L’alta Via del Granito è uno spettacolare trekking di più giorni che si snoda nella catena del Lagorai. La Catena del Lagorai è una catena montuosa classificata come appartenente alle Dolomiti di Fiemme, ma rispetto alle Cime più famose delle Dolomiti ha una caratteristica molto speciale: conserva un carattere particolarmente selvaggio ed è poco frequentata. Ti porto con me in un’escursione di 3 giorni su questa Alta Via, che è stata la mia prima esperienza con le alte vie.
Tempo di lettura: 10 minuti circa
- Cosa è un'Alta Via?
- Dove si trove l'Alta Via del Granito?
- Caratteritiche del percorso Alta Via del Granito
- I rifugi dell'Alta Via del Granito
- Le tappe dell'Alta Via del Granito
- Come arrivare a Malga Sorgazza
- Come prepararsi all'Alta Via del Granito
- Ti racconto la mia Alta Via del Granito
- Qualche dettaglio in più sulla mia Alta via del Granito in tenda
Cosa è un’Alta Via?
Un’Alta Via è un percorso escursionistico di trekking da percorrere in più giorni. I pernottamenti possono essere effettuati lungo il tragitto in tenda, in rifugi o bivacchi che fungono da posto tappa e quindi da fine e inizio tappa. In alcuni casi i posti tappa possono essere anche altri tipi di strutture come campeggi e hotel, B&B e affittacamere perché la tappa scende a valle.
Cosa che non succede nell’Alta Via del Granito, il cui percorso, per 3 giorni si svolge interamente in mezzo ai monti, alle praterie, ai laghi, alle rocce… insomma un percorso in paradiso.
Dove si trove l’Alta Via del Granito?
Visto che la catena del Lagorai è catalogata come Dolomiti di Fiemme, questo ci suggeriesce che la catena di trova in Trentino Alto Adige, in prossimità della Val di Fiemme. Come ti ho già detto, sicuramente questa catena del Trentino Orientale è sicuramente molto meno conosciuta e “blasonata” di altre catene montuose delle Dolomiti e proprio per questo consente di vivere un’avventura speciale in un ambiente molto selvaggio.
La catena del Lagorai annovera diverse cime:
- Cima d’Asta, 2.847 m;
- Cima dei Diavoli, 2.806 m;
- Col del Vento, 2.636 m;
- Cima del Passetto, 2.589 m;
- Sasso Largo, 2.551 m;
- Campagnassa, 2.409 m;
- Col Verde, 2.488 m;
- Punta Socède, 2.376 m;
La cima d’Asta si considera come parte del gruppo del Lagorai per continuità, anche se formalmente non sarebbe parte della catena del Lagorai per via della differenza geologica, ma visto e considerato che Cima D’Asta è anche una delle tappe di questo straordinario giro, si può ben considerare parte della catena
Guarda la mappa per capire esattamente dove si trova la catena del Lagorai
Caratteritiche del percorso Alta Via del Granito
Il percorso dell’Alta Via del Granito è un percorso ad anello che si può affrontare in entrambi i sensi.
Prevede normalmente una durata di 3 giorni e due notti, poi ovviamente ognuno si può misurare con le proprie capacità e forze, sicuro è che è neessario anche godersi un po’ l’ambiente, altrimenti cosa ci andiamo a fare in montagna?
Quindi 3 giorni significano due notti, il che significa che il pernottamento avviene lungo il trekking.
Il percorso in linea di massima può essere considerato difficile, non tanto per le difficoltà teniche: non ci sono tratti attrezzati, non è necessario avere attrezzatura particolare, non ci sono tratti particolarmente esposti, sicuramente i dislivelli e il tempo che si impiega per percorrere le tratte, il percorso è ben segnalato. Una difficoltà è sicuramente data dal meteo, ma in questo caso si tratta di fortuna quindi non è un elemento oggettivo da considerare.
