Gole del Garrafo ma non solo: un weekend alla scoperta dei tesori poco conosciuti della provincia di Ascoli Piceno: canyon, trekking, storie e tradizioni per un weekend autunnale colorato e accogliente: coma abitualmente accade nelle Marche
Il territorio del Comune di Acquasanta terme
Le Gole del Garrafo, che ti spiegherò tra qualche riga, più in basso, si trova nel Comune di Acquasanta Terme.
Il Comune che si trova nella provincia di Ascoli Piceno, si trova ai margini del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ma in uno sguardo riesce ad abbracciare anche il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Una posizione privilegiata per il valore naturalistico dei Parchi con cui confina ma anche per la tipologia geologica del territorio dove si trova: il nome infatti non è un caso: indica in questa zona la presenza di acque sulfuree conosciute e sfruttate fin dall’antichità.
Questa tipologia geologica, ha fatto sì che la zona abbia subito i danni del terremoto del 2016 delle Marche e che ancora si facciano i conti con quei danni.
La mia visita in questa zona faceva parte di un’iniziativa che ogni anno viene organizzata in collaborazione con gli operatori della zona per dare visibilità ad un territorio che per quanto ferito, ha in realtà voglia e modo di offrire accoglienza e al possibilità di fare scoperte di piccoli tesori poco conosciuti, ma sorpredenti.
Ti lascio un piccolo riassunto video per darti un’idea dell’avventura:
Il Comune di Acquasanta Terme si estende quindi in Appennino centrale in una zona che io personalmente amo molto, I Sibillini, e dove torno sempre molto volentieri per l’accoglienza genuina che i marchigiani sono capaci di riservare.
L’esperienza che qui ti presenterò è perfetta per un weekend autunnale.
Gole del Garrafo
Questa era forse la sorpresa di punta di tutto il weekend che durante il viaggio non avevo nemmeno avuto tempo di metabolizzare e capire cosa mi stesse aspettando.
Appena arrivati siamo stati accolti da Ombretta (dell’Agriturismo Arcera, dove ero ospite), da Attilio Angelini (rappresentante dell’associazione la Terra delle Meraviglie) e da Giampaolo Filipponi istruttore speleologo.
Ti dico la verità: quando mi hanno comunicato che io avrei esplorato il territorio di Acquasanta Terme, mi aspettavo di fare le stesse esperienze che avevo visto fare ai colleghi negli anni precedenti, che si concretizzavano in ore di relax nelle acque termali che fossero acque dello stabilimento oppure le vasche libere di acqua termale.
La figura delle speleologo, nel mio immaginario di quello che sarebbe stato il mio weekend, era una figura che non s’intonvava proprio per niente, ma non ho avuto tempo di farmi troppe domande, perchè appena arrivata mi hanno consegnato stivaloni di gomma e un casco da speleologia.
Cosa sono le Gole del Garrafo
Con il nome di gola, si identificata un canyon, ovvero una vallata profonda e stretta, racchiusa fra alte pareti di roccia dove scorre un fiume o un torrente. Il corridoio fra le rocce è la naturale sede del torrente che generalmente è il principale artefice della formazione della Gola.
Quindi la Gola del Garrafo, è la stretta valle scavata dal Rio Garrafo, valle che il rio continua a modellare e a scavare nel tempo in modo lento e costante.
Come si arriva alle Gole del Rio Garrafo
Dall’abitato di Acquasanta Terme, dopo aver superato il Municipio per raggiungere il punto di partenza è necessario dirigere verso il ponte che conduce a Vallecchia M.A. e Matera. Prima del ponte si imbocca la strada a sinistra per poi raggiungere il cancello di una casa, si può parcheggiare in prossimità della casa, ma lo spazio non è molto per cui la soluzione migliore è quella di parcheggiare nel pressi del Municipio e muoversi a piedi fino alla partenza del sentiero, alla fine si tratta di circa 1 km da fare a piedi, che fatti con (molta calma) neesiterrano di non più di 15/20 minuti di tempo.
Caratteristiche del percorso di trekking per le Gole del Rio Garrafo
Il sentiero comincia attraversando il bosco, per poi immergersi completamente in quello che è il vero e proprio canyon: una valle stretta, strettissima con pareti di roccia alte e diritte decorate dal passaggio del tempo e dell’acqua con striature che rendono davvero affascinante tutto il contorno.
Le carattersitiche di queste sentiero sono
Dlislivello: inferiorie a 200 metri
lunghezza: circa 4 km tra andata e ritorno
Difficoltà: EE
Il percorso è indicato con difficoltà EE che come indicato dal CAI identifica un percorso per Escursionisti Esperti. Nel caso di questo itinerario le difficoltà sono date dalla scarsa segnalazione, dagli attraversamenti del Rio, dalle corde disseminate lungo il percorso che servono per aiustarsi a progredire.
