LollotourUna gita sul trenino rosso tanto desiderata, si è trasformata in un’avventura sognata ed esaltante
Imprevisti entusiasmanti del #LollotourSulTrenino
Oggi sono proprio emozionata. Da molto tempo, sogno di poter stare su questo trenino. I Parcheggi intorno alla Stazione, sono avviamente tutti pieni, a noi poi serve un parcheggio gratuito, perchè dobbiamo lasciare l’auto fino a domani.
Piove.
Nella Piazza delle Stazioni di Tirano (così chiamata, indovinate perchè) di stazioni ce ne sono ben due. Una è quella delle ferrovie Italiane e l’altra è quella della Ferrovia Retica. Alla biglietteria, dopo aver ritirato i biglietti per un vagone NON panoramico, come consigliato da Valentina, ci viene suggerito di prendere subito posto sui vagoni perchè quella stessa mattina sono stati venduti tantissimi biglietti…
E ti pareva, passiamo in rassegna tutte le carrozze che sembrano avere tutti i sedili occupati, poi un gentile ferroviere ci indica una carrozza con due posti liberi. I posti liberi in realtà sono 5, e gli altri sono tenuti occupati da una signora che subito mi fa anche un po’ innervosire per avere occupato tutti quesi posti. Caso o fortuna vuole che questa signora si riveli essere una guida.
L’associazione delle guide di Tirano sta sperimentando questo nuovo servizio: si fanno trovare la domenica mattina in stazione e formano i gruppi seduta stante. Tanti gruppi quanti sono i vagoni che riescono a riempire. Che fortuna che abbiamo avuto, la guida nella nostra carrozza e non l’abbiamo neanche richiesta. Con evidente precisione svizzera partiamo in perfetto oraio.
Piove… saliamo prima attraversanso i paesi, radenti i muri delle case e sulle strade accanto alle auto e poi lungo i prati, passiamo sotto e poi sopra il Viadotto Elicoidale
e la guida, nel frattempo dice che oggi è una pessima giornata, le nuvole sono basse e piove fino a 1300 mt.
Ma in realtà quando il trenino comincia ad arrampicarsi sui pendii delle montagne, quando comincia ad entrare nei tunnel, quando comincia a scondinzolare su binari tutti “sbisciolanti” allora il paesaggio comincia ad imbiacarsi e quello che io mi aspettavo, sta finalmente materializzandosi.
Le foreste infittiscono ad ogni uscita di tunnel, gli alberi sono sempre più piegati sotto il peso della neve, i binari sono sempre più in pendenza e i fiocchi che adesso sono proprio fiocchi e non più acqua sono sempre più grossi e sempre più fitti.
Siamo partiti da Tirano da un’altitudine di 450 metri e stiamo per arrivare alla stazione di Cavaglia a 1700 mt. di altitudine. Siamo saliti in fretta e il manto nevoso adesso è davvero degno di essere chiamato tale. Tira anche il vento, continua a nevicare forte e di vento, sembra davvero una tempesta. La guida continua a parlare e a raccontare, dice ai bambini di aguzzare la vista e guardare fra gli alberi (non si distingue nulla… è tutto completamente bianco, dal cielo al bosco) perchè con la neve gli animali scendono in basso dai loro rifugi e racconta la storia dell’orso del trentino che qualche anno fa era stato messo a dimora nei boschi trentini e che per un periodo di tempo si è trasferito anche nei boschi attorno a Cavaglia, prima di essere abbattuto… porello lui!!! Continuiamo a rimanere fermi alla stazione di Cavaglia, cosa insolita dal momento che il trenino effettua fermate giusto il tempo di far salire e scendere i passeggeri. Poi arrivano le notizie fresche stiamo aspettando il trenino che sale da Sant Moritz per effettuare lo scambio! Il trenino del Bernina, infatti circola su un unico binario, e i treni che viaggiano in opposte direzioni si incontrano e si aspettano in determinate stazioni dotate di cambio.
Non siamo preoccupati siamo sulla ferrovia retica, siamo in balia degli svizzeri, che in quanto a puntualità e perfezione sono il massimo di quanto si possa desiderare. Stiamo fermi quasi 40 minuti attendendo il treno opposto che è in terribile ritardo. Ma come? Non sono svizzeri questi? Con il naso appiccicato al vetro io mi incanto a guardare lo spessore della neve sui tetti e sugli alberi e ai lati dei binari.
La tempesta imperversa. La guida continua a parlare e scambia opinioni con una passeggera che sentenzia che Sant Moritz “fa schifo”… dentro di me mi domando cosa stia a fare allora su questo treno…. e continuo a chiedermelo per tutto il viaggio…al ritorno troverò la risposta a questa domanda… ma ve la dirò solo quando saremo tornati!
