[fusion_builder_container hundred_percent=”no” equal_height_columns=”no” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” background_position=”center center” background_repeat=”no-repeat” fade=”no” background_parallax=”none” parallax_speed=”0.3″ video_aspect_ratio=”16:9″ video_loop=”yes” video_mute=”yes” overlay_opacity=”0.5″ border_style=”solid”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ layout=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” border_position=”all” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” center_content=”no” last=”no” min_height=”” hover_type=”none” link=””][fusion_text]
Feltre borgo verticale: un motto che identifica chiaramente UNA delle caratteristiche di questo paese Veneto di 20.00 abitanti in provincia di Belluno. Chiamato anche la “piccola Venezia ai piedi delle Dolomiti” se ne sta appollaiato su un colle dentro una culla contornato dalle montagne più belle del Mondo patrimonio dell’Unesco. Timido, riservato e discreto conserva tesori artistici, storici e naturalistici tutti da scoprire.
Per una lunga parte della mia vita ho pensato che la piccola città dove vivevo era perfetta e che non l’avrei cambiata per nessuna ragione al mondo. Poi sono diventata mamma e ho cominciato a pensare che le piccole città come quella in cui vivo sono tutto tranne che perfette e che non hanno nulla da offrire in termini di scelte e di possibilità. Mi è venuta una voglia incredibile di cercare le opportunità nelle metropoli. Poi sono maturata e ho capito che le piccole comunità, non come la mia città che ormai è diventata troppo grande per essere paese e troppo piccola per essere metropoli, offrono delle opportunità che non puoi nemmeno immaginare
[box size=”large” style=”rounded” border=”full”]Questo discorso lo avevo già affrontato quando ho parlato di Bagnara di Romagna ➡ [ilink url=”https://www.ideedituttounpo.it/dire/bagnara-di-romagna.php” title=”Bagnara di Romagna”]Bagnara di Romagna: la bellezza dei piccoli paesi[/ilink][/box]
Feltre è una piccola comunità. Non minuscola, 20.000 abitanti sono un numero discreto di persone, sono il numero giusto di abitanti che permette di avere la tipicità delle piccole comunità, quella di conoscersi tutti, quelli di partecipare attivamente alla vita e alla gestione del paese.
Ecco! Se c’è una cosa che mi fa fatto innamorare definitivamente di Feltre è proprio questa: la gestione partecipata delle “cosa pubblica”.
L’amministrazione Comunale ha attivato dei laboratori in cui i cittadini possono partecipare, dire la loro opinione e decidere tutti insieme cosa sia meglio fare per il bene della città e dei suoi abitanti.
E il resto? Il resto che c’è stato prima è quello che mi ha definitivamente convinto che anche nelle comunità piccole si respira un’aria che fa bene.
Troppo bene.
E che, non per forza, bisogna abitare in una metropoli per diventare personaggi di un certo livello, di fama e successo.
Come sempre, mi lascio catturare dallo spirito del luogo e dalle anime delle persone. Passate e presenti.
E all’elenco delle persone che le guide, che mi hanno accompagnato nel mio tour di tre giorni, mi hanno sciorinato, uno in fila all’altro, mi si è aperto un mondo di menti illuminate, personaggi storici, condottieri, imperatori, inventori, industriali, collezionisti, geni.
Ma quanti personaggi famosi sono stati a Feltre?
Feltre vanta la possibilità di raccontare una storia che dire millenaria, forse è dire poco, anzi è decisamente riduttivo.
E parliamo di questa storia ultra milionaria attraverso i suoi personaggi.
La piazza principale di Feltre, si chiama Piazza Maggiore. Piazza Maggiore oltre ad essere circondata da palazzi in stile veneziano, con monofore, bifore e trifore tutte merlettate e ricamate che già da sole fanno lasciano d’incanto,
[box size=”large” style=”rounded” border=”full”]I tratti architettonici di Feltre ricordano tantissimo Asolo ➡ [ilink url=”http://bit.ly/2cSnnv8″]Scopri anche Asolo e capisci quanto si somigli a Feltre [/ilink][/box]
è la partenza del tour dei personaggi illustri che, se non sono famosi per tutti è solo perché, nel pieno rispetto del carattere feltrino, se ne stanno un po’ in ombra.
Vittorino da Feltre e Panfilo Castaldi
Vittorino de’ Rambaldoni detto Vittorino da Feltre è un personaggio fondamentale dell’insegnamento. un illuminato nato da una povera famiglia, che ha sempre avuto notevoli difficoltà per affrontare i costosi studi che stuzzicavano la sua curiosità. Si è sempre dato da fare per riuscire ad arrivare dove voleva, lavaorando e facendo sacrifici, vivendo e studiando a Padova. Ma al servizio di Gonzaga riuscì a dedicarsi all’insegnamento, cercando far convivere l’educazione mentale e dello spirito con quella del corpo. Aprì anche una sorta di accademia in cui le domande di ammissione divennero talmente numerose che fu necessario costruire un secondo palazzo.
