alloggi e punti di ristoro. Anche se meno tecnici, i cammini richiedono resistenza e costanza perchè soliltamente prevedono un volume di chilometri abbastanza importante.
In gruppo: un’esperienza condivisa
Entrambe le attività possono essere vissute in gruppo:
- Nel trekking di gruppo, l’aspetto avventuroso e naturalistico è dominante, con la guida che aiuta ad affrontare terreni più complessi mentre il gruppo garantisce divertimento ma anche condivisione dei momenti più difficili.
- Nei cammini di gruppo, il focus è sulla socializzazione e sull’immersione culturale, con tappe studiate per valorizzare storia e tradizioni. Anche in questo caso il gruppo diventa un momento fondamentale di condivisione: spesso il gruppo è composto da persone che hanno gli stessi interessi.
In sintesi: Se cerchi avventura e adrenalina e solo natura, scegli il trekking. Se preferisci un’esperienza più culturale e spirituale, e un minimo contatto con la “civiltà” un cammino è la soluzione ideale. Anche in questo caso, la dimensione del gruppo rende tutto più speciale.
Perché scegliere un trekking organizzato?
1. Sicurezza garantita
Camminare con una guida esperta ti permette di affrontare anche percorsi difficili senza preoccupazioni. Essere accompagnati da una guida permette anche di imparare importanti nozioni tecniche di orientamento, gestione delle zaino, gestione del percorso e uso degli attrezzi, come ad esempio i bastoncini.
2. Socializzazione
Il trekking di gruppo è l’occasione perfetta per stringere nuove amicizie e condividere emozioni intense. Come già detto spesso le amicizie nate in un gruppo che ha condiviso un trekking o un cammino sono legami abbastanza solidi, che continuano oltre il trekking stesso. Condividere intere giornate, fatiche e gioie, crea legami indossolubili
3. Logistica senza stress
Ogni dettaglio è curato: dal percorso ai pernottamenti, fino al trasporto del bagaglio nelle tappe più lunghe, dettagli che non sono del tutto trascurabili soprattutto se non sei super esperto di trekking. Non ci si deve preoccupare nemmeno di preoccuparsi della prenotazione, solitamente fanno tutto le guide.
4. Adatto a tutti
I trekking sono organizzati per livelli di difficoltà, così ogni partecipante può scegliere il percorso adatto alle proprie capacità. Molto spesso le guide sono anche in grado di valutare se il tuo livello è adatto ad una esperienza o meno. Questo ti dovrebbe rendere molto sereno perché la guida ti dirà con fermezza e gentilezza se sei in grado di affrontare il trekking e ti consiglio di rispondere alle domande della guida in modo molto sincero: la guida non giudica, verifica solo che l’esperienza possa essere nelle tue possibilità
Le migliori destinazioni in Italia per il trekking in gruppo
Più che migliori destinazioni, sono destinazioni che conosco e di cui posso dare opinioni e per averle percorse, sono esperienze con differenti livelli di diffioltà e tecnicismi
Via degli Dei (Toscana-Emilia Romagna)
Il percorso collega Bologna a Firenze attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano. È un mix perfetto tra trekking e cammino, con sentieri che alternano boschi ombrosi, crinali panoramici e borghi storici. La Via degli Dei è ideale per un trekking/cammino plurigiornaliero accessibile ma emozionante, adatto sia ai principianti che agli escursionisti più esperti. È stata la mia prima esperienza plurigiornaliera e devo dire che come prima esperienza la consiglio. I dislivelli in certe tratte sono anche importanti, ma è un percorso attrezzato e organizzato con alloggi di varie tipologie, ristori dove mangiare, e vie di fuga se pensi di non riuscire a finire. Ogni fine tappa anche in quelle più selvagge, si arriva “in società” quindi non ci si sente mai completamente isolati e lontani dalla comfort zone.
Alta Via del Granito (Trentino-Alto Adige)
Un trekking plurigiornaliero immerso nella natura incontaminata del Gruppo di Rava, nelle Dolomiti di granito. L’Alta Via del Granito offre paesaggi mozzafiato con laghi glaciali e valli selvagge. È stato il mio primo vero trekking di più giorni in gruppo con Patagonitana, fatto in semiautonomia cioè avevo la tenda nello zaino e una notte l’abbiamo passata facendo accampamento con le tende e la seconda notte in rifugio. Ammetto che ci sono stati momenti un po’ difficili: per dislivelli, per il meteo, per il terreno difficile, ma è stata l’esperienza che ha cambiato del tutto la visione di me, i miei desideri e ho riconosciuto quella sensazione di benessere vera e intensa che solo la montagna mi riesce a dare. Oltre a condividere difficoltà e gioie, momenti di divertimento e risate a crepapelle, diffilcoltà personali di ogni partecipante e pacche sulle spallel’una con l’altra, in questa occasione ho imparato come si prepara uno zaino, come si “va in bagno”, che non è scontato, come si monta la tenda e come e tantissime altri dettagli che alla fine mi hanno convinto che la montagna è il mio ambiente.