In totale sono da percorrere circa 30 km in 3 giorni (sembra poco, vero?) con dislivelli che nel totale arrivano a circa 2030 metri. Non si deve sicuramente sottovalutare l’impegno fisico soprattutto se come me il percorso è stato affrontato in condizioni di semi autonomia, con cibo al seguito e tenda per una notte all’aperto.
Essendo la mia prima Alta Via ero abbastanza spaventata e prima del giorno della partenza ho cercato di allenarmi il più possibile e nonostante questo ammetto di avere avuto qualche momento di sconforto, sia fisico che mentale, ma poi ti racconto per quale ragione.
Quello che voglio dire è che il percosro è considerato difficile, che anche se non ci sono difficoltà tecniche evidenti, non bisogna sottovalutare il trekking, come non bisogna farlo mai in montagna.
I rifugi dell’Alta Via del Granito
I rifugi sono i posti tappa del percorso, e scandiscono le tappe del trekking Alta Via del Granito: il rifugio Bretani e il rifugio Caldenave. In realtà possiamo considerare 3 rifugi perché il trekking parte da Malga Sorgazza che si trova a valle e che è un rifugio, dove fare tappa: ad esempio io mi sono fermata a pranzo al rientro dal trekking.
Il Rifugio Caldenave: che si trova in uno spiazzo ampio e scenografico circondato da boschi e montagne. Lo spiazzo è percorso da rivoli e torrenti che rendono tutta la sceografia particolarmente verde.
Il Rifugio Brentari: si trova in una posizione meravigliosa. Vista sulla vale sottostante, vista sul Lago D’asta, vista sulla Cime D’asta. Infatti il rifugio si rtova proprio ai piedi della muraglia della Cima D’Asta.
Le tappe dell’Alta Via del Granito
Come già detto i rifugi scandiscono la fine di una tappa che quindi si possono suddividere in questo modo
- 1° giorno: Malga Sorgazza – Rifugio Caldenave
tempo di percorrenza: circa 5 ore
Dislivello: + 1064 metri
Dislivello: – 718 metri
Distanza: circa 10 km
- 2° giorno: Rifugio Caldenave – Rifugio Brentari
Tempo di percorrenza: circa 7 ore
Dislivello: +1318 metri
Dislivello: -645 metri
Distanza: circa 13 km
- 3° giorno: Rifugio Brentari – Malga Sorgazza
Tempo di percorrenza: circa 2,5 ore
Dislivello: +19 metri
Dislivello: -1065 metri
Distanza: circa 7 km
Ovviamente, visto che il percorso di trekking si può svolgere in entrambi i sensi si possono capovolgere le tappe al contrario. Quello indicato qui sopra è l’orientamento che ho seguito io.
Il terzo giorno dopo la sveglia e la colazione al rifugio Brentari siamo scese verso Malga Sorgazza, ma il programma prevedeva che si salisse a Cima D’Asta.
Noi non siamo salite, la nostra guida ha preferito rinunciare all’ultimo sforzo, nel pomeriggio precedente ci aveva visto un pochino provate, le condizioni meteo non erano state perfette e avevamo accumulato, tutto il gruppo, un po’ di sconforto e di stanchezza. In realtà si trattava di un’oretta di salita e poco più di 300 metri di dislivello, ma obiettivamente forse l’avremmo trovata un’impresa difficile.
Vorrei specificare che sto parlando di un percorso di trekking estivo, da svolgere quando i rifugi sono aperti quindi tra la fine di maggio e l’inizio di giugno fino a circa metà settembre.
Credo e immagino che alpinisti ed esperti di montagna abbiano modo di percorrere questa Alta Via o tratti della stessa anche in inverno, ma non sarò certo io a dire che si può fare. Non sono capace, non sono esperta e me ne guardo bene.
Come arrivare a Malga Sorgazza
Come avrai bene inteso Malga Sorgazza è il punto di partenza e arrivo sia che tu scelga di fare il giro in un senso o nell’altro.
Se devi partire presto al mattino ti consiglio di essere sul posto, o in zona già dalla sera precedente
La zona dove si trova Malga Sorgazza è una strada di montagna abbastanza isolata, nel senso che lungo la strada non si trovano molte strutture o molta “umanità”, le mie compagne di viaggio avevano trovato alloggio in zona Pieve Tesino dove si imbocca la strada per Malga Sorgazza.