Io personalemente ritengo che questo sentiero sia difficile da percorrere in autonomia, soprattutto se alla fine si vuole anche approffittare di un’altra sorpresa che le Gole del Garaffo riservano.
Per quanto 2 km di percorso possano sembrare un tragitto piuttosto breve, in realtà proprio perché non essendo un percorso semplice, ci abbiamo impiegato un po’ di tempo: si cammina direttamente dentro al rio, con i piedi dell’acqua, di percorrono tratti di sentiero molto esposti, ci si arrampica in tratti verticali con l’aiuto delle corde e si attraversa diverse volte anche il rio. L’ultimo passaggio sul Rio di Garrafo è una vera e propria prova avventurosa, un modo per sentirsi dei novelli Tarzan nella Foresta.
La bellezza e l’adrenalina però rendono tutto estremamente divertente ed entusiasmante in una ambiente talmente particolare e bello da non sembrare possibile che sia così poco conosciuto in Italia.
Tutto il percorso si snoda lungo il fiume, tutta la zona è piuttosto selvaggia e le caratteristiche calcaree della roccia hanno permesso il formarsi di grotte e cavità che saranno, lo scoprirò dopo poco, l’ultima sorpresa del Garrafo.
Tutto il parnorama è un susseguirsi di pareti di roccia verticali, coperte di verdissimo muschio, cascatelle e piscinette naturali, ma in alcuni tratti se presti attenzione è possibile vedere anche la terra che respira, con il fumo che esce da una crepa verticale che sale dal rio per metri e metri sopra le nostre teste.
La geologia del terreno si mostra in modo molto suggestivo, come è molto suggestivo la fine del nostro percorso all’interno della Gola: ecco ora capisco a cosa serve un istruttore speleo che ci accompagni.
Le rocce calcaree cave hanno formato grotte anche molto grandi e profonde cge resistono al peso di centinaia di metri di rocce al di sopra.
Infatti a questo punto invece che effettuare una banale inversione ad U e rientrare per la stessa strada che abbiamo percorso all’andata, ci addentriamo dentro alla parete di roccia.
Percorriamo la grotta, arriviamo in una “grande sala”, ascoltiamo la nostra guida Giampaolo che ci spiega le rocce, la formazione, l’acqua, tutte le ragioni per cui noi in quel preciso momento possiamo sostare esattamente dentro una roccia , praticamente nelle viscere della terra.
L’emozione si confonde un po’ con una certa titubanza: ho il pensiero che se il rio s’ingrossasse quella grotta dove mi trovo ora potrebbe allagarsi, che le tonnellate di roccia che ho sopra la testa potrebbero collassare, che ad un certo punto continuando ad addentrarci potrebbe finire l’ossigeno, ma la presenza della guida Speleologica serve proprio a questo, a spiegare le dinamiche, le leggi fisiche e a farci capire dove si trova il limite della sicurezza.
Forti e sicuri della presenza del nostro esperto, terminiamo l’esplorazione in grotta cercando di guadagnare l’uscita strisciando per terra attraverso un cunicolo che ci rigetta direttamente sopra il rio Garrafo.
Che avventura! Ma ormai è scesa anche la sera e accese le lampade frontali affrontiamo il ritorno con i piedi in acqua seguendo il Rio.
Consigli per affrontare le Gole del Garrafo
Dal mio racconto, forse avrai inteso che questo trekking misto ad esplorazione speleologica, non è proprio adatto a tutti, per questa ragione ritengo che sia importante affidarsi ad una guida esperta che conosce il territorio e sicuramente la persona più adatta in loco è proprio Giampaolo che accompagna anche gruppi di bambini in queste avventure meravigliose.
Puoi trovare informazioni più precise su Giamapolo Filipponi sul sito della Scuola nazionale di Speleologia.
Serve un abbigliamento adatto per affrontare questo percorso, noi l’abbiamo percorso con gli stivali di gomma che ci ha fornito la guida, ma anche l’abbigliamento deve essere tecnico.
Bisogna fare veramente attenzione perché ci sono tratti veramente esposti e le “arrampicate” e gli attraversamenti con le corde richiedono comunque un po’ di confindenza con l’ambiente montagna e un po’ di flessibilità fisica.
Hai mai sentito parlare del Gole del Garrafo? Hai mai fatto un’esperienza in grotta speleologica? Il mio consiglio è quello di prendere in considerazione questa per un bel weekend.
Nel mio weekend nel territorio di Acquasanta c’è stato molto altro, ma approfondirò in altro post l’ospitalità all’Agriturismo Arcera, la cena al Bioagriturismo la Conca (per cui ti racconterò anche della Mela Rosa dei Monti Sibillini) e poi ti racconterò anche di un altro posto che ha a che fare con le castagne e con una forma di arte che utilizza il carbone!
Continua a seguirmi per altre informazioni sulla zona di Acquasanta Terme.
Potrebbero interessarti anche questi articoli
Lascia un commento