Selvaggio Blu (Sardegna)
È considerato uno dei trekking più belli e impegnativi al mondo, il Selvaggio Blu si snoda lungo la costa orientale della Sardegna, attraversando cale segrete, scogliere a picco sul mare e boschi selvaggi. Questo trekking plurigiornaliero è noto per la sua difficoltà tecnica, con tratti che richiedono arrampicate e l’uso di corde. È indispensabile affrontarlo in gruppo con una Guida Alpina, non solo per superare i passaggi tecnici ma anche per orientarsi in un territorio dove i sentieri non sono sempre (quasi mai) ben segnati. Questo trekking, tra quelli che ho affrontato io in gruppo è il trekking che ha un livello di difficoltà più alto, ma anche quello che pur non essendo in ambiente montano, ma mi ha regalato una serie di emozioni intense, consecutive, enormi come non mai. Cosa ho imparato da questo trekking in gruppo? Che più aumentano le difficoltà più il legame tra i partecipanti del gruppo diventa solido. Questa è una vera avventura che ti farà sentire in sintonia con la natura più autentica e selvaggia.
Come partecipare a trekking organizzati?
Se vuoi unirti a trekking di gruppo organizzati, ecco i miei personali e fidati consigli, basati su esperienze dirette e collaborazioni con professionisti del settore. Questi suggerimenti rappresentano il meglio per chi desidera vivere esperienze indimenticabili in Italia e all’estero:
Alessandra Segantin, aka Patagonitana
Visita il sito di Patagonitana
Alessandra è una guida esperta che organizza viaggi di trekking di gruppo, sia in Italia che all’estero. I suoi itinerari, che spaziano da trekking plurigiornalieri a camminate in ambienti selvaggi, sono ideali per chi cerca esperienze autentiche, anche con un pizzico di ironia. Alessandra si rivolge spesso alle “bionde”, un termine ironico con cui ama scherzare sui suoi canali social, facendo riferimento alle sue clienti, e creando un’atmosfera unica e inclusiva durante i suoi trekking.
The Walking Robin
Visita il sito di The Walking Robin
The Walking Robin si occupa di thru-hiking e trekking in Italia e nel mondo, con un approccio che predilige la semi-autonomia e un contatto profondo con la natura. Questo è il riferimento perfetto per chi cerca cammini più lunghi e avventurosi, spesso in collaborazione con altre guide esperte, come Patagonitana. I percorsi sono curati in ogni dettaglio, garantendo esperienze indimenticabili per ogni tipo di camminatore. E sollevandoti da un altro grosso problema che riguarda i trekking plurigiornalieri, tecnici, in autonomia o semi-automia. The Walking Robin fornisce tutto il materiale tecnico necessario per l’esperienza di trekking come la tenda, i sacchi a pelo, il fornelletto. La fornitura dell’attrezzatura permette di testare esperienze di questo tipo, che potresti non aver mai fatto prima, senza necessità di acquistare materiale, spendere soldi e poi magari decidere che non è il tipo di esperienze che vuoi vivere.
Alessandro Ruffi, Guida Alpina
Visita il profilo IG di Alessandro Ruffi
Alessandro Ruffi è una guida alpina che ti porta oltre il trekking classico, offrendo vere e proprie avventure. Le sue proposte includono alpinismo, sci alpinismo, arrampicata e trekking impegnativi, pensati per chi desidera spingersi al limite. Alessandro organizza trekking plurigiornalieri che diventano autentiche sfide a piedi, perfette per gli amanti delle esperienze adrenaliniche e fuori dal comune.
Consigli pratici per un trekking in gruppo
Cosa portare?
Premessa: per affrontare un trekking in gruppo con la guida l’elenco del materiale da portare viene espressamente indicato dalla guida che conoscendo le criticità del percorso è in grado di darti un elenco perfetto del materiale necessario. In linea di massima l’attrezzatura è questa:
- Scarpe da trekking: Fondamentali per affrontare ogni tipo di terreno. Nel caso di un cammino, in base al terreno, spesso è necessario valutare il terreno del percorso, potrebbe essere più utile avere delle scarpe tipo trail o scarpe da ginnastica.
