A Novembre dello scorso anno ho deciso di fare un’esperienza di scambio culturale. Inizialmente il mio desiderio era quello di andare in Canada o negli Stati Uniti ma visto che in questi paesi il periodo di pausa scolastica coincide con quello italiano e visto che avrei fatto solamente un trimestre mi è stata proposta l’Australia.
A Luglio sono partita per una un’esperienza che spero sia una tra le più belle e utili della mia vita.
L’Australia mi ha sempre affascinato, l’ho sempre vista come un paese selvaggio sperduto ai confini del mondo, un’isola circondata solo da acqua, da cui non si può scappare. Una sorta di altro mondo.
Così il 18 luglio sono partita da Milano con destinazione Adelaide, capitale dello stato del South Australia.
Vorrei poter dire che una volta scesa dall’aereo ho subito respirato l’aria Australiana, ma non posso: pioveva, cosa piuttosto insolita per l’Australia. La vera essenza Australian l’ho sentita appena ho effettivamente messo piede dentro l’aeroporto e ho fatto i controlli.
Da piccola sono sempre stata una fan del programma airport security e in quel momento mi sembrava di esserci finita dentro. Da ogni lato c’erano poliziotti e impiegati che facevano le domande più strane su cosa le persone trasportassero nelle valigie. E ovviamente è arrivato anche il mio turno ma dopo aver dichiarato la mia scorta di Oki e tachipirina mi hanno lasciata andare.
Il primo impatto con la città l’ho avuto il 19 luglio stesso attraverso il finestrino della macchina della mia host mother nel buio. Ma da subito mi ha entusiasmato, non mi ero ancora resa conto che per due mesi e mezzo avrei vissuto in una città grande, con palazzi e autobus sfreccianti da ogni lato; insomma non avevo ancora realizzato che per due mesi e mezzo avrei vissuto uno dei miei più grandi sogni.
Sicuramente la differenza più evidente rispetto all’Italia è l’organizzazione scolastica. Quante volte mentre si guarda un film americano e si vedono le high school americane si pensa “che figata!”.
Ed io la prima volta che ho messo piede dentro la scuola ho proprio pensato quello. Mi ci è voluto un po’ per abituarmi al sistema scolastico australiano, totalmente differente da quello italiano. Per iniziare lo shock più grande è stato il fatto di dover indossare la divisa, nel caso della mia scuola (Golden Grove High School) verde e gialla. Sicuramente la divisa toglie la scocciatura di dover scegliere tutte le mattina cosa mettersi, ma toglie anche la comodità di un paio di jeans rispetto ad una gonna.
La seconda cosa a cui ho fatto fatica ad abituarmi è stato usare il computer
per fare letteralmente tutto, anche per prendere appunti. Sicuramente usare il computer ha i suoi lati positivi, come ad esempio avere tutte le cose che ti servono sempre sottomano e avere un collegamento ad internet costante. Ma diciamo che per una che è abituata ad usare la carta per qualsiasi cosa è stata una bella novità.
Per non parlare poi del fatto che pranzare a scuola mi ha riportato alle elementari.
Ma la cosa che mi è è piaciuta di più è sicuramente il fatto che si possano scegliere le materie, nessuno è obbligato a fare determinate materie. In questo modo a differenza della scuola italiana se una persona è indecisa su scuole differenti deve per forza sceglierne una e abbandonare determinate materie che possono interessargli, mentre qui si possono seguire solo le materie a cui si è realmente interessati. Delle 7 materie che sto attualmente frequentando in Australia solo 4 sono in comune con il mio programma scolastico italiano.
Un’altra cosa che pensavo sarebbe stata difficile e poi in realtà si è rivelata più semplice del previsto era farmi degli amici. Avere degli amici internazionali è una delle cose più belle del mondo. Un insieme di culture diverse che si incontrano e parlano tutte la stessa lingua. Un po’ come avere il mondo a portata di mano.
Il vero centro della città l’ho visitato solo due settimane dopo il mio arrivo, ma appena ci ho messo piede ho sentito un atmosfera universitaria; grandi parchi pieni di studenti che mangiano o che leggono o ascoltano musica, palazzi universitari enormi e dormitori sparsi in giro per la città. Le prime cose che ho visitato sono stati i musei, però poi mi sono concessa anche qualche giro a zonzo per scoprire le perle nascoste della città.
In generale Adelaide non è così grande come pensavo, il centro della città si può girare tranquillamente a piedi. Per raggiungere invece i quartieri della periferia e le spiagge è necessario prendere un tram o un autobus se si vogliono evitare tre ore di camminata.
Io non vivo nel centro città ma in periferia, precisamente a Golden Grove che è un sobborgo di Adelaide. L’unica cosa interessante che c’è in questo posto è il Golden Grove village ovvero il centro commerciale che è di fianco alla scuola e fa da punto di ritrovo per gli studenti appena usciti da scuola.
La settimana di solito la passo a scuola: inizio alle 8.45 e finisco alle 15.10, ma nel fine settimana sto insieme ai miei amici o con la mia famiglia ospitante visitando il centro città, i parchi, le librerie ma anche l’outback.
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Bravissima Carlotta, e bravi i tuoi genitori. La ricchezza di questa esperienza te la porterai dietro per tutta la vita! ❤
Grazie Milena! <3