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Home » Zoo di Pistoia: lo zoo famigliare

Zoo di Pistoia: lo zoo famigliare

Lo zoo non è mai stato il mio tipo di attrazione preferita. Ne ho visti alcuni, pochi, e ho sempre creduto che l’utilità di uno zoo si esaurisse nello far vedere gli animali ai bambini.

Ho scoperto un mondo nuovo, ho imparato che l’utilità dello zoo è oltre la funzione di mettere in mostra animali strappati al loro habitat naturale. Anzi, ho imparato proprio che gli animali non sono stati portati via dal loro ambiente.

Non ho mai creduto che nello zoo gli animali venissero trattati male ma che la condizione di reclusi non fosse il massimo per loro, questo l’ho pensato.

Lo pensano in tanti.

Convinzioni. Idee.

Lo zoo di Pistoia: una famiglia lo gestisce in modo famigliare

Allo zoo di Pistoia ho avuto la fortuna di poter essere accompagnata nel giro da Eleonora. Zoo di Pistoia Eleonora

Eleonora è la responsabile didattica del Giardino Zoologico, in sua compagnia il giro, nel bellissimo parco ombreggiato e gradevole, è stato illuminante, emozionante e devo dire anche commovente.

Lo zoo di Pistoia è uno Zoo privato a “conduzione famigliare”. È nato negli anni ’70 da un laghetto e qualche paperella.

zoo di pistoiaNel corso degli anni si è ampliato e sviluppato, un breve stop intorno agli anni 90 e poi un processo di cambiamento e di evoluzione che da 15 anni ad oggi non è ancora terminato.

Per fortuna, dico io, che non è ancora terminato. L’evoluzione dello Zoo va di pari passo con la voglia di rendererlo un posto sempre più vivibile e perfetto per gli abitanti e anche per i visitatori.

Come vengono trattati gli animali: le anziane elefantesse

Lo so. Qualcuno ha già la “tastiera affilata” pronta  per digitare infamie contro chi, gli animali, li tiene reclusi, ma non è il male e l’ho capito in compagnia di Eleonora. Lei parla del suo Zoo in maniera appassionata, sembra che racconti la storia della vita di ogni animale come se raccontasse la storia dei propri figli.  Lo dico senza esagerare.

Mi sono commossa, ed era già la terza volta, durante il pomeriggio, quando ci ha mostrato il nuovo recinto per gli elefanti: una zona verde, non ancora terminata, ma pronta per accogliere comunque le due anziane elefantesse,  mucchi di sabbia, tronchi posizionati ad hoc in modo che gli animali si possano passare il tempo con giochi divertenti, molto più divertenti rispetto a quello che i due pachidermi hanno nel vecchio recinto.

Eleonora ha spiegato che le due elefantesse sono piuttosto anziane e che, come le persone anziane sono legate alle loro abitudini, talmente legate che al momento non hanno ancora messo piede nel nuovo recinto collegato in modo libero al vecchio: il passaggio è libero e aperto ma le due “bestiole” non ne vogliono proprio sapere di attraversare quel confine.

Una biologa che collabora con lo zoo sta lavorando per aiutarle a superare questa ritrosia, per cercare di convincerle che nel nuovo spazio si potranno divertire molto più.

È a questo punto che mi sono commossa, quando Eleonora, con lo sguardo dolcissimo mi ha detto che come Zoo non hanno assolutamente nessuna intenzione di forzare i pachidermi a spostarmi, che vogliono aspettare i loro tempi, che anche se il recinto nuovo è stato un investimento, non possono costringerle a cambiare la loro casa.

Commossa per la terza volta, per il rispetto delle esigenze degli animali, per l’affetto con cui Eleonora ne ha parlato. Come se parlasse delle sue nonne.

Perchè gli animali devono stare in uno zoo?

Sei pronto a lanciare la domanda polemica? Ti anticipo e lo faccio io: Ma invece di fare un recinto per gli elefanti, gli animali non possono essere lasciati nel loro ambiente?

No. Gli animali che si trovano nello zoo, non solo nello Zoo di Pistoia, ma in tutti gli Zoo, non sono animali che sono stati strappati dalla natura.

Gli animali che vivono in uno zoo sono animali nati in cattività, frutto di scambi e oggetto di programmi fra i vari zoo, animali sequestrati in operazioni di polizia, importati di contrabbando, animali con difficoltà messi nello zoo per essere curati.

Lo zoo di Pistoia e i progetti internazionali

Lo zoo di Pistoia fa parte di due associazioni, europea e italiana, che costantemente si occupano di mettere in atto progetti rivolti al benessere degli animali, ma non solo: la particolarità delle azioni che vengono svolte in sinergia fra gli zoo, consente la creazione di programmi studiati appositamente, caso per caso per ciascuna specie. animale.

I progetti sono rivolti alla conservazione della specie, al mantenimento dell’ambiente, alla possibilità di salvare il mondo dalla distruzione inesorabile che noi umani, civili e progrediti, stiamo alimentando giorno per giorno con azioni, a volte inconsapevoli, che compiamo nella nostra quotidianità.

