Civita, in Toscana? No, Civita in provincia di Cosenza. Un paesino in collina dove la densità dei B&B è maggiore rispetto agli abitanti, dove le porte sono aperte, dove le tradizioni calabresi si mescolano alle albanesi. Civita nel parco Nazionale del Pollino, paese di comignoli e di case Kodra. Cerchi un’esperienza umana totalizzante e avvolgente? Continua a leggere, Civita ti soprenderà.
Civita è stata la prima tappa del tour #Calabriaispirata.
Civita in provincia di Cosenza, sul Pollino
È un piccolo paese di montagna appollaiato sulle montagne, con la tipica caratteristica di un paese di montagna: sufficientemente isolato e sufficientemente difficile da raggiungere.
Me lo immaginavo abbastanza abbandonato, o nella migliore delle ipotesi perfetto. Di quella perfezione delle seconde case.
Quella perfezione in cui vengono trasformati i paesi che subiscono l’abbandono da parte della popolazione e che diventano bomboniere attira-turisti con perfette seconde case e appartamenti da affittare.
Mi immaginavo che questo tour fosse semplicemente una bella mostra di luoghi con “la messa in piega” senza personalità.
E arrivata a metà mattina di un lunedì di settembre mi è apparsa proprio così disabitata e sonnolenta, ma non perfetta, non bomboniera.
Il B&B il Comingolo di Sofia.
Sono stata parcheggiata nel salotto del Comignolo di Sofia in attesa che arrivassero i miei compagni di viaggio.
Un B&B ha un sottotitolo che recita: “un po’ casa, un po’ albergo”
Si entra direttamente in cucina, che non è la cucina del B&B, è la cucina di casa di Stefania, la stessa che usa per la colazione del mattino, ma anche quella dove prepara da mangiare per sua figlia, la stessa cucina dove accoglie le amiche.
La cucina di casa.
Il salotto, allo stesso identico modo, è una sorta di sala di attesa con il profumo degli incensi, con i colori psichedelici, con creazioni estemporanee che non si capisce se siano stati creati dalla padrona di casa o dalla piccola Sofia.
Appena arrivi entri in cucina.
Ci entri per forza perchè a Civita le case funzionano così: la porta è aperta e c’è una tenda, e non c’è bisogno di altro: sposti la tenda ed entri in cucina.
Entri in casa.
Ti siedi e chiacchieri.
Non a caso il Comignolo di Sofia è una Destinazione Umana
Il concept del comignolo di Sofia e della community turistica di Civita
Civita è una community turistica. La densità dei B&B che si trovano a Civita è superiore a quella degli abitanti.
Questa è la community turistica, un paese dedicato all’accoglienza, dove l’accoglienza è il maggior valore che gli abitanti possono offrire, dove l’obiettivo è quello di offrire il meglio del territorio ma andando oltre alla pura e semplice accoglienza, oltre il buon cibo, oltre l’accoglienza.
L’obiettivo è quello di un’ospitalità a “lenta lievitazione”, tutto è in divenire, tutto è autentico.
L’obiettivo è di illuminare le vite di coloro che vengono a Civita, offrire la possibilità di entrare in contatto con la vita di tutti i giorni.
Chi va a Civita sono persone che hanno qualche cosa da portare a loro volta, creando un flusso di energie che porta alla nascita di idee e di nuovi progetti.
Tutto questo l’ho visto nella cucina di Stefania.
Stefania Emmanuele la proprietaria del bed and breakfast
Stefania ha promosso la community turistica. Da assessore ha portato Civita nel circuito dei Borghi più belli D’Italia.
Stefania, nonostante il relativo isolamento del paese conosce perfettamente cosa si trova fuori da queste montagne, sa come gira il mondo.
Insomma lasciamelo dire: non è sicuramente la “montanara” sprovveduta che vive in cima ad una montagna conoscendo solo le pecore.
No! Stefania è un carrarmato, un caterpillar che va dritta alla meta, schiacciando gli ostacoli davanti a lei.
E con questo spirito ci racconta cosa significa fare parte di una community turistica, abitare in un piccolo paese, cercare di valorizzare un territorio che viene scelto per il genere d’esperienza che può offrire.
E di cose particolari da scoprire ce ne sono tantissime!
Civita Paese di montagna o di collina
Nell’attesa della formazione del gruppo mi sono guardata intorno. Il Comignolo di Sofia si trova su una terrazza naturale che affaccia sul mare Jonio, sulla piana di Sibari.