- Zaino leggero: 20-30 litri, con acqua, snack, abbigliamento di ricambio e kit di pronto soccorso. Anche qui dipende dal trekking, quando ho fatto l’Alta Via n. 1 della Valle D’Aosta, non in gruppo, ma con mio marito, il 30 litri era un pochino “stretto”, quindi è da valutare in base all’esperienza da fare, ma le guide anche in questo caso sanno consigliare molto bene.
- Abbigliamento a strati: Giacca impermeabile, pile e maglia tecnica e non solo! Dipende dal luogo e al trekking: non ho sicuramente portato costume da bagno sull’Alta Via n. 1, ma l’ho portato durante il Selvaggio Blu, dove le tappe spesso terminano o passano in spiaggia. Una maglia tecnica, un antivento e un piumino leggero spesso sono classici sempre utili.
- Snack e acqua: Porta sempre almeno 1,5 litri di acqua e barrette energetiche.
Preparazione fisica
Anche se sei un principiante, puoi iniziare con camminate brevi e pianeggianti, aumentando gradualmente la durata e l’intensità per abituarti al trekking. In realtà dovresti allenare forza e resistenza con un programma specifico per il trekking.
In questo caso, avendolo testato per un periodo di circa due anni ti consiglio il programma Resistenza Verticale di Susanna Testi. I percorsi sono calibrati, progressivi e tutti estreamente specifici per gli sport di montagna dal trekking all’Alpinismo, dallo sci all’arrampicata. Si tratta di percorsi che oltre all’allenamento spaziano dai consigli medici all’alimentazione. Una preparazione per la montagna a tutto tondo.
FAQ sul trekking in gruppo
1. Chi può partecipare a un trekking di gruppo?
Chiunque, grazie a gruppi organizzati per ogni livello.
2. Qual è la differenza tra trekking ed escursionismo?
Ci sono diverse teorie e definizioni su escursioni, trekking e hiking, per convenzione si ritiene che le escursioni siano uscite giornaliere o di poche ore, mentre il trekking e hiking sono plutigiornalieri o con dislivelli importanti. In realtà ci sarebbe differenza anche fra hiking e trekking, dove l’hiking prevede più giorni e il trekking un solo giorno, ma non focalizziamoci sulle definizioni, anche nel web non c’è coerenza di risposte.
3. Dove fare trekking in Italia?
Le possibilità di fare trekking in Italia e sarebbe impossibile indicarli tutti qui. In ogni regione ci sono possibilità di trekking, il fatto che in una zona non ci siano alte montagne non significa che non si possa farlo, perché trekking non significa solo alte quote. Per esempio, oltre ai trekking che ti ho segnalato sopra, puoi scegliere di fare trekking in tutto l’arco alpino, alpi, prealpi, ma anche Appennini, o zone costiere. Le possibilità sono infinite.
4. Quanto costa un trekking organizzato?
Da 50€ per escursioni giornaliere a oltre 500€ per trekking plurigiornalieri. Il prezzo varia da destinazione a destinazione, da guida a guida, ma anche dal tipo di esperienza, dal materiale da noleggiare o comprare. Insomma anche in questo caso le variabili sono davvero tante, quindi sfoglia i programmi dlle guide e associazioni che ti ho consigliato e verifica direttamente i prezzi.
Ogni trekking in gruppo lascia qualcosa di più di un semplice ricordo: porta con sé emozioni, incontri, momenti che resteranno impressi nella memoria. La fatica condivisa, il silenzio della natura rotto solo dal suono dei passi, la soddisfazione di raggiungere insieme una vetta o una meta: sono esperienze che trasformano il modo in cui viviamo il trekking o il cammino
Una cosa che mi piace dire è che chi si lega in cordata, si lega per la vita. Un concetto che nasce dall’alpinismo ma che si applica perfettamente anche al trekking in gruppo: condividere il cammino crea legami che difficilmente si spezzeranno. Vale per una cordata su un ghiacciaio, così come per un sentiero percorso fianco a fianco con compagni di viaggio sconosciuti all’inizio, ma amici alla fine.
Se non hai mai provato un trekking di gruppo, è il momento di farlo. Che sia un’escursione giornaliera o un viaggio a piedi di più giorni, troverai nel gruppo un valore aggiunto che va oltre il semplice atto del camminare.
E tu, hai già vissuto un’esperienza di trekking in gruppo? Raccontamela nei commenti o scrivimi, sarò felice di scoprire nuove storie di sentieri e avventure condivise.
“Tra le righe” è il mio angolo più personale.
Racconto viaggi, sogni e pensieri che non trovano spazio altrove.
Ti va di leggerli anche tu?
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