Quando ho letto di questo posto sulla guida della Corsica, mi sono davvero incuriosita. La descrizione era di un posto molto particolare, fantastico e unico dal punto di vista della fauna e dell’ambiente naturale. Il nome però mi evocava immagini vagamente oscure e non proprio paradisiache. Dimmi pure che potevo cercare immagini su Google! No, non potevo, la destinazione Corsica è stata decisa il 3 agosto, ci siamo imbarcati il 5 agosto con una guida intonsa, una vaga idea dell’itinerario, un po’ di dubbi sul periodo infame: avevo paura di non trovare neppure posto nei campeggi. La pagina relativa alla Valle del Fango l’ho letta strada facendo, anzi bivacco-trovando in uno delle prime 3 soste nella Corica del Nord: il posto più di lusso non aveva la corrente elettrica, quello meno ospitale (ma il più bello di tutti) non aveva nemmeno l’acqua. La parola che più mi ha incuriosito della descrizione era Biosfera. Cosa ti evoca? A me magia. Mi fa pensare ad un posto dove tutto è diverso, dove le farfalle, volano insieme ai falchi, dove le lucertole giocano a nascondino con le mosche, vivendo di aria per non sciupare nemmeno i fili d’erba dell’ambiente. La Valle del Fango è Riserva della Biosfera dell’Unesco. Solo per la parola UNESCO mi è venuta la smania di andare. In poche parole, la Biosfera altri non è che una zona della terra che favorisce lo sviluppo della vita. Ragionando a mente fredda tutta la terra dovrebbe essere Biosfera, ma a parte le mie personali considerazioni, la riserva della Biosfera è dotata di particolari condizioni per cui la vita possa svilupparsi, per questa ragione l’UNESCO negli anni ’70 ha avviato un programma che ha portato al riconoscimento delle Riserve della Biosfera, in cui le comunità umane e gli ecosistemi possano convivere in modo equilibrato, aree privilegiate per la ricerca, zone di sperimentazione e di formazione sulla ricerca ambientale. Insomma una zona particolarmente intrigante e la Valle del Fango è tutto questo. La mia immaginazione mi portava a pensare che sarei arrivata in zona paludosa, fangosa, oscura, e anche un po’ puzzolente, anche se non so perchè la mia mente mi fa pensare che la vita si sviluppi dal mal olezzo. Ovviamente Lollo era più scettico di me e Carlotta già si immaginava a rotolarsi nel fango come un cucciolo di porcellino.
La valle del Fango
La Valle del FangoÈ la Valle del fiume Fango. In prossimità del Golfo di Galéria, costa Ovest della Corsica, a Sud di Calvi, a Nord di Porto, vicinissimo alla Riserva Naturale della Scandola, di fronte, in linea d’aria le Calanche de Piana. Affidati a “San Google” e dai un’occhiata, ma sappi che sto parlando di una delle zona più spettacolari di tutta la Corsica. Dalla costa, dove il fiume Fango si getta nel mare, ci si addentra nell’entroterra, costeggiando il fiume. Ora, io lo so, che ogni tanto la mia mente fa delle acrobazie incredibili per immaginarsi luoghi prima ancora di averli visti, facendo associazioni di idee improbabili, ma io mi aspettavo di trovare una bio-SFERA. Probabilmente ero suggestionata dall’aver visto la Biosfera del Porto Antico di Genova, per immaginare di trovare una palla trasparente in mezzo ad un fiume.
La strada prosegue per circa 15 km costeggiando il fiume. Il panorama sembra quello di montagne e acqua limpida e trasparente, che cade dalle cascatelle, e si placa nelle pozze, aggirando massi lisci e levigati. Il panorama del percorso del fiume è interrotto dai innumerevoli ponticelli che collegano una sponda con l’altra, qualche casa, paeselli piccolini. Ci siamo fermati in prossimità di uno di questi ponti, alto, abbastanza alto, da dare senso di vertigine. Una dozzina di ragazzini scavalcano il parapetto per buttarsi a piombo nelle verdi acque del fiume. Brividi! Per l’altezza, per la profondità dell’acqua, per la temperatura dell’acqua. Dopo aver percorso avanti e indietro, qualche volta gli stessi chilometri e aver realizzato che la sfera trasparente non l’avrei trovata dopo nessuna curva, scegliamo il parcheggio e decidiamo di esplorare il fiume come in tanti stanno facendo. Penso ancora a quei ragazzini corsi che si buttano dal ponte: l’altezza di tutto rispetto e l’acqua gelida devono essere un trauma che io non posso proprio sopportare. Abbiamo scelto anche il masso dove appoggiare i nostri sederi. Il pesciolino di casa è il primo che si avventura vicino all’acqua, mentre il bradipo di casa non ne vuole proprio sapere essendo più allergico di me all’acqua fredda, nonostante l’ambiente fiume sia il suo preferito. Le pozze dell’acqua sono davvero invitanti, il colore è intenso, la trasparenza incredibile, tutto intorno verde e cime, sembra davvero di stare in montagna, la Corsica così non l’immaginavo davvero. La piccola è la prima che si avvicina all’acqua e infila una mano, si volta e sorride soddisfatta come fosse riuscita a fare la cosa più incredibile del mondo. Esclama ” È calda!” e nessuno le crede. Quando mai, in un fiume di montagna l’acqua è calda? “È calda, davvero” continua insistente vedendo che non le crediamo e che non di muoviamo dalla nostra posizione sul masso rotondo. Anche suo babbo, scettico più che mai si avvicina all’acqua, e infila una mano: “È calda!”. Ah! Certo! Padre e figlia sono l’asso di briscola nel volermi fare gli scherzi. A questo punto mi avvicino anche io: l’acqua è calda.
Stupita! Il colore e la trasparenza non portano certo a credere che l’acqua possa avere quella temperatura. NON è acqua termale, non è bollente, è tiepida, diciamo che l’escursione termica fra il fuori e il dentro non si percepisce: è assolutamente confortevole. Non me lo sarei mai immaginata. Il bagno è stato il leit motiv di tutta la giornata, sfruttando le pozze profonde, e la piacevolezza di entrare nell’acqua tiepida. Fa un pochino effetto entrare nell’acqua dolce di quella temperatura sembra irreale.
L’ambiente di massi, sassi, pozze e cascatelle, ci ha impegnato le nostre ore di relax. Tuffi e scivolate sono state le parole d’ordine dell’intero pomeriggio. Un vero divertimento. Non abbiamo esplorato la parte più vera di questo ambiente, non abbiamo osservato la fauna, non abbiamo capito per quali ragioni l’ambiente favorisce la nascita della vita, ma sicuramente è un luogo poco nominato della Corsica che abbiamo apprezzato davvero molto. Sei stato in Corsica, la conoscevi questa zona, ne hai mai sentito parlare?
- Serre Chevalier: la montagna francese a due passi dall’Italia
- Hotel les Deux Alpes: dove dormire (e dove mangiare)
- Vénosc: il villaggio tradizionale ai piedi de Les Deux Alpes
- Les Deux Alpes in estate: sport e attività per tutti
- GT20: la traversata della Corsica
Per Pinterest pinna queste immagini
Giovanna
Si ci sono stata, e ci torno tutti gli anni, è un posto meraviglioslo. peccato che da alcuni anni è sempre più frequentato e non si trova più la tranquillità di una volta.
Ne vale comunque la pena.