È là in fondo, ma si può vedere lo sbaluccichio del sole fra le onde.
Civita è circondata da rocce, una corona di rocce grigie e verdi, aspre e dure, che cadono a picco verso il basso, che sembrano montagne, ma che sono solo colline: Civita si trova ad una altitudine di poco più di 400 metri.
La Timpa del Demanio e le gole del Raganello
Dalla terrazza dove si trova il Comignolo di Sofia, si spazia dal mare alla Timpa.
La roccia che sale verticale proprio di fronte al B&B è la Timpa del Demanio.
Una parete piena di buchi e asperità. Una parete verticale, impressionamente, che si tuffa dentro delle acque del Raganello, un canyon di 13 km, il secondo più lungo d’Europa.
Ci si fa il canyoning.
E ci credo, e immagino che ci si diverta anche tanto.
La Timpa del Demanio incute un po’ di timore forse per le leggende che la riguardano.
La leggenda della Magara
La Magara era un personaggio controverso, certo era un strega. Era talmente strega che nonostante le orrbili fattezze ammaliava gli uomini del paese. Le donne decisero di sbarazzarsene e la gettarono nella gola sotto la Timpa. Ma la Magara rimase sospesa e aiutata dal vento riuscì a raggiungere una grotta dove scomparve per sempre lanciando una maledizione: chiunque avesse guardato la grotta sarebbe stato colpito da sventura.
La leggenda del Ponte del Diavolo
Il Ponte del Diavolo è in basso, ai piedi della Timpa, riunisce le due sponde del Raganello e la sua paternità è alquanto confusa. Di certo si sa che i civitesi presi da disperazione per gli infiniti tempi di realizzazione del ponte, dati dalle difficoltà tecniche, fecero un patto con il diavolo: in cambio dell’ultimazione del ponte promisero l’anima del primo che lo avesse attraversato.
I furbi civitesi mandarono un cane per primo e il diavolo di arrabbiò molto prendendo a calci il ponte e lasciando i segni della sua furia.
I comignoli e le case Kodra
I comignoli e le case Kodra sono i tratti distintivi di Civita: il paese dei comignoli.
Ogni casa è caratterizzata da un comignolo diverso. Ogni “maestro” firmava la casa costruendo un comignolo particolare, diveso dagli altri, grande, bizzarro, importante, decorato. L’usanza dei comignoli artistici non si sa bene in che momento sia nata.
I comignoli del paese sono datati fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ed erano consideati, oltre che un talismano contro la sventura, anche un segnale sociale dello status della famiglia che abitava quella casa.
Le case Kodra sono case antropomorfizzate.
Sono case con figure di faccia umana.
La porta rappresenta la bocca e la canna fumaria (che termina nei comignoli) rappresenta il naso.
Le finestre sono gli occhi.
Bisogna cercarle, bisogna andare a scovarle negli stretti vicoletti del paese, fra le scale minuscole e incredibili, fra i muri di pietra, fra i balconi incastrati con i panni stesi e sventolanti fra una casa e l’altra.
Le case Kodra sono chiamate così in onore di Ibrahim Kodra un artista di origini albanesi i cui tratti di cubismo si ritrovano proprio nelle case del paese.
Civita è: passeggiate, canyoning, buona cucina e ospitalità genuina, semplice e sincera, come quella del B&B lo Spaviero dove io ho dormito: vista diretta sulla Timpa e sulla piana di Sibari e una cordialità semplice, fatta di torte fatte in casa, marmellate casalinghe, e le foto del matrimonio e della festa delle paese nei tipici abiti Arbresch.
Arbresh? Si perchè qui a Civita non sono Calabresi, sono Arbresch, di discensenza albanese, di lingua tutta loro, di tradizioni importate e di un sacco di altre cose da raccontare in un prossimo post perchè quella della cultura Arbresh è una bellissima e lunghissima storia.
L’unico appunto semi negativo per Civita è la logistica: raggiungere Civita in autobus, treno, navetta, non è semplice. Gli autobus sono pochi e con orari che nel mio caso non erano ideali e la navetta che avevo trovato mi avrebbe portato dall’aeroporto fino a Cosenza. Il mezzo più facile per raggiungere Civita è sicuramente l’auto. Dall’aeroporto di Lamezia Terme, vicinissimo anche alla stazione dei treni si può noleggiare un auto per raggiungere questo straordinario paese
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