Che Stoccolma mi piaccia, forse si è capito, nel post precedente, dove ho raccontato come sia differente vivere “QUI” oppure in Nord Europa. Ma oltre esserci fatti venire la gastrite per l’invidia, per come sono governati, per come il benessere dei cittadini sia la priorità nei pensieri di chi governa, ci siamo anche divertiti molto.
Stoccolma è una sorta di Paese dei Balocchi, dove abbiamo trovato più di una ragione per coinvolgere la Topo nel viaggio e farle sopportare i tantissimi chilometri percorsi in macchina.
Stoccolma è la patria di Pippi Calzelunghe. La terribile e simpaticissima bambina “Pel di Carota” irriverente, anticonformista e amata tantissimo in Italia e a casa nostra. (E’ stato uno dei primi libri “grossi” che ho letto nella mia infanzia…).
La piccola Topo è stata obbligata a farsela piacere: il libro non l’aveva ancora letto, ma aveva visto le puntate della serie e anche il cartone animato.
Astrid Lindgren è nata in Svezia e per parte della sua vita è vissuta a Stoccolma, Pippi Calzelunghe è una sua idea, nata per far passare il tempo alla figlia ammalata di polmonite, e la sua città le ha voluto rendere omaggio, creando una specie di museo a immagine e somiglianza delle sue storie e dei suoi personaggi.
Entrare al Junibacken è come entrare in un piccolo parco di divertimenti. Al piano terra c’è la Piazza delle Fiabe. L’ambientazione è quella di una Stoccolma ai tempi della Lingrend, con la ricostruzione delle tipiche abitazioni, con i tipici tetti con timpani e frontoni. In questa piazza i bambini si possono scatenare liberamente, salendo e scendendo, entrando ed uscendo, passando da una cucina ad un ingresso in una mini città ricostruita.
Quando sono belli sudati e un pochino più tranquilli, si prosegue fino ad un binario dove parte il treno delle favole. Questo trenino è molto simile a quelli che si trovano nei parchi di divertimento tipo Disneyland, sono trenini che al buio ti portano lungo un percorso in cui con immagini, effetti speciali, ricostruzioni e installazioni vengono rappresentate le fiabe (io non posso dimenticare il trenino di Peter Pan a Disneyworld, come mi è piaciuto!).
Con il treno delle favole di Junibacken vengono percorse, raccontate e animate tutte le fiabe della scrittrice Lindgren. La parte parlata è puro svedese… ma la Topo ha capito perfettamente di cosa parlava ciascuna storia e quando finiva una e cominciava un’altra.
Finito di immaginare tutte le favole si scende direttamente al primo piano del Junibacken e ci si trova catapultati dentro al libro di Pippi Calzelunghe.
Un pochino spaesata ma dentro alla storia, all’ingresso di Villa Villacolle
La casa è “frequentabile” per i bambini, è a loro misura, loro possono correre su è giù, dentro e fuori da Villa Villacolle senza che i genitori li possano limitare.
Al primo piano di Villa Villacolle la stanza da letto di Pippi Calzelunghe.
Per provare a fare questa foto,per altro mossa, esiste una scala esterna alla casa, che permette ai genitori di raggiungere il piano superiore della Villa senza intralciare i bambini.
E nella stanza di Pippi ci sono le sue cosette… le scarpe enormi, le calze lunghe lunghe, gli sci con cui usciva di casa quando c’era la neve gettandosi dal tetto.
E poi si esce da questa casa strana, proprio come faceva Pippi, con una bella scivolata sempre rigorosamente vietata ai genitori.
E si termina il viaggio in sella Zietto! Non manca proprio nulla.
Come in ogni classica attrazione turistica si termina completamente il viaggio, prima di uscire, nel negozio dei souvenir.
Il negozio dei Souvenir è una libreria, di fatto, ma visto che i libri sono in svedese abbiamo preferito farci abbindolare con altri due articoli:
Una piccola Pippina che ancora viaggia con noi
e una parrucca di Pippi Calzelunghe che qualche mese più tardi ci è servita per il costume di Carnevale
Cosa dite: ci è piaciuta la Stoccolma di Pippi?
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