Sono indecisa se scendere alla fermata successiva, Alp Grum oppure a quella ancora successiva Ospizio Bernina, la fermata ferroviaria a 2353 mt, la più alta di tutta la ferrovia retica. Una stazione storica, raggiungibile solamente con il treno, per secoli è stato punto di ristoro e si scambio per i somieri, i conduttori degli animli da soma. Di tempo ne abbiamo già perso fin troppo e io quasi quasi vorrei fermarmi in entrambe le stazioni per fare due fotografie. Neve e vento continuano a farla da padrone.
All’Alp Grum scendiamo. La stazione è deliziosa, costruita con pietre a facciavista e i classici scuretti rossi, tipici delle alpi svizzere. Lollo si guarda intorno perplesso, e si chiede e MI chiede che cosa penso di fare in quel posto… le foto no?!?!?! Che altro?
Obiettivamente… siamo a 2091 metri il cielo è bianco, le montagne sono bianche, il terreno bianco, mucchie di neve! Lollo mi guarda perplesso cosa vuoi fotografare? Che pignolo, va bene, facciamo una passeggiata… lui mi guarda ancora più perplesso: DOVE?????? davanti alla stazione i binari, dietro alla stazione, un bosco immerso nella neve… a fianco dei binari… c’è talmente tanta neve che non si può camminare… ci vorrebbero le ciaspole… si e poi la tormenta imperversa… il treno parte.
Va bene, dico io, entriamo nel bar, ci prendiamo qualche cosa e poi aspettiamo il prossimo treno! Tanto ne passa uno ogni ora. Forse… sono le undici e mezza ci sediamo nel bar e ordiniamo due pezzi di torta engandinese e un punch caldo… e chiacchieriamo e aspettiamo e guardiamo la neve che si accumula sulle finestre.
Fuori c’è movimento, un avventore con le ciaspole continua a fare avanti e indietro ai lati dei binari nei 200 mt visibili verso Poschiavo e verso il tunnel in direzione Ospizio Bernina. Niente passeggiata, foto non tante vento e neve, bufera!
Nella sala d’attesa della stazione c’è un monitor con indicati gli orari del passaggio dei treni… 40 minuti di ritardo. Oh, va bene ci sta, se il treno passa in ritardo ammireremo il paesaggio dal finestrino e eventualmente l’Ospizio Bernina il lago Nero, il Lago Bianco li vedo domani. Da Sant Moritz arriva un treno e scende qualcuno che si ferma proprio per mangiare, poi il treno prosegue la sua corsa verso Poschiavo in territorio italiano. Aspettiamo.
Sul Monitor il ritardo si accumula e vento e neve permettendo percorriamo mezzo perimetro intorno alla bellissima stazione. L’altro mezzo perimetro è completamente bloccato da cumuli di neve. Il gestore del bar ci informa che i treni non passeranno più fino alle due del pomeriggio. Il traffico è stato bloccato sta cadendo troppa neve, neve pesante, il vento è troppo forte, il rischio valanghe è altissimo specialmente nel tratto che dal Alp Grum passa oltre Ospizio Bernina. Ci sediamo nel locale e attendiamo dove comunque gli altri avventori, tutti tedeschi, o svizzeri, si organizzano e ordinano da mangiare praticamente tutto il menù.
La stazione è davvero carina. Fuori con le pietre, e dentro moderna e accogliente con le grandi finestre sepolte dalla neve.
Continuano a dirci di non preoccuparci perchè comunque loro dispongono anche di camere. Il ciaspolatore continua ad entrare ed uscire dal bar, percorrendo sempre gli stessi 200 mt di binario visibile, provano ad usare la turbina per fare un po’ di spazio intorno all’edificio e a fianco dei binari,
Arriva anche la macchina con la super fresa per spalare la neve dai binari. I macchinisti si fermano e entrano per pranzare… anche loro non partono. Nella sala d’attesa il monitor indica l’interruzione del servizio di trasporto senza ombra di ripresa.
