Casola Valsenio è un paese in collina provincia di Ravenna. Provincia di Ravenna, magari vi fa pensare al mare, ma la provincia ha anche un entroterra fatto di pianure e crinali.
La Società d’area Terre di Faenza è composta da 6 comuni, 2 di pianura e 4 di collina, che partendo dalla stessa Faenza (città delle ceramiche), si incontrano arrampicandosi lungo l’appennino: Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. Tutti gioiellini da vedere.
Casola Valsenio si trova dove inizia l’appennino, dove la terra è più difficile da coltivare, dove i contadini hanno dovuto fare di necessità virtù e darsi a coltivazioni non proprio usuali: Erbe officinali e Frutti dimenticati.
Domenica scorsa ci sono stata dove si svolge da ventitré anni la Festa delle erbe e dei frutti dimenticati. Ventitre edizioni di festa dietro a casa, che come spesso accade, ci si dimentica che esista.
Ebbene Sì! Non c’ero mai andata.
Le erbe officinali a Casola Valsenio sono una tradizione che si tramanda da quasi un centenario con un’attività così intensa che già dai primi decenni del ‘900 le erbe e le bacche erano raccolte, essiccate e spedite in tutta in Italia ma anche in Europa. In tempi più recenti è stato creato anche il giardino delle Piante Officinali, dove sono coltivate più di 400 specie di piante che sono utilizzate in cucina, in medicina e per i cosmetici.
I frutti dimenticati sono frutti autunnali le cui coltivazioni erano state abbandonate nel periodo del boom economico perché ricordavano il periodo di fame e miseria. Frutti che nel periodo del boom sono stati soppiantati da produzioni fruttifere con un più ampio bacino di utenti, frutti che avevano un valore commerciale molto più appetibile.
Dopo l’istituzione della festa ventitré anni fa si è recuperato l’interesse per questi frutti, specie autoctone che in tempi lontani erano presenti nelle aie delle case coloniche o nelle vigne a sostegno dei filari.
I frutti dimenticati sono belli, profumati e hanno nomi davvero simpatici: mele rosa, sorbole, corbezzoli, pere volpine, mele e pere cotogne, prugnoli, biricoccole, nespole e un’infinità di altre varietà di frutti con forme particolari e nomi affascinanti.
La festa si svolge lungo le vie del paese con bancarelle che espongono ogni genere di frutto e ogni genere di prodotto lavorato ricavato da questi frutti “fuori moda” c’è da perdersi nei sapori e nei profumi, ma anche nei colori.
Tradizione e innovazione si accompagnano nelle proposte dei vari ristoranti che offrono menù rivisitati e pensati ad hoc per celebrare erbe e frutti. Durante tutto l’anno si possono provare menù tematizzati perché Casola Valsenio si è fregiata del titolo di Paese delle erbe e dei frutti dimenticati.
Durante la festa si ha la possibilità di trovare e provare cose che non si trovano in nessun altro mercatino e anche negli stand gastronomici c’è la possibilità di assaggiare specialità contadine tipiche casolane legate al mondo contadino che difficilmente si mangiano in tutte le case.
La promozione e la valorizzazione da parte dei Casolani, negli anni, ha avuto ottimi riscontri in termini economici e turistici, si è costituita, quindi, anche un’associazione per la valorizzazione delle erbe e dei frutti dimenticati, per raccogliere gli sforzi di agricoltori, ristoranti e operatori turistici per rafforzare la redditività e l’afflusso turistico della zona.
Quest’anno la festa si è svolta nei giorni 11/12 e 18/19 Ottobre, Il periodo di metà ottobre è generalmente invariato tutti gli anni, ma nel blog dell’associazione troverete tutte le informazioni aggiornate per le date da segnare e da non perdere per il prossimo anno.
Un po’ di suspense ve la lascio, rimanete con me e nel prossimo post vi farò vedere e vi spiegherò cosa abbiamo assaggiato.
Monica Liverani (@ideedituttounpo)
Frutti dimenticati… tipicità autunnale
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