Anche a Vienna, come in ogni altra piccola o grande città, se possiamo passeggiamo a piedi. È vero, ci vuole più tempo, le metropolitane gli autobus e i tram fanno recuperare forze e tempo, ma a noi la città piace viverla dal livello stradale, con i piedi appoggiati per terra, con gli occhi piantanti negli occhi delle persone. Non è che siamo allergici ai mezzi pubblici, anzi, ne usufruiamo fin troppo: solitamente campeggi e aree di sosta sono posizionati un po’ in periferia e l’utilizzo dei mezzi diventa fondamentale per raggiungere il centro città.
Arrivati in prossimità della parte di città, ecco che allora i mezzi ce li dimentichiamo proprio e consumiamo letteralmente le suole delle scarpe.
Appena arrivati a Vienna, come nostro solito, piazzata la Maggiolina, ci siamo subito addentrati nella città, per un giro perlustrativo: mi serve per prendere confidenza con la città, m i serve per orientarmi, capire da che parte dovrò dirigere gli interessi, e probabilmente, mi serve anche per capire come cambiare i programmi che mi sono preparata in anticipo a casa. Tutto nella norma.
Vista l’avversione di Lollo per musei e pietre, ed essendo, il nostro weekend lungo, il nostro festeggiamento di anniversario, non potevo obbligarlo a ingressi in Musei e siti storici per tutti i quattro giorni, quindi avevo scelto quello che a lui piace fare nelle città, gironzolare, per le strade, a piedi, guardando la gente, guardando i negozi, osservando la vita.
A Vienna avevo scelto un itinerario che si presta particolarmente ai gusti di mio marito, l’itinerario a piedi tra i Caffè Viennesi.
I caffè viennesi sono una vera istituzione della città il primo caffè viennese è nato nel 1685 e da qualche anno la cultura della caffetteria di Vienna è diventata Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Il caffè era una filosofia di vita, un circolo culturale, un club, salotto di artisti, che con il passare degli anni divenne luogo di ritrovo dell’opposizione artistica antiborghese e diventò una sorta di salotto pubblico per individualisti, una borsa di idee ed un’isola di tutto ciò che era anticonvenzionale. Oggi molti caffà storici sono stati restaurati, e hanno voluto l’aspetto di salotto dove fermarsi a riposare i piedi durante un tour a piedi nel cuore della città di Vienna.
Entrare in certi caffè è come fare un salto nel passato, luci soffuse, materiali caldi, legno sul pavimento poltrone imbottite, camerieri in bianco e nero e il pianista in mezzo alla stanza che amplifica l’atmosfera vagamente imperiale, l’eleganza che riflette nei piccoli pendagli luccicanti dei lampadari a goccia che riflettono luce borghese. Con la nostra [ilink url=”https://www.ideedituttounpo.it/guida-marco-polo/” style=”tick”]Guida Marco Polo[/ilink] in mano abbiamo scelto di passeggiare fra i caffè più noti e storici di Vienna attraversando i punti turistici principali della città.
Ci sono caffè che davvero sono un tuffo nel passato. Ci sono caffè che hanno un’atmosfera d’altri tempi, ci sono caffè che sembrano oasi di riposo e meditazione.
Ci sono caffè con la fila fuori: caffè talmente famosi da essere presi d’assalto dai visitatori, con banchi di dolci colorati vetrine tirate a lucido, e camerieri pinguini che ti accolgono alla porta. Ci sono caffè dove puoi sederti, come era in origine e ordinare un caffè e poi prenderti tutto il tempo che t serve per leggere tutte le riviste Viennesi, oppure assistere ad un concerto.
Ci sono caffè che invece, sono talmente famosi, e talmente consapevoli della propria notorietà che non permettono di sedersi se la consumazione non viene ordinata da ciascun ospite: non è possibile sedersi in due e prendere una cosa, altrimenti non ti fanno proprio sedere. Ecco il famoho hotel Sacher, con la sua famosa pasticceria, è anche un po’ snob, ma non abbiamo resistito al fascino di essere davanti ad un pezzo di torta appoggiata su un tovagliolino con scritto “Hotel Sacher”.
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