Panfilo Castaldi, invece, si contene l’invenzione della stampa a caratteri mobili con il ben più famoso Gutemberg. Pare che dopo un viaggio in Italia, proprio nelle zone venete, a Gutenberg venne la brillante idea della stampa. Solo dopo essere passato, presumibilmente, in questa zona. Proprio dove Panfilo Castaldi viveva. Panfilo Castaldi era sposato con la nipote di Marco Polo, la quale aveva portato in dote alcuni oggetti provenienti dalla Cina tra cui, pare anche dei caratteri mobili per la stampa. Quindi il feltrino Panfilo sarebbe arrivato molto prima di Gutenberg che vanta l’invenzione.
Il teatro de la Sena: la passione di Goldoni e il loggiato di Palladio
Il teatro de la Sena si trova in uno degli angoli della Piazza Maggiore. L’ingresso del Teatro è preceduto da un loggiato da cui si gode della vista più caratteristica di Feltre: una vista da cartolina di un paese che ha fatto della sua verticalità un marchio. Vi racconto anche della verticalità, più avanti. Comunque, ti dicevo, il loggiato che precede l’ingresso del Teatro sembra avere paternità niente meno che in Palladio.
Carlo Goldoni, invece, arrivò a Feltre molto giovane e si ambientò benissimo. Talmente bene che ad un certo punto il padre se lo venne a riprendere: Carlo si stava divertendo fin troppo. Nel Teatro del la Sena esplose la grande passione per l’arte teatrale, mise in scena la sua prima opera tragica, genere che non gli si addiceva molto, ma che fu la spinta per cominciare a scrivere le proprie opere.
Garibaldi e Montale al Teatro di Feltre
Altri personaggi transitati da Feltre sono legati al Teatro della Sena, come Garibaldi, che in questo Teatro dove faceva i proprio proclami sull’unità d’Italia. Oppure Eugenio Montale, poeta e scrittore di fine Ottocento che sul palcoscenico di Feltre cantava per i propri amici.
Il Teatro de la Sena, in cui Sena ha significato di scena in italiano, doveva essere di una tale importanza e di una tale bellezza per venne ristrutturato e restaurato dall’architetto e dal decoratore del Teatro La Fenice di Venezia. Per questa ragione viene anche chiamato “la piccola Fenice”. D’altra parte anche Feltre stessa viene descritta come una piccola Venezia appoggiata ai piedi delle Dolomiti.
Napoleone a Feltre è passato dalla porta di servizio
Tra i famosi che sono passati da Feltre ci mettiamo anche Napoleone Bonaparte, che volendo prendere la città per cancellare qualsiasi traccia della Serenissima Venezia, arrivò a Piazza Maggiore entrando da Porta Pusterla. Di porte a Feltre ce ne sono 3: Porta Oria, Porta Imperiale e Porta Pusterla.
Il nome di quest’ultima porta proprio non mi entra in testa. Ho fatto impazzire Annapaola (dell’agenzia Evidenzia di Belluno, uno dei partner dell’iniziativa di Feltre Borgo Verticale) e Davide, il Presidente dell’Associazione Fenice, che ci ha guidato alla scoperta del Teatro e di altri due musei, per farmelo ripetere in continuazione. Però di questa Porta mi ricordo molto bene come è fatta e cosa rappresenta. Porta Pusterla è un ingresso cittadino che arriva davanti al loggiato di Palladio. In Piazza Maggiore, nel cuore della cittadina. È un ingresso percorribile a piedi, è una scalinata, che ben rappresenta la verticalità del borgo, ricoperta da un porticato, decorata, con aperture che danno sul giro di ronda delle mura della città. Si dice che Napoleone sia passato da questa parte con il suo cavallo e che ci sia l’impronta dello zoccolo dell’animale inciso su uno dei gradini.
Lo zoccolo c’è di sicuro. L’ho visto molto bene, ma in una posizione in cui il cavallo difficilmente avrebbe potuto incidere, sferrando un calcio al gradino. Ma le leggende sono belle perché tali, e quindi da questa Porta Napoleone e il suo cavallo hanno conquistato Feltre.
Quindi, Feltre così piccina è stata un “covo” di menti geniali, artisti, condottieri che probabilmente hanno risentito dell’aria frizzantina della pedemontana dolomitica.
A dire il vero di personaggi importanti ce ne sono ancora, famosi e meno famosi, ma te lo racconto nella prossima puntata, con un altro milione di cose che devo raccontare su questo paese in cui credevo non ci fosse altro che una caserma degli alpini.
Ti è piaciuto l’articolo? CONDIVILO!
[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]
Lascia un commento