Da PIeve Tesino a Malga Sorgazza sono circa 9 km e occorrono circa 15 minuti di auto.
Se invece viaggi come me e prediligi le soste en plein air, lungo la strada per Malga Sorgazza puoi trovare due campeggi:
Io ho dormito in libera, nel van, nel parcheggio di Malga Sorgazza, dove non ci sino divieti o raccomandazioni, ma consiglio di chiedere preventivamente in Malga soprattutto se deciderai di percorrere questa Alta Via in piena stagione, quindi in estate
Cerca il tuo alloggio nei dintorni di Pieve Tesino
Booking.comCome prepararsi all’Alta Via del Granito
Sicuramente per organizzare in autonomia un percorso come questo è necessario avere:
- un buon allenamento fisico
- adeguata attrezzatura da montagna
L’abbigliamento deve essere quello adatto per l’Alta Montagna, bisogna indossare scarponi da trekking, portare nello zaino acqua e cibo, mappa, bussola o gps.
Non secondario: prenotare i posti letti in rifugio, che essendo rifugi non hanno disponibilità infinita
Insomma se stai pensando di improvvisare fermati subito: è un’alta via in ambiente isolato e selvaggio serve prudenza e preparazione.
Ti racconto la mia Alta Via del Granito
Dal momento che non mi piace improvvisare quando non sono competente e dato che si trattava della mia prima Alta Via, sicuramente mi ero allenata ma per quanto riguarda la parte tecnica mi sono affidata ad una guida che mi ha portato in Alta Via in gruppo.
Nello specifico quello a cui ho partecipato io era un gruppo esclusivamente femminile, che mi ha permesso non solo di affrontare il percorso in sicurezza, ma anche di vivere una vera avventura perchè la nostra Alta Via si è svolta in questo modo:
- partenza da Malga Sorgazza
- pranzo al sacco in autonomia
- Pernottamento in tenda
- Cena in autonomia (cibo caldo, mica panini eh)
- Pranzo al sacco
- Pernottamento e cena al Rifugio Brentari
- Ritorno a Malga Sorgazza
L’avventura è stata vivere una notte in tenda e mettersi alla prova nel portare al seguito tutta l’attrezzatura (tenda, sacco a pelo, cibo, fornelletto, gavetta).
Ovviamente tutte le indicazioni per fare lo zaino e su cosa procurarsi erano state fornite da Alessandra, alias Patagonitana, ufficialmente accompagnatore di Media Montagna che io per praticità continuerò a chiamare guida.
Il gruppo era composto esclusivamente dal genere femminile (è la filosofia di Alessandra, ma ti consiglio di leggere il suo sito), ma in molti casi Alessandra accompagna anche gruppi misti.
Alessandra aveva prenotato il rifugio e ci aveva fornito dell’attrezzatura tecnica come:
- tende
- sacco a pelo
- fornelletto
- materassino
- zaino
Per quanto riguarda la cartina, la bussola, il Gps ci siamo affidate ad Alessandra anche perché tu sai leggere una bussola insieme ad una mappa? Io in quell’occasione non lo sapevo, ma poi ho fatto il corso di escursionismo e qualche uscita sempre con Alessadra e ho capito che andare in montagna è proprio una competenza e che imparare ad usare gli strumenti per muoversi in sicurezza è pure bello.
Bello? Faticoso? Snervante? Soddisfacente? Appagante? È stato tutto e tutto insieme. Non nascondo che la salita prima di arrivare al Rifugio Brenatari nel pomeriggio del secondo giorno è stato sfiancante
Qualche dettaglio in più sulla mia Alta via del Granito in tenda
Ci sono delle domande che mi sono state fatte prima e dopo l’avventura che per metà è stata in tenda a cui rispondo proprio qui:
Non era freddo a dormire in tenda?
