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Una casa in collina, un po’ defilata dal paese di Montalto Uffugo.
La casa è appoggiata su una terrazza naturale che domina la valle del Crati, sullo sfondo le montagne della Sila.
In un calda e soleggiata mattina di fine settembre, si apre il cancello che dà sul giardino di questa bella casa ristrutturata, con giardino curato e piscina vista panorama.
Nel salotto da giardino, sotto il grande ombrellone bianco, veniamo rinfrescati con succhi di frutta e acqua dai padroni di casa.
Questa è Home for Creativity: l’idea imprenditoriale di Roberta che ha trovato il modo di mettere a frutto la sua laurea in filosofia.
Sembra tutto molto strano, e molto confuso, inizialmente lo era anche per me: non capivo la connessione tra la filosofia, l’ospitare persone, coinvolgere genitori, diventare imprenditore.
Questa è la seconda tappa di #CalabriaIspirata, la fiera itinerante organizzata da Destinazione Umana e da Roberta, con lo scopo di mostrare nuovi modi fare accoglienza
Rimaniamo seduti per un po’ nel salottino di midollino a goderci il sole e le chiacchiere, arrivano persone, la comitiva cresce, ognuno racconta qualche cosa di sè. Non ti preoccupare questo non è un posto per terapie di gruppo, siamo solo in attesa che l’organizzazione della giornata prenda forma.
Home 4 Creativity è un coliving, ma anche un coworking, la condivisione di vita, lavoro, collaborazioni e passioni é la base di questa idea con cui Roberta si è riempita la valigia tornando a casa dalla California.
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In California ci era andata per scappare.
Era andata per trovare quello che la sua Calabria sembrava non poterle dare: un posticino nel mondo.
Ma poi è tornata, ed è tornata per portare a casa un bagaglio più grande di lei, per vedere che quel posticino era proprio là dove lo aveva lasciato prendendo un aereo.
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Coliving filosofico
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La casa è stata ristrutturata. Roberta abita in un paese vicino a Montalto, i suoi genitori hanno conservato l’uso esclusivo di una camera con bagno mettendo a disposizione degli ospiti tutto il resto: casa, stanze, salotto, cucina, giardino e cucina esterna. La condivisione di momenti, di vita, esperienze è la base dell’idea.
Mi è bastato un giorno, uno solo per assorbire il meglio!
Mi è bastato un giorno per avere una visione della mia vita completamente differente. Mi è bastato un giorno per spazzare via tutti i pregiudizi e i luoghi comuni che avevo sulla gente di Calabria.
Mi è bastato condividere emozioni, esperienze e lacrime (mi sono emozionata talmente tanto che ho praticamente pianto tutto il giorno).
Come una spugna ho raccolto i “sughi” che i padroni di casa generosamente donano a chi è ospite in casa loro.
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L’idea del coliving filosofico è proprio quella della condivisione totale.
Nella casa ci sono alcune regole da seguire, per avere una gestione ottimale degli spazi e dei tempi per tutti gli ospiti, ma il tesoro prezioso che ti viene regalato è proprio la genuina e famigliare accoglienza di questo tipo di “struttura ricettiva“.
Che brutte parole: “struttura ricettiva”.
Da Alba, Roberto e Roberta sei a casa, sei in famiglia, sei ascoltato, sei compreso, sei coccolato, sei stimolato.
Non sei al centro delle attenzioni come se fossi in un hotel a 5 stelle, sei al centro di un mondo dove il contatto umano è la coccola più bella che tu possa deciderti di regalarti
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Coworking
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Questa casa non è solo coliving, ma è anche coworking, un posto dove poter lavorare, fare networking con persone ispirate, idee condivisibili, progetti.
Sotto la casa, un grande spazio a disposizione degli ospiti, ma anche di chi desidera usufruire dell’atmosfera creativa che è rimasta ancorata ai fili dell’erba del prato del giardino.
Uno spazio dedicato agli eventi, ai momenti conviviali, al lavoro, ma anche al relax davanti al camino accanto alle grandi finestre panoramiche.
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L’idea di Roberta ha preso vita da un anno circa.
