Trenino del Bernina: da St. Moritz a Tirano con l’ultimo imprevisto!
Aspettiamo il treno del Bernina per il viaggio del ritorno.
Continuiamo a sentire i boati della dinamite. Questa mattina abbiamo fatto un salto nel letto, ma ce lo hanno spiegato ieri: per prevenzione valanghe caricano la dinamite e la fanno brillare in tre punti particolarmente pericolosi, dove la neve pesante potrebbe essere soggetta a distacchi. Mi sembra un sistema costoso visto che utilizzano anche l’elicottero, ma qui non hanno sicuro problemi di questo genere.
Siamo IN RITARDO! La ferrovia Retica, SVIZZERA, è in ritardo, problemi di ghiaccio: le ruote sono bloccate sui binari! Accidenti! Lollo da segni di insofferenza, il freddo stimola le necessità corporali, ma non vorremmo perdere il treno. Il convoglio arriva nel binario davanti, lui si fionda in un vagone ma i bagni sono chiusi e probabilmente lo saranno fino alla partenza. Sembra un tarantolato non ce la fa più … temo che si metta a piangere…
Con quasi un quarto d’ora di ritardo si parte ma lo spettacolo della giornata che si prospetta, ci fa già perdonare gli svizzeri. Il vagone è tutto nostro, saltello da una parte all’altra del treno aprendo e chiudendo finestrini incantata dai bagliori della neve!
Ecco questo mi aspettavo, questo volevo vedere. Abbiamo visto tanto, abbiamo avuto avventure divertenti e visto tanta neve, ma quello che mi aspettavo di vedere era proprio questo… Boschi, praterie, neve, sole, bagliori, luccicchii, sfavillii, bianco bianco e bianco.
Vorrei scendere alla stazione di Morteratsch. Vorrei andare a fare la passeggiata, condita da leggenda, fino ai piedi del ghiacciaio, che mi ha colpito nel racconto di Valentina, ma Lollo in modalità Sherpa anche questa mattina, si rifiuta di camminare un’ora con la valigia in spalla e poi è l’ultimo giorno oggi… ha già la “sfregola” del ritorno… non vorremmo fare troppo tardi!
Riesco a strappare uno scambio alla pari… niente passeggiata a Morteratsch, ma il Diavolezza si.
Al Diavolezza si sale con con la funivia! Scendiamo alla stazione e andiamo alla biglietteria. Lollo barcolla, sarà il peso dello zaino che porta sulle spalle? No mi sa che sono i numeri che vengono battuti sulla mia carta di credito per i biglietti! (?!?!?!).
Va bene lo stesso, stiamo per salire su uno dei due “Saloni delle Alpi” uno dei due punti più panoramici della zona (l’altro è Lagalb, ed è esattamente di fronte al Diavolezza). Diavolezza significa Diavolessa in lingua Romancio, una lingua in via di estinzione, originaria della zona da Caviglia fino a St. Moritz. Il monte è amatissimo ed è accompagnato anche questo da una leggenda (in mancanza dell’altra mi accontento). Si narra che una bellissima fatina sul monte facesse perdere il senso dell’orientamento ai passanti che finivano per scomparire. La leggenda spiega la bellezza di questo monte che disorienta chi passa.
In cima il panorama è sicuramente grandioso! Il Piz Bernina, la cima oltre i 4000, i Piz Morteratsch e Palù che localizzano gli omonimi ghiacciai.
Sono in cima e sto bene!
Si scende con gli sci… chi li ha. La pista che riporta alla stazione del treno è una bellissima nera di 10 km.
Un super e figossimo ristorante con annesso alloggio chic con camere doppie e sistemazioni con gruppi e una vasca idromassaggio, la più alta d’Europa, sulla terrazza con vista panoramica sul paradiso.
Riprendiamo il treno, io continuo a saltare da una parte all’altra del vagone estasiata da tutto quel bianco e da tutto quel bagliore.
Qualche puntino di colore ogni tanto: sono i temerari del kite-ski.
Eccolo il valico, il più bello del mondo, il lago bianco e il lago nero… anche se adesso è tutta una enorme e meravigliosa distesa bianca.
Indovinate perchè questi laghi si chiamano così? mica per il colore… ma perchè essendo sullo spartiacque del Mediterraneo e del Mar Nero, identificano i bacini che alimentano i corsi d’acqua che fluiscono verso uno o l’altro mare…
Ecco l’Ospizio Bernina, ci fermiamo a fare due foto, poi magari prendiamo un the e aspettiamo il treno successivo. ANCORA?!?!?! Si ancora. Mi volevo fermare ieri, ma non siamo riusciti, oggi ci fermiamo… fotografo a destra e manca e scendiamo a Ospizio Bernina. Sono tutta elettrizzata, quegli infissi rossi mi piacciono da morire e oggi il cielo è blu che più non si può… voglio andare dietro, voglio piantarmi nei metri di neve che ci sono qui… voglio fare le foto con tutto questo sole e questa neve…
E vado e mi pianto e appoggio la borsa della macchina fotografica e Lollo: MA LO ZAINETTO DOV’E’? Ma Por…. Miser…. #@!! E’ SUL TRENO!!!!!
