Quando si viaggia per il mondo, oggi come oggi è impensabile non riuscire a mettere in fila due parole di inglese per farsi capire, eppure ci sono persone che, come mio marito, si fanno capire eccome.
Eravamo nel campeggio di Valnontey, piccola valle della Valle D’Aosta, con un piccolo campeggio che ha dedicato la sua parte più impervia alla sosta delle tende. Qui si dorme in salita, oppure in discesa, dipende da che parte siete voltati, e come in ogni piccolo campeggio, ogni colta che arriva qualcuno a montare una tenda si prende ci si siede in prima fila a godere dello spettacolo: c’è chi lavora e c’è chi se la gode.
L’olandese che era arrivato ha fatto in modo che lo spettacolo durasse veramente poco: la tenda che aveva montato era minuscola, lui particolarmente alto sembrava quasi che non riuscisse ad entrare in quel minuscolo cunicolo. Quando sono andata a fare la doccia, Lollo non ha resistito ed è andato a chiacchierare con l’olandese “tendato” per capire che cosa facesse un ragazzone tutto solo in un posto così, dove l’unica attrattiva mondana potrebbe essere quella di farsi un brulè serale con i vicini di tenda (che non è male!).
Quando sono tornata dalla doccia, mio marito tutto soddisfatto mi ha raccontato che il ragazzone era un accompagnatore turistico e che aspettava un gruppo di una ventina di ragazzine olandesi che avrebbe portato in escursione nei giorni seguenti sui sentieri che circondano la valle.
Certo! Io ho creduto subito a questa storia: un olandese grande e grosso che parla inglese con mio marito e mio marito interagisce e comprende. L’ho preso in giro tutta la sera! Ma il giorno dopo le olandesi sono proprio arrivate, e io sono ancora qui che mi chiedo come sia possibile.
Lui forse è aiutato dall’audacia, ma se avesse saputo l’inglese, magari avrebbe anche potuto scambiare qualche parolina con le giovani olandesi che nella serata successiva, dopo una giornata di trekking intenso e scarponi nei piedi sono uscite da quelle minuscole tende con minigonne e tacco 12 (tutte carine, ma davvero poco adatto per la location, anche se alla loro età lo avevo fatto anche io di scendere da quel prato in tacco 12 e abito da sera per andare a Sant Vincent).
Con le giovinette mio marito non si è azzardato a cercare nessun tipo di dialogo, erano troppe per sopperire alla totale mancanza di conoscenza dell’inglese con la sola faccia tosta e con l’intraprendenza, che davvero, oggi, proprio, non basta più.
Beh! Una soluzione ci sarebbe, mandarlo a lezione di Inglese, ma libri e quaderni non sono il suo forte, quindi ci vorrebbe una scuola online che gli permettesse di stare steso sul divano, di seguire la lezione, di non dover scrivere, e magari apprendere facilmente qualche parolina.
Corso inglese online:WLINGUA
Si chiama Wlingua e a qualunque livello tu ti trovi con l’inglese (ovvio che non parliamo di essere un livello madrelingua), è in grado di farti apprendere nuove conoscenze linguistiche, farti ripassare, farti rinfrescare il tuo attuale livello.
Lo so bene io che quando mi hanno chiamato per il secondo colloquio per un lavoro cui ambivo, sono quasi svenuta quando mi hanno detto che avrei sostenuto un colloquio in inglese.
Si perché diciamocelo pure, la lingua: o si pratica o si perde, e a volte non è che non si sappia, ma ci sente un pochino arruginiti.
Quindi, dicevo, Wlingua, aiuta chi è proprio digiuno digiuno, e aiuta anche a ripassare chi invece un pochino di inglese lo ha già “masticato” in qualche meandro della scuola italiana, che, diciamocelo anche qui, in questo ambito non aiuta molto (grazie alla famosa “Ministra” gli insegnanti di inglese sono stati completamente eliminati dalla scuola elementare).
Raccogliamo la sfida. Raccolgo la sfida e provo a ripassare: mi iscrivo al portale di Wlingua, una mail e una password.
Mi viene proposto un test per capire a che livello è il mio inglese. I livelli utilizzati sono gli stessi che si usano sul Curriculum Vitae: A1, A2, B1. B2, ecc.
Stabilito il livello mi viene proposto di cominciare a studiare, e si comincia con le nuove parole.
L’iscrizione gratuita per 30 giorni, permette di prendere visione e di provare le lezioni, i test e i quiz che vengono proposti durante il corso.
Io ora sono iscritta per un mese, ma se lavoro bene e mi impegno superando i test con un punteggio sufficientemente alto riesco anche ad ottenere medaglie, stelline e riconoscimenti che mi daranno la possibilità di allungare la scadenza dell’abbonamento.
Le lezioni spaziano dal listening alla grammatica, e non ho ancora capito con che criterio, il portale mi ha anche proposto di ripassare una lezione “vecchia” assegnandomi” un altro riconoscimento per l’impegno nell’aver voluto ripassare.
Le lezioni sono accompagnate da un blog, ovviamente in lingua e da un webcomic la soluzione per migliorare la conoscenza dell’inglese anche in alcune situazioni particolari o ricorrenti. I post della webcomic ripdroducono tantissime situazioni reali in cui immedesimarsi per imparere a interagire.
Gli abbonamenti sono davvero low-cost e sono frazionati in: 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 1 anno.
Ora io ti consiglio l’iscrizione, il primo mese è gratuito! Dopo il primo mese, o poco prima dello scadere del primo mese, mi piacerebbe che mi lasciassi un feedback, un opinione sul corso nei commenti qui sotto, dicendomi se ti è piaciuto e se ti piacerebbe continuare: tra i commenti sceglierò a chi regalare un abbonamento trimestrale alla community.
Intanto io rinfresco il mio inglese e soprattutto provo a convincere mio marito che dopo il corso, potrebbe riuscire ad “intortare” tutto il gruppo delle olandesine. Impresa ardua?
ileniamontagni
Ahahaha Ce lo vedo Lollo con le olandesi! Io ho bisogno del corso perché ormai il web è così infarcito di parole inglesi, che non capisco più nemmeno chi mi parla in italiano! grazie
Monica Liverani
Ahahah Allora te lo sei meritato! Controlla sui tuoi contatti che ti mando un regalo!!!