La sua determinazione ha fatto in modo che il suo primo anno sia corso via veloce facendole raccogliere soddisfazioni.
Brava Roberta per l’idea, per la determinazione, per la tenacia e io l’adoro questa ragazza che oltre a tutte quelle positive caratteristiche che ho appena elencato è anche molto socievole, simpatica e da “balotta”.
Ma Alba e Roberto sono diventati i miei idoli.
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Immagino lo sforzo mentale (e fisico) di due genitori, che potrebbero essere anche i miei (ma loro sono molto più giovani) che da un giorno all’altro vedono la loro casa invasa dalle persone più disparate: italiani, stranieri, pensionati in vacanza lunga, uomini, donne, professionisti, famiglie.
Gente che gira in casa tua, che si siede al tuo tavolo senza essere stato invitato, che accende i tuoi fornelli, che riempie le tue pentole, che fruga nel tuo frigo, che si appropria del tuo telecomando. Immagina la vita di due genitori, con una figlia grande che si ritrovano ad essere host, ad accogliere sconosciuti, a scambiare idee con chi non hanno mai visto prima.
Roberta mi ha raccontato che all’inizio la condivisione della cucina non è stata facile: Roberto, il re della cucina, qualche volta si è dovuto mordere la lingua e ha dovuto imparare a lasciare che gli ospiti utilizzassero le sue cose.
Quando nella tua vita hai già fatto il tuo percorso, i tuoi sacrifici e ti sei potuto permettere di comprare quella pentola che ora sta usando uno sconosciuto che non sa nemmeno cuocere la pasta, l’impegno per affrontare la diversa prospettiva è immane.
Li ammiro per essere stati in grado di mettere in moto un rinnovamento mentale che in un territorio sociale come quello di Calabria, e in un’età che non è più quella dei vent’anni, nel mio immaginario diventa un’impresa titanica.
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Mi è bastata una giornata per decidere che se loro avevano avuto la forza di mettersi in gioco, chiunque lo può fare.
Mi è bastata una giornata per capire che da quando attraversi quel cancello, una parte di te rimarrà fuori sulla strada ad aspettare un TU che non uscirà più.
Entrerai con il sorriso bello e forzato della titubanza di chi non conosce ed uscirai con gli abbracci sinceri e generosi degli amici che ti hanno accolto.
O della famiglia che ti ha adottato.
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Alla fine l’idea è semplice, condividere spazie momenti per offrire un’esperienza umana, intima, ma condivisa che sono sicura, lascerà il segno a chiunque.
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La nostra giornata è trascorsa chiacchierando di vita e di esperienze, di idee, di abbracci e lacrime, di tavolate condivise, compleanni di ospiti, torte a sorpresa, cucina calabrese, e una passeggiata filosofica.
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Le passeggiate filosofiche
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La passeggiata filosofica di Roberta è una delle attività che lei organizza per arricchire la sua offerta.
Ma ci sono una moltitudine di attività che lei dedica ai suoi ospiti.
Io non ho mai studiato filosofia, provengo da una formazione tecnica, quindi è una materia a me completamente sconosciuta anche se mi affascina.
In un percorso in mezzo ai campi accompagnato da tisane di erbe di campo raccolte in loco, ragionando sui peripatetici e su come, in che modo e quando sia possibilie raggiungere la felicità, non ho sicuramente preso la Laurea in Filosofia, ma con quella passeggiata ho sentito che un momento condiviso con Alba, Roberto e Roberta è qualcosa che si avvicina molto alla ricerca di uno stato di grazia mentale, di leggerezza, dissolvimento di nebbia cerebrale, raggiunto attraverso la condivisione della generosità, dell’accoglienza e di quegli abbracci che arrivano inevitabilmente alla fine di un soggiorno in una casa, con una famiglia.
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Da contorno a tutto questo ci sono le passeggiate in montagna, la ricerca dei funghi, il fresco della collina, e a Montalto Uffugo la sede della prima Università del meridione: tutto assolutamente trascurabile, nonostante la bellezza, rispetto all’accoglienza della famiglia Caruso
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