Fiastra è un piccolo Comune sparso della provincia di Macerata che si trova a poco più di 700 metri di altitudine sulle colline marchigiane. Il Comune è davvero piccolissimo, gli abitanti non sfiorano il numero di 700 persone ma concentra una serie di luoghi stupendi e particolari, per un week end di sorprese.
Siamo stati a Fiastra a luglio 2016. Avevamo scelto di esplorare la zona dopo aver scoperto quanto siano belli i Monti Sibillini facendo l’escursione che dalla Piana di Castelluccio di Norcia arriva fino all’incredibile Lago di Pilato. Poco più di un mese dopo, il terremoto ha coinvolto anche questi territori e io non ho potuto e voluto scrivere niente perché mi sembrava che non fosse il momento giusto.
Ora lo è. E non è solo il momento di parlare di una zona che concentra una serie di meraviglie molto particolari.
Rispetto al week end precedente, in cui avevamo deciso di affrontare il trekking in autonomia, mi sono dovuta organizzare con una guida autorizzata dal parco dei Monti Sibillini.
La sicurezza in montagna e in certi ambienti particolari è una priorità quindi bisogna prestare molta attenzione e mettere in campo tutte le possibili iniziative che possano evitare i problemi.
Due le cose che potevo fare in questo situazione: essere coperta da un’assicurazione di viaggio, che in caso di infortunio nel trekking mi sollevasse da certe incombenze burocratiche e rimborsasse le visite mediche e affidarmi a una guida ambientale del Parco dei Sibillini che conoscesse il luogo.
Le ragioni di tutta questa premura di sicurezza? Adesso ti racconto tutto.
Il Lago di Fiastra
Il Lago di Fiastra è un lago artificiale creato e costruito per creare energia elettrica da fornire alla sottostante Valle del Fiastrone. Il lago anche se artificiale è scenografico visto dall’alto, il colore selle sue acque è particolarmente invitante ed è balneabile.
L’acqua è piuttosto fresca ma nelle calde giornate estive è un refrigerio che ci si può permettere, tra l’altro l’acqua è particolarmente pulita e non inquinata, il fondo è un pochino melmoso, come nella quasi maggioranza dei laghi e intorno a questo invaso di due chilometri quadrati si sono sviluppati una serie di attività adatte a chi sceglie la zona per un week end o per una vacanza.
Il piccolo agglomerato di case è un concentrato di piccole trattorie, qualche camera in affitto, hotel, B&B due campeggi, un’area sosta camper.
Lago di Fiastra dove dormire: in campeggio
Abbiamo passato il week end al lago di Fiastra con le Maggioline. Abbiamo cercato e scelto il campeggio. So che intorno al lago ci sono due campeggi e un’area di sosta camper. Noi abbiamo deciso di sostare al B-side Camping che ci è piaciuto molto per la posizione e per la vista. Quando siamo andati noi, abbiamo riscontrato qualche pecca organizzativa ma abbiamo saputo che il campeggio aveva appena cambiato gestione e aveva riaperto da pochissimo, quindi era comprensibile.
Il campeggio è in riva al lago, ombreggiato, vicinissimo al piccolo borgo con i servizi, dispone di un mini negozietto che fa anche da bar. Per arrivare al borgo, dal campeggio, si attraversa anche la bella spiaggia attrezzata ed erbosa.
Siamo arrivati di venerdì sera, avevamo prenotato il trekking con guida per il sabato mattina. La guida ci ha recuperato direttamente dal campeggio.
Lago di Fiastra: le Lame Rosse
Le Lame Rosse sono delle formazioni rocciose di colore rossastro. Un posto incredibile che non potevo certo immaginare potesse esistere sull’appennino marchigiano. Il trekking Lame Rosse non è per niente difficile e nemmeno troppo impegnativo a livello di tempo e di fatica.
Il sentiero che si sviluppa in mezzo a un’ombrosa foresta fino quasi alla cima si raggiunge partendo dal campeggio e in direzione della diga. Per arrivare al sentiero di può andare a piedi, attraverso una ciclabile che circumnaviga il lago oppure in auto ma non è facile trovare il parcheggio, anzi ci sono pochissimi posti a bordo strada quindi meglio organizzarsi per una partenza al mattino presto per riuscire a parcheggiare.
Attraversata la diga comincia il sentiero, segnalato, verso le Lame Rosse. Il tragitto, come dicevo, è abbastanza facile da percorrere, la parte più complessa e difficoltosa sono gli ultimi pochi centinaia di metri: tutti in salita su “ghiaione mobile”, ogni passo affonda, ogni passo diventa sempre più faticoso.
Dal fondo del ghiaione le Lame cominciano a svettare verso l’alto con il loro tipico colore rosso. Sono formazioni rocciose formatesi nel corso dei secoli a causa della particolare conformazione delle rocce e a causa degli agenti atmosferici che hanno modellano i pinnacoli rossi. L’ambiente ha qualche cosa di magico e fiabesco a tratti potrebbe ricordare un po’ le formazioni rocciose tipiche della Cappadocia in Turchia. Non sembra di essere nelle Marche, sembra un luogo ultraterreno. Per il tragitto in salita occorre circa un’ora e mezza.