Rotolo dal pendio innevato, con il rischio di provocare una valanga e mi precipito dentro al bar, meno male che c’è il bar, meno male che quelli che lavorano sulle ferrovie Retiche sono tutti italiani, meno male che c’è il telefono. Tutta concitata e anche amareggiata spiego alla ragazza del bar, che mi dice di andare nella sala di attesa passeggeri e fare la chiamata di emergenza….
Vi devo dire che ero agitata?
Vi devo dire che parlavo a raffica?
Vi devo dire che dall’altra parte ho trovato l’unico svizzero che non parla anche italiano? Dieci minuti per capire che parlavo italiano… Ok io non sono stata d’aiuto!
Dieci minuti perchè lui andasse a chiamare qualcuno che sapeva DUE parole di italiano! Dieci minuti per fargli capire in che stazione ero e che, se alla successiva avessero scaricato lo zainetto noi ce lo saremmo recuperati da soli….
Eh no!!!!! Fino a Poschiavo doveva andare il mio zaino, e poi il macchinistra forse avrebbe controllato i vagoni solo all’arrivo.
Fino a POSCHIAVO ci andavano anche il portafoglio, le chiavi della macchina, i passaporti, i biglietti del treno..!
Per fortuna che alla ferrovia Retica lavorano tanti italiani… svegli! La ragazza del bar, mentre io colloquiavo in modo amichevole con gli svizzeri, aveva già telefonato all’Alp Grum (ancora?!?!) chiedendo al gestore, lo stesso che ieri ci contava per darci da dormire, di salire sul treno in arrivo e verificare se ci fosse lo zaino.
Il Sig. Ferrari ha trovato la zaino, ma non solo! Con il treno diretto a St. Moritz me lo ha portato in mano!!!! Per fortuna che sulla ferrovia Retica lavorano tanti italiani!
Prendiamo il treno successivo. Questa volta andiamo a casa davvero. Gli imprevisti sono finiti (meno male). Fino a Tirano ammiriamo solo il panorama con la testa costantemente fuori dal finestrino.
Le foto piantata nella neve, le ho fatte, il Lago Bianco, il Lago Nero, Ospizio Bernina, i vari Piz, il ghiacciaio Palù, li ho visti tutti.
In tre giorni siamo sopravvissuti alle tormente, abbiamo goduto il sole, ci siamo bagnati con la pioggia e infreddoliti con la neve, abbiamo visto la luce della luna riflettere sulla neve e quella del sole farla brillare come tanti diamanti, siamo passati dalla pianura alle colline, per raggiungere i 3000 del Diavolezza, abbiamo attraversato boschi, visto laghi, sentito scorrere fiumi, ci siamo sentiti forti e onnipotenti con il mondo ai nostri piedi, piccoli e impotenti davanti alla forza della natura, siamo passati dal lusso sfrenato al low cost con nonchalance, ci siamo riempiti gli occhi e il cuore di uno spettacolo che non dimenticheremo e che non smetterò mai di consigliare. Ci siamo divertiti! Stupefacente Trenino del Bernina!
Oooopppsss! dimenticavo un particolare importante. vi ricordate che nel racconto del viaggio di andata nel nostro vagone una signora parlando con la guida le diceva che St. Moritz fa schifo, e io mi domandavo per quale ragione stesse su quel treno. Ora lo so! e forse l’avrete capito anche voi: questo è un proprio il tipico caso in cui
“Il senso della ricerca sta nel cammino fatto e non nella meta; il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l’arrivare”. (Tiziano Terzani).
Si torna a casa, non senza imprevisti #treninorosso Trenino del Bernina: lo spettacolo … – http://t.co/ZmbFWFsTO6 http://t.co/odtfyXrikj
RT @ideedituttounpo: Si torna a casa, non senza imprevisti #treninorosso Trenino del Bernina: lo spettacolo … – http://t.co/ZmbFWFsTO6 ht…
sempre uno spettacolo! Ne abbiamo parlato anche noi qualche tempo fa #treninorosso #Bernina
OH mamma che meraviglia!! Adesso capisco xchè hai la spalla bloccata, fai la matarella sulla neve!
Naaa! La spalla è bloccata per altro non è mica colpa della neve!!! Niente è colpa delle neve! Troppo bella!
Trenino del Bernina: lo spettacolo che mi aspettavo! – http://t.co/0SaqMEg6rk