Ci vuole attenzione.

Ci vuole l’attenzione che lo zoo di Pistoia pone in ogni progetto, ci vuole attenzione alla cura degli animali, attenzione e fondi che lo zoo di Pistoia investe per la salvaguardia del territorio, degli habitat naturali e degli animali.

Adesso farò una rivelazione.

Come vengono impiegati i fondi ricavati dai biglietti di ingresso dello Zoo di Pistoia

Una notizia che mi ha lasciato davvero a bocca aperta: la scoperta di come vengono impiegati i soldi ricavati dal biglietto di entrata.

Essendo zoo privato, l’unica fonte di sostentamento dello zoo sono appunto gli ingressi, tolto il necessario per la gestione ordinaria dello zoo, il ricavato viene utilizzato per i progetti che lo zoo attua in proprio e per i progetti che vengono organizzati dalle associazioni di cui lo zoo fa parte: progetti In Situ ed Ex  Situ.

La tutela della Natura e dei suoi fragili habitat passa attraverso la crescita culturale ed economica delle popolazioni. I progetti di conservazione non mirano solo al risarcimento dei danni che causano gli orsi o alla creazione di aree protette, ma anche al sostentamento delle comunità che vivono nelle zone interessate… (cit. Pigmenti – pubblicazione dello Zoo di Pistoia)

I progetto In situ che lo zoo di Pistoia sostiene sono in Madagascar e in Brasile, ma anche in Italia, in  Abruzzo e  riguardano l’Orso marsicano.

Anche in questo caso Eleonora mi stupisce: per evitare che l’Orso marsicano venga cacciato a seguito dei danni che può provocare negli allevamenti nelle zone in cui risiede, i proprietari che hanno subito danni da parte dell’Orso vengono risarciti e lo Zoo di Pistoia sostiene in progetto fornendo i fondi che necessitano a questo scopo.

Ma cosa fa Eleneonora come responsabile didattica dello Zoo di Pistoia?

Prepara progetti volti alla sensibilizzazione dei bambini. Partire dal basso, partire dall’inizio, sensibilizzare i piccoli perché crescendo prendano consapevolezza che la terra non è invincibile, che il terreno su cui poggiamo i piedi non è scontato, che l’aria che respiriamo non ci è dovuta.

Eleonora organizza il lavoro con le scuole, le visite guidate, i laboratori, i campi estivi. Lo zoo non è solo zoo, è un ambiente totalizzante dove passare in serenità una giornata intera e dove poter apprendere che la passione è speranza, la speranza che tutto il lavoro non sia stato nullo.

zoo di pistoia lemureIl recinto dei Lemuri

Nel recinto dei Lemuri si entra solo accompagnati dal personale addetto, noi entriamo per vedere questi animaletti malgasci che giocano e si mettono in posa per fare le foto. Eleonora continua  a parlare delle sue tigri, zoo di pistoia tigredell’operazione che una di esse  ha dovuto subire per poter fare ancora il bagnetto da sola. Nella gabbia dei Lemuri, Eleonora spiega come ognuno di noi possa fare qualche cosa, anche un solo piccolissimo gesto per salvare fauna e flora, come sia necessario prestare attenzione a tutto ciò che si compra, a leggere le etichette, a non fidarsi di venditori improvvisati.

Guardo i Lemuri giocare alle fotomodelle, ascoltando Eleonora che mi di racconta il progetto In situ del Madagascar: soldi che vengono inviati il loco per creare una riserva, per per l’alfabetizzazione e la relativa sensibilizzazione dei bambini, l’ascolto mentre dice che ognuno di noi può fare qualche cosa, e una domanda mi nasce dal cuore: “C’è ancora speranza?”.

Alla risposta di Eleonora mi commuovo ancora.

zoo di pistoia makkor

COSA FARE PER SOSTENERE LO ZOO DI PISTOIA

  • Lo Zoo non chiede contributi particolari ma far partecipare i bambini ai laboratori, di sensibilizzarli e di renderli consapevoli che terminata questa terra nessuno gliene regalerà un’altra.
  • Un piccolo gesto quotidiano: controllare le etichette, verificare la provenienza degli ingredienti e dei materiali, evitare come la peste, le sostanze derivate da certi animali.
  • Passare una giornata dentro allo Zoo: ogni euro del biglietto d’ingresso sosterrà uno dei progetti.
  • Per organizzare una gita allo Zoo di Pistoia, tutte le info le trovate qui

E la risposta di Eleonora alla mia ultima domanda? Rifletti e prova a trovarla da solo, scrivimela, e confrontiamoci, forse capiremo se la percezione esterna è la stessa di un’addetta ai lavori

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Autore:
Monica Liverani
Pubblicato il:
25 Giugno 2015

Categoria: ToscanaTags: #IPinocchietti, Blogtour

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