Invece di scendere e tornare alla diga, siamo scesi un pochino lungo il ghiaione dove si trova la deviazione per andare alle Gole del Fiastrone
Gole del Fiastrone
Dopo esserci stupiti davanti alle Lame Rosse, alle gole del Fiastrone ci siamo proprio divertiti tanto tanto.
E qui entra in gioco tutta la premura sulla sicurezza di cui ti ho parlato all’inizio, le precauzioni da prendere per evitare problemi in caso di infortuni e le precauzioni da prendere per prevenire gli infortuni.
Quando siamo andati noi a Luglio 2016, le Gole del Fiastrone erano appena state riaperte. Erano state chiuse fino a quel momento a causa dei dissesti idrogeologici e delle abbondanti piogge del periodo invernale che avevamo modificato la struttura del fiume, per cui la presenza della guida, che nel nostro caso ci è stata trovata dal Parco dei Monti Sibillini, era assolutamente obbligatoria proprio per motivi di sicurezza.
Attualmente a causa delle sollecitazioni geologiche dovute al terremoto dell’agosto 2016, l’escursione alle Gole del Fiastrone si può fare solo se accompagnati dalle guide Parco.
Torniamo all’escursione accompagnati dalla guida.
Il Fiastrone è un fiume che si insinua in una gola profonda, stretta e molto scenografica. Si risale il corso del fiume dentro al fiume, in alcuni tratti si è immersi fino alle ginocchia, in altri tratti ci sono pozze dove è possibile fare il bagno completamente. L’acqua è freddissima, ma è un’esperienza divertentissima in una scenografia favolosa.
Il week end è terminato al ristorante dove Fabrizio ci ha consigliato di mangiare il cinghiale alle erbe, la domenica che avremmo dovuto dedicare al relax da spiaggia, siamo partiti molto presto perché pioveva, quindi ci siamo persi la parte rilassante del Lago di Fiastra
Il vantaggio di essere accompagnati dalla guida durante l’escursione
Oltre al fatto che per le Gole del Fiastrone, la guida è un elemento essenziale per accedere, durante tutto il percorso la guida non si risparmia e abbiamo scoperto che si Monti Sibillini si svolgeva un’attività lavorativa, parte delle cultura della zona che ormai è scomparsa. Qualche traccia, non facilmente identificabile se non da qualcuno che conosce la zona, è ancora presente. Nei boschi dei Monti Sibillini c’erano le carbonaie, i posti dove i carbonai producevamo il carbone.
Le carbonaie sono zone pianeggianti in mezzo al bosco, dove i carbonai trasformavano il legno in carbone attraverso una tecnica di lenta combustione che i carbonai effettuavano costruendo “mucchie” di legna con particolari caratteristiche in modo da aumentare e diminuire la circolazione dell’aria.
Un lavoro abbastanza duro, quello dei carbonai che li costringeva a stare nel bosco giorno e notte per vigilare la combustione.
Fabrizio Franconi, la nostra guida, ci ha anche parlato della fauna e della flora dei Sibillini, dei monitoraggi sugli animali che vengono fatti e ci ha dato un sacco d’indicazioni su altri trekking da fare in zona, non ultimo l’Infernaccio che mi ero ripromessa di fare a breve e che ancora non ho fatto proprio a causa del terremoto.
Lago di Fiastra, Lame Rosse, Gole del Fiastrone: indicazioni e consigli per l’escursione
L’escursione intera come l’abbiamo fatta noi è un percorso che copre poco più di tredici chilometri
la difficoltà del sentiero è di tipo E escursionistico, fattibile da quasi tutti, con noi c’era anche una bambina di 7 anni
La durata di tutta l’escursione è di circa sei ore.
La parte più faticosa sono gli ultimi metri prima di arrivare alle Lame Rosse, sul ghiaione, il resto del percorso non presenta delle grandi e lunghe salite, quindi è fattibile senza troppo sforzo da chiunque.
Servono le scarpe da trekking perché il percorso non è regolare e comunque è un percorso di montagna. Nello zaino avevamo anche un paio di scarpe da ginnastica vecchie da mettere per risalire il fiume con i piedi dentro all’acqua. Fabrizio ci aveva sconsigliato gli stivali di gomma, con le scarpe da ginnastica i passi sono più stabili.
Dentro gli zaini avevamo anche un cambio per togliere i vestiti bagnati dopo la risalita del fiume.
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Voglio fare da tanto la passeggiata delle Lame Rosse e forse questa volta ce la facciamo.
Volevo chiederti: tu sei andata di mattina o di pomeriggio? Sicuramente vorrei evitare le ore più calde ma sono indecisa su mattina presto o tardo pomeriggio. Grazie!
Ciao Maria Luisa ho visto il messaggio solo ora e non mi era arrivata la notifica. Io sono andata alle Lame rosse al mattino e al pomeriggio ho fatto le Gole del Fiastrone. Ma forse ormai sarai già andata 🙁