Il Delta del Po è una zona che fa parte del Parco Regionale Veneto del Delta del Po. In realtà la zona è “contesa” fra l’Emilia Romagna e il Veneto ed è dove il fiume Po, il fiume più importante d’Italia si getta nel mare Adriatico. Zona umida e particolare che ha sempre avuto una certa rilevanza storica, economica, sociale e naturalistica e ancora inesplorata.
Possibile che esistano ancora zone inesplorate e con prospettive di sviluppo sconosciute ai più? Pare proprio di sì probabilmente perché, come spesso accade, si tende a dare per scontate le zone dietro l’angolo illudendosi di conoscerle solo perché facilmente raggiungibili.
Quanti potrebbero dire di conoscere il fiume più importante d’Italia? Quanti come me credono di conoscerlo perché lo hanno studiato sui libri di scuola, ripassato sui libri dei figli e poi lo hanno visto dal viadotto dell’Autostrada A1 lasciandolo velocemente alle spalle? [toc]
Io lo conosco così: contornato dal finestrino di un auto. Eppure tutto il fiume e in particolare il Delta del Po è una zona umida, davvero particolare, dove il tempo e lo spazio sono dilatati e la vita è lenta davvero, lenta come lo scorrere del fiume.
Dalla zona di Adria, in Provincia di Rovigo, ho avuto modo di conoscere il Delta del Po, un pezzettino piccolo piccolo: una pianura intervallata da bracci di fiume che disegnano una ragnatela, isole, verdi boschi, e piccoli paesi legati alla tradizione fluviale appoggiati ai vecchi argini, dove la routine è fatta di cicale che strillano al sole, partite a carte al tavolino di un bar, battelli che scivolano leggeri sul fiume più lungo d’Italia.
Costeggiano il fiume e sono rialzati, gli argini, particolarmente adatti a percorsi in bici e a piedi, facendo Nordic Walking o anche una semplice passeggiata. Percorsi tematici che permettono costeggiare una buona parte del fiume fino ad arrivare al mare scoprendo il mondo rurale intorno e dentro il fiume.
Come la fattoria Corte Milana che si trova a Papozze a ridosso dell’argine del Po
Corte Milana nel Parco del Delta del Po
La fattoria Milana è uno splendido esempio di ruralità con la passione per l’innovazione: in fattoria si produce pane in proprio cotto nel forno a legna, c’è un un impianto bioenergetico per la produzione di pellet e di lettiere partendo dalla soia e da una pianta erbacea perenne, un bosco autoctono e un impianto di fitodepurazione delle acque della fattoria stessa.
Una fattoria nata dalla passione di Luca, che la gestisce in tutto e per tutto e che si fa venire “idee meravigliose” per allargare l’esperienza rurale che è in grado di offrire nella propria struttura.
Una delle sue idee innovative è il Museo dell’antica Repubblica di Bosgattia.
Ti vedo già con gli occhi strabuzzati a chiederti se sia roba che si mangia o che si beve! No, .l’antica Repubblica di Bosgattia era nata su un isolotto ‘il Balutin’ al centro del Po nella golena di Panarella. L’idea era di un signore di nome Salvini che per un decennio nel dopo guerra, ha creato una mini nazione indipendente lontana dalle regole e dalle imposizioni sociali.
Una comunità in cui le comodità cittadine erano completamente abolite, dove la ruralità e il contatto con gli elementi della natura erano una delle poche imposizioni necessarie per vivere sull’isolotto che si trova esattamente sulla linea del 45° parallelo, esattamente equidistante dal Polo Nord e dall’equatore. Una repubblica dove per entrare era necessario procurarsi un visto, dove le case non esistevano e si viveva nelle tende canadesi, dove la sopravvivenza era quasi interamente derivata dalla pesca e dalle ricette che i prodotti del fiume permettevano di creare.
Vigeva il baratto ma veniva emessa anche una valuta locale di scambio che era accettata in tutte le spiagge delle rive del Po. Una Repubblica che è sopravvissuta per vari anni e che oggi rivive nuovamente nel Museo della Repubblica di Corte Milana.
Peneo: per navigare nelle acque del Delta del Po
L’altra idea innovativa è Peneo
Peneo è una barca, una barca per navigare sul fiume. Una legge regionale veneta permette alle attività agrituristiche di svolgere la propria attività di promozione del territorio al di fuori del proprio fondo, ma rimanendo sempre all’interno del territorio regionale. Peneo è l’anello di congiunzione fra il territorio e il suo fiume. È il ponte fra la ruralità e la fluvialità.
È la memoria di un’economia fatte di chiatte che lentamente, trasportavano materie prime sul fiume, trainate dai cavalli sugli argini. È un modo di scoprire il Delta del Po, direttamente dall’interno, da dentro l’acqua, dalle anse del fiume, di vedere i boschi dalla parte inversa, di ascoltare i suoni del fiume da vicino, di toccare il modo in cui la terra incontra l’acqua diventandone parte essenziale uno per l’altra, l’altra per l’uno.
Peneo è il modo in cui Luca di Corte Milana, vuole aggiungere un’esperienza nuova per una conoscenza totale del territorio. Sugli argini del fiume vari approdi permettono di scendere a terra e di scoprire piccoli paesi dove il tempo si è fermato, dove i ritmi sono quelli della repubblica di Bosgattia, dove la fretta non esiste, dove un bar con una corte piena di bandierine colorate Fa scenografia alla tipica scena anni cinquanta che ormai è difficile da vedere, dove la serenità cola dalla testa al cuore e il verde degli argini pacifica con il mondo
All’inizio ho parlato di turismo slow, di bici, di Nordic Walking, poi sono passata dalla Repubblica di Bosgattia, dove “slow” era davvero la parola d’ordine, per arrivare a Peneo che scivola dolcemente e lentamente sull’acqua, completando l’offerta di un turismo slow davvero unico.
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