L’arrivo all’isola di Vulcano è la prima tappa del tour che la travel-planner Alessandra, di Sicily4Seasons, coadiuvata da suo corrispondente Andrea Costantino ci hanno preparato.
Appena si sbarca a Vulcano si percepiscono lo zolfo e la temperatura dell’aria. L’aria è tiepida, non di sole, ma dei sospiri della terra che qui sono presenti e numerosi.
L’hotel Garden dell’isola di Vulcano
L’hotel Garden ci ospiterà solo una notte, è questo è davvero un peccato perché l’ambiente elegante e curato ci piace da subito. È un hotel storico, testimone della bella vita degli anni ’50/’60, luogo di soggiorno della Regina Elisabetta, rifugio prediletto di Valter Chiari.
L’hotel è magnifico, immerso nel suo giardino curato, vegliato dal cratere del Vulcano, con vista dal maestoso terrazzo direttamente sul piccolo faraglione che sta di guardia al porto e sulla baia della spiaggia delle sabbie nere.
La stessa proprietà gestisce anche un altro hotel affacciato direttamente sulla spiaggia l’hotel Eros, caratterizzato da una bellissima piscina, e casette indipendenti invece delle stanze. Una splendida terrazza sul corpo centrale spazia sulla sempre splendente spiaggia delle sabbie nere.
Dal terrazzo dell’Hotel Garden ammiro il cratere che fra pochissimo conquisterò, esaltata per l’impresa.
La salita al cratere di Vulcano
800 metri di passione!
Sono solo 800 i metri di salita per arrivare in cima al cratere del vulcano.
800 metri in cui bisogna inserire le ridotte alla partenza e tirare come un mulo fino all’arrivo.
800 metri di passione, sudore e polvere. Una sorta di Via Crucis.
Vale la pena, bisogna farlo, perché l’emozione non ha pari, almeno per chi come me non ha mai calpestato un vulcano dal vivo.
Il terreno è il vero ostacolo, sabbioso e scuro, i piedi che affondano diventano pesantissimi, poi roccioso a grandi massi da scavallare e le ginocchia piangono, tutto impietosamente in salita.
Quassù “…l’emozione non ha voce…”
Il bordo del cratere, il cono rovesciato sotto di me che scaglia piccole colonne di fumo contro chi si avvicina.
Secondo come tira il vento, nuvole di anidride solforosa, danzano, avvolgono, nascondono e soffocano.
Non bisognerebbe avvicinarsi troppo alle fumarole di anidride solforosa. Il fumo emesso è tossico, bisognerebbe tenere bocca e naso coperti, anche gli occhi sarebbero da proteggere, bisognerebbe stare a distanza di sicurezza, la terra intorno alle fumarole è deposito di zolfo giallo fosforescente e bolle.
Bolle, senza le bolle, la crosta non è fluida, ma le rocce sono calde. Il vento trasporta zaffate di fumo anche lontano da quei buchi terrestri che eruttano gas.
Sarà pure tossico, ma la suggestione del tramonto attraverso il velo dell’anidride solforosa fa entrare Vulcano al primo posto nella mia personale top seven delle isole Eolie.
La salita al Vulcano si può compiere a qualsiasi ora del giorno e anche della notte: ho visto persone salire alle 07.00 del mattino e altre scendere dopo il tramonto, come noi, al buio, con le torce sulla testa. Il diametro del vulcano è completamente percorribile, ma non abbiamo avuto il tempo per farlo, ci siamo attardate un pochino all’Oasi della salute, nelle acque geoermiche e ci è avanzato giusto il tempo del tramonto.
Dal cratere di Vulcano, in attesa di vedere il sole che si cala nel mare, si ha un panorama a 360 gradi con tutte le sorelle Eolie che coronano l’orizzonte.
Il panorama, il tramonto, la suggestione delle fumarole, il porto di Levante sotto di me, le rocce calde, mi ricordano che la terra sotto i miei piedi è viva, è bollente, soffia e respira, ansima e sbuffa.
Vulcano non è solo il suo cratere, le colate pietrificate e rossicce sgocciolate lungo il pendio e poi rapprese e non è nemmeno solo la buca del fango effervescente affacciato sul mare, come neppure solo piscine getoermiche o il pane cunzato di Therme cafè, Vulcano affiora dal mare confinando con due splendide spiagge.
Le spiagge dell’isola di Vulcano
La prima che s’incontra venendo dal Vulcano è la spiaggia delle acque calde, nome dovuto alle fumarole che escono dal suolo sotto l’acqua scaldando e creando un idromassaggio naturale da fare post-abluzione nei fanghi.
Io ci sono andata al mattino molto presto, venendo dall’Hotel Garden verso il porto, la prima svolta verso il lungomare e ti accoglie un muro di aria calda. Il mare è calmo la spiaggia deserta, e ancora l’isola di vulcano mi regala suggestioni che la rafforzano nella mia classifica delle isole Eolie.
La spiaggia delle Sabbie nere è quasi collegata alla prima attraverso un sentiero e poi attraversando la strada deserta. La spiaggia è nera nera, alcuni gabbiani fanno il bagno, la baia protetta davanti alla spiaggia è un approdo sicuro per le barche a vela. L’acqua è trasparentissima, talmente cristallina che la sensazione visiva si trasforma in percezione tattile, sembra ghiacciata, invece è calda, alle sei e mezzo del mattino, si può fare il bagno con un certo piacere.
E’ un vero peccato che fra qualche ora dovrò riprendere l’aliscafo e non avrò tempo di scoprire altre perle di questa piccola ma tanto ricca isola. Sono appagata, talmente, felicemente appagata che il mio tour potrebbe finire già qui e già ora, meno di 24 ore nell’isola e me ne sono innamorata come fossi stata qui ventiquattro giorni.
Monica Liverani (@ideedituttounpo)
#Eolie4seasons: Vulcano un’esperienza a 360°
http://t.co/d9Xc0jSNul http://t.co/u5kY6ciPQh
Monica Liverani (@ideedituttounpo)
#Eolie4Seasons: Vulcano, l’isola che mi ha preso il cuore
http://t.co/ZRsOfrjb3q http://t.co/TPVkVRuMdw
Monica Liverani (@ideedituttounpo)
#Eolie4seasons Vulcano: la salita al cratere? praticamente una via crucis
http://t.co/d9Xc0jSNul http://t.co/H9dvGJ7ptp