Noi ci sediamo al nostro tavolo e ordiniamo una Caotina che dovrebbe essere una cioccolata calda… sembra più acqua sporca, giochiamo con il tablet chiaccheriamo e osserviamo il vento che fuori dalle finestre sposta e modifica i cumuli delle neve, il bianco che è sempre più bianco sopra e sotto, ovunque. Leggiamo il menù, è scritto in tedesco ma è chiarimante indicato che la stazione dispone di camere per circa 20 persone. Sono tutti tranquilli, per niente preoccupati del fatto che nessuno sa niente e noi siamo quassù in mezzo alla tormenta. Poco male esco di tanto in tanto a fare qualche foto-esperimento ma il vento è gelido, la fresa gigante di tanto in tanto parte e ritorna. Alle 3 del pomeriggio il titolare del ristorante ci informa che non avremo notizie fino alle quattro e che è molto probabile che dovremo passare la notte qui. La barista ci rassicura tutti… abbiamo le camere… e intanto da tutti i tavoli ci guardiamo con circospezione uno con l’altro con l’occhio sospettoso e il fare da complotto… accidenti… siamo 23 più 4 persone dello staff del ristorante! Acc. Anche lo staff, tutto italiano, da dietro il bancone ci conta… siamo in troppi. Io non sono affranta, come non lo sono nessuno degli altri 22 ospiti tedeschi o svizzeri del ristorante, tutti tranquilli che hanno accettato in modo assolutamente sereno la situazione. Lollo è solo preoccupato del fatto che l’albergo di Sant Moritz è già pagato, e che probabilmente domani dovremo comprare un altro biglietto del treno per scendere! A me piace l’idea… mi piace pensare di essere bloccata in una tormenta, isolata dal mondo (Seeee… i telefoni funzionano alla perfezione) e magari passare la notte qui, magari alla luce delle candele, mentre fuori il vento fischia e il manto nevoso si moltiplica! Che bello! Ho sempre sognato di rimanere bloccata da una tormenta. Di tornare a casa e poter raccontare che non mi sono potuta muovere per cause di forza maggiore! Ooooohhh!. Arriva di nuovo la fresa gigante, i macchinisti scendono a scaldarsi con qualche cosa di caldo e vanno nella sala di attesa, li seguo e chiedo a loro cosa ne pensano… uno di loro sconsolato mi dice “io credo che dormirete qui” Lui è sconsolato, ha ragione lui sta lavorando e forse non riesce a tornare a casa… io sono in gita e sono soddisfatta… Lo staff del bar ci racconta che una cosa simile non è mai capitata, loro non hanno mai visto persone bloccate e treni fermi sulla ferrovia Retica… Sono umani anche gli Svizzeri!
Come in tutte le meravigliose favole, c’è un lieto fine, tra l’altro anticipato, alle quattro e mezza finalmente passa il treno, il vento si è calmato, e anche l’intensità della neve, il rischio valanghe evientemente è diminuito. Accogliamo il treno come una tribù di naufraghi disperati sbracciandoci e salutando, ma nessuno si è lamentato, nessuno ha sbuffato, nessuno si è innervosito! Saliamo sul treno che percorre il proprio tragitto, fermandosi solo nelle stazioni obbligatorie, vedo sfilare stazioni e panorami che non noto per il buio e mi studio mentalmente i nomi delle fermate per decidere domani che cosa vedrò. Arriviamo a Sant Moritz che è buio, piccoli fiocchi scendono ancora dal cielo, ma l’alone della luna traspare da dietro alle nuvole, domani è sereno. Ci incamminiamo sul lungo lago per cercare il nostro hotel i rumori sono lievi e ovattati dalla tantissima neve che oggi è caduta anche qui. Giornata super intensa!
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Bloccati nella tormenta? Siiiii Trenino del Bernina, avventura in partenza sul primo … – http://t.co/KyNVZlWtd7 http://t.co/0NdwtmSnsu
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@elenacrespi Noi siamo rimsati bloccati da una tormenta all’Alp Grum, ma è stato emozionante http://t.co/TDtvY4GRsC
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@TwigaViaggi Il 6/1 a Brusio non c’era un filo di neve, ma All’Alp Grum c’era la tormenta: che avventura! http://t.co/53cuz4bjex
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@Andreaclimber Emozionante il paesaggio e anche rimanere bloccati dalla tormenta http://t.co/53cuz4bjex
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@TurismoItaliaNw Proprio indescrivibili…http://t.co/53cuz4bjex
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@ZaniViaggi davvero un’avventura fantastica http://t.co/53cuz4bjex
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@MySwitzerland_i Il trenino provoca emozioni continue! e abbiamo raccontato solo il primo giorno! http://t.co/53cuz4bjex
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Mario Nonini
Complimenti per la cronaca del viaggio : e’ proprio cosi’ viaggiare d’inverno sul Bernina Express !!! Brava e… tornate a trovarci in estate, in primavera o, meglio di tutte, in autunno :la stagione piu’ COLORATA.
Monica Liverani
Grazie Mario, è stata una delle gite più intense ed emozionanti che abbia fatto! Merito del Trenino!
Elena Crespi (@elenacrespi)
@francescaturchi sarà magico lo stesso! come per @ideedituttounpo http://t.co/DnCYrtCSIk 🙂 @treninorosso @MySwitzerland_i @SvizzerAmo
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