Mljet è una piccola isola croata della Dalmazia meridionale. È piccolissima, ma vanta il primato di essere particolarmente bella e verde e di essere stata l’isola dove è nata la DDEa Calipso. Purtroppo non è proprio così comoda a chi desidera visitarla sostando in campeggio. Almeno nel mese di agosto
Mljet: bella e incontaminata
Una meta del nostro peregrinare per le isole della Dalmazia meridionale era, è stata, avrebbe dovuto essere Mljet.
Avevo letto parecchie cose di questa isola, mi sembrava meritevole dato che le guide, i siti web e le riviste spingevano non poco su questa isoletta che è lunga appena 37 km.
L’isola viene raccontata come la più bella di tutte quella della Dalmazia, intatta e incontaminata.
Siamo riusciti a prendere il traghetto al volo, mentre il navigatore insistentemente continuava a ripetere “salire sul traghetto, salire sul traghetto, salire sul traghetto” comprando quasi al volo un biglietto
Suplonara la spiaggia sabbiosa di Mljet
Sbarcati dal traghetto ci dirigiamo verso Suplonara: l’estremità dell’isola con le poche e quasi uniche spiagge sabbiose di tutta la Croazia.
Il mare è bello, la spiaggia è piccina, come di norma qui in Croazia, la gente non è tantissima.
Ci godiamo la giornata marina, dopo esserci fatti spennare vivi in nel minimarket alimentare con vista sulla spiaggia. Probabilmente la vista mare comporta un supplemento anche nei minimarket
L’isola è verdissima, la temperatura dell’acqua e dell’aria gradevolissime.
La spiaggia è orlata di pini marittimi, da cui, ad un certo punto del pomeriggio si innalza un “dolce” e “soave” canto: milioni di cicale cantano rendendo difficoltoso anche il parlarsi, un canto di cicale così intenso e così forte non l’avevo mai sentito.
La nostra avventura con i campeggi di Mljet
Ad un certo orario del pomeriggio decidiamo di andare in cerca del “riparo” per la notte. Attraversiamo tutta l’isola e raggiungiamo il primo dei 3 campeggi segnalati dalle guide, che però risulta essere CHIUSO!
Cerchiamo il secondo campeggio, ma per noi non c’è posto: il campeggio si sviluppa in un uliveto ed è possibile montare solo tende, non ci sono piazzole piane e libere dai rami per camper, roulotte oppure auto con maggiolina.
Nonostante le nostre insistenze, nonostante a noi bastasse un parcheggio per posizionare la macchina, il proprietario proprio non ne vuole sapere, i posti disponibili per il parcheggio sono per gli ospiti del campeggio.
Il terzo campeggio si trova dalla parte opposta dell’isola, lo raggiungiamo valicando montagne verdissime su stradine strette, tortuose e a picco sullo strapiombo sottostante, senza il guardrail.
Anche in questo campeggio non c’è posto e anche in questo caso la proprietaria non vuole nemmeno cederci un posto auto che noi ci offriamo di pagare come se fosse una piazzola.
Mi viene un dubbio, ho quasi il sospetto che Mljet ci dica di andare via torniamo verso il posto fermandoci nelle strutture che incontriamo per prendere una camera, ma in agosto anche questa bella isola incontaminata, registra il tutto esaurito.
A questo punto la nostra decisione è di arrivare a prendere l’ultimo traghetto serale per tornare nel continente.
Lungo la strada incontriamo un camper in direzione contraria della nostra.
Lungo la strada incontriamo un camper in direzione contraria della nostra.
Il panico ci assale, sia noi che l’equipaggio del camper: la strada è strettissima, a strapiombo nel nulla, non ci sono posteggi, piazzole o “slarghi” per poter far manovra.
In una serie infinite di manovre millimetriche, il camper si sposta di lato e noi passiamo.
Ma è necessario che informiamo i nostri colleghi viaggiatori che da lì in avanti la strada diventa ancora più stretta e che tornare indietro potrebbe diventare un’impresa quasi titanica. Ci offriamo di dare una mano per le manovre per fare inversione ad U, ma preferiscono fare da soli.
Noi andiamo al porto.
Al porto ci siamo arrivati troppo tardi. L’ultimo traghetto era già partito, decidiamo che il parcheggio in banchina è l’unica soluzione e a fianco di un altro camper in attesa del primo traghetto, ci apparecchiamo per la cena.
Dopo qualche ora arrivano i camperisti con sui cieravamo incrociati nella strada a strapiombo, alla fine anche loro hanno deciso di passare la notte al porto in attesa del primo traghetto del mattino.
Com una chitarra e un bicchiere di vino passiamo la serata guadando la botte dei pompieri che ogni mezz’ora arriva davanti a noi per fare il carico dell’acqua: in questa isola l’acqua viene distribuita dai pompieri.
I pompieri di divertono arrivano, caricano nel frastuono più assordante, fanno merenda e secondo me ci prendono anche un pochino in giro, maq verso mezzanotte terminano il servizio.
Per fortuna.
Possiamo provare a dormire in attesa del primo traghetto delle 06.30
Mljet ci ha lasciato con l’amaro in bocca. sembrava una bellissima isola, verde e particolarmente rigogliosa. Al suo interno è conservato un parco Naturale in cui è possibile girare in bicicletta.
Mljet possiede l’unica spiaggia veramente sabbiosa della Croazia, la grotta dove è nata la Dea Calipso, ma non ci è stato permesso di vederla.
Qualche informazione in più sulla situazione dei campeggi (solo per tende) non sarebbe stata male, mi sarei fatta venire il dubbio e forse non avrei speso nemmeno i soldi del traghetto
Tu l’hai vista questa isola? Ti è piaciuta? io ho rimasto la curiosità di trovare le bellezze nascoste
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Viaggi e Baci
Oddio! che avventura …
noi l’abbiamo fatto in giornata e, al contrario tuo, siamo riusciti a fare solo il parco nazionale e non il resto.
E’ una bella isola, ma a mio parere non la PIU’ bella. Vis è moooolto meglio 😉
Monica
Ecco, dopo ave letto sulla guida che a Vis avrei avuto ancora più problemi che a Mljet, siamo andati a Hvar e ci siamo girati per 4 giorni le spiagge di questa isola, che è meno incontaminata, che è più affollata, che è più mondana, ma verde verde verde e con spiagge fantastiche…