No, niente freddo, anzi ad un certo punto mi è anche venuto caldo. Ovviamente avevo addosso tutto quello che mi ero portata come abbigliamento e che ci aveva consigliato Alessandra e obbiettivamente la notte non è stata eccessivamente freddo. Eravamo accampate in una radura sotto un boschetto nella stessa piana dove si trova il rifugio Caldenave. L’abbigliamento da notte, prevedeva maglia di lana lunga, pile, piumino, sacco lenzuolo, sacco a pelo.
Ma se avesse piovuto come avreste fatto in tenda?
A parte il fatto che qualche goccia di pioggia c’è stata, non avremmo fatto altro che fare esattamente quello che abbiamo fatto: montare la tenda e sistemarci all’interno per dormire, magari avremmo passato qualche minuto in più al rifugio dove siamo andate per prendere una birretta e brindare alla nostra avventura
Ma per mangiare come avete fatto?
La guida ci aveva fatto la lista della spesa precisa e puntuale del necessario da portare nello zaino. Io in particolare avevo una busta di cibo liofilizzato, cous cous mi pare, da far rinvenire in acqua bollente.
E l’acqua bollente come l’avete avuta?
Nell’attrezzatura fornita da Alessandra era presente anche un “fornelletto” che non era proprio un fornelletto, piuttosto un contenitore dove poter mettere dell’alcool e accendere il fuoco, compreso un rialzo di metallo che serviva da piedistallo per la pentolina dove poter scaldare l’acqua. Acqua bollente che ovviamente è servita anche per il te/caffè della mattina successiva.
Quanto pesava lo zaino per 3 giorni?
Su questa domanda mi avvalgo della facoltà di non rispondere! Io avevo uno zaino troppo pesante secondo le indicazioni ricevute, ma oggettivamente a parte un regalino che avevo portato per il gruppo, c’era dell’equipaggiamento in più ma anche dell’equipaggiamento “sbagliato”: ad esempio ho scoperto che il sacco lenzolo di cotone pesa quasi mezzo chilo mentre quello di seta pesa meno di 200 grammi. Poca differenza? Grammo qua, grammo là alla fine la differenza si sente.
Un altro appunto per quanto riguarda fare l’Alta Via in tenda: in Italia il campeggio libero è vietato. Spesso è consentito il bivacco, quindi la sosta con accampamento al tramonto e sgombero dell’accampamento all’alba. Spesso anche il bivacco è consentito solo oltre certe altitudini, e spesso non è consentito vicino a strutture ricettive (as esempio i rifugi) quindi:
- Alessandra “Patagonitana” dice che il Lagorai è una delle poche zone in cui ancora è possibile fare campeggio libero senza troppi problemi
- Informati bene prima di intraprendere un’avventura di questo genere in tenda sia per quanto riguarda le norme, le consuetidini e non ultimo il meteo e le aperture dei rifugi
- Scegliti un trekking accompagnato o con Patagonitana (che lavora sia con gruppi solo donne o con gruppi misti) ma anche con The Walking Robin che fa organizza trekking pazzeschi per gruppi misti con cui collabora Alessandra stessa
Info utili per organizzare la tua Alta Via del Granito
Patagonitana: per partecipare ad un suo trekking di gruppo
The Walking Robin: per partecipare ad uno dei trekking di gruppo o uno dei viaggi a piedi
Il sito ufficiale dell’Alta Via del Granito: altaviadelgranito.com dove puoi trovare altre informazioni utili per organizzare la tua Alta Via del Granito
Vuoi prendere ispirazione per altri Trekking? Allora leggi qui sotto
Lago di Sorapis: escursione verso uno dei laghi più belli delle Dolomiti
Grotte di Soprasasso: dove la natura ha modellato la roccia
Ghiacciaio Fellaria: consigli e info per un’escursione stupenda
Romea Strata: un cammino millenario che attraversa l’Europa
Strada delle 52 gallerie: un trekking spettacolare
Lago Scaffaiolo: trekking e leggende in appennino
SE L’ARTICOLO tI È PIACIUTO: CONDIVIDILO
Lascia un commento