Quando Monica ha dichiarato il tema de Il senso dei miei viaggi, ho esultato! Le strade sono il mio pane quotidiano, io viaggio On The Road, strada strada e strada sono il mio pane quotidiano per vacanze e viaggi. Ero sicura di poter trovare qualche cosa da mostrare e far vedere, io sono “un’invasata” delle foto fatte al volo dall’auto, che quasi sempre non vengono come io vorrei.
Ma più prendevo tempo e più mi accorgevo che il bello di questo tema, poteva portare inevitabilmente al banale: una strada è una strada, non c’è niente da fare e per quanto le strade possano rappresentare metaforicamente la vita, nel banale sempre rimaniamo. Spesso con le cose che sembravo troppo semplici si finisce per inciamparsi nei propri piedi (mai metafora fu più azzeccata per me che mi inciampo pure nelle formiche).
Deserts des Agriates – Corsica
Ovvio che io sono scesa prima, volevo fare la turista-regista, sono scesa e mi sono posizionata per fotografare la nostra auto On The Road.
In realtà qui c’è ben poco di On, direi che Off Rad si addice molto meglio come esperienza.
12 km di strada sterrata. che abbiamo penato non poco ad attraversare. Belle strade di terra e fango che ci hanno portato nel paradiso della spiaggia della Saleccia. La macchina non è adatta al fuoristrada, ma quando abbiamo lasciato la strada pincipale per imbucarci in quel budello di arbusti mediterranei mio marito mi ha chiesto_ “ma sei sicura?”, e avrebbe voluto tornare indietro mentre i rami polverosi e pungenti ai lati della strada stridevano sulla carrozzeria della macchina. Lui soffriva.
Dopo nemmemo mezzo chilometro l’andatura a passo di lumaca, buche e massi conficcati nel terreno e ben due guadi affrontati con un mezzo che più city di quello che avevamo noi non c’era, mi sono sentita una eroina di romanzi d’avventura magari anche un pochino retrò. I guadi che sono stati due (questo è quello più semplice e misero) sono stati la parte più divertente di tutto il percorso.
“Mica” vero! Lungo la strada tutte buche abbiamo saltato dentro la macchina come fossimo su una giostra. Quando ho visto sul secondo guado che un furgoncino prendeva la rincorsa per lanciarsi nel vuoto e superare la “black hole” di acqua e fango, ho pensato che se ci era riuscita quella francesina con un mezzo inferiore al nostro, potevanmo farcela anche noi. Da dentro l’auto qualcuno imprecava e urlava “Torniamo indietro!”. Il furgoncino francese carico a più non posso prende la rincorsa, pilotato dalla sua francesina, rimbalza su un masso e si libra nell’aria per saltare la fossa melmosa. L’abbiamo visto pendere pericolsamente da una parte, l’abbiamo visto atterrare su ruote e abbiamo sentito lo stridolio delle gomme quando quasi non hanno toccato terra. Tra il passare indenni e il ribaltarsi è stato un attimo, una frazione di secondo. Applausi! Dai sui compagni di auto, dalle altre auto che dietro di noi aspettavano le decisioni prese sulla posizione in cui effettuare il passaggio delle gomme… Se è passata lei passiamo anche noi! Ce l’abbiamo fatta, ed è stato anche divertente, forse perchè è andato tutto bene… e sorridiamo ricordando quei 12 km di strade sterrata! Una strada avventurosa e divertente
Gibilterra
Gibilterra è assurda, è uno stato assurdo, è un pezzo di Spagna che non vuole essere spagnolo. I suoi poliziotti inglesi, i suoi pub e i suoi negozi che vendono liquori tax-free, i negozi di elettronica e telefonia, le sue cabine telefoniche rosse e i bus double-deck per i giri turistici. La cosa meno assurda è la sua “montagna” l’enorme picco che la sovrasta e da cui si gode una vista incredibile che spazia dalle coste di Almeria fino alla Catena dell’Atlante. Di Gibilterra è assurdo l’aeroporto, potrebbe pure essere assurdo che ci sia un aeroporto in uno stato tanto piccolo, ma averlo costruito per forza ai lati della strada principale è assurdo. Davanti e dietro alle spalle la pista di atterraggio che, in entrambi i lati, si tuffa nel mare. In mezzo la strada, quella che proviene dai passaggi controllati della frontiera, l’unica per entrare ed uscire da questo assurdo stato. Ci sono le sbarre per fermare il traffico quando gli aerei devono decollare o atterrare, ma camminare su quella pista fa un pochino impressione e attraversi la pista con il naso all’insù sperando di passare prima che un aereo cominci il rullaggio! Guardando dall’alto, dalla Rocca d Gibilterra, si intuisce che quella era l’unica possibilità che avevano di avere un aereoporto. Diciamo che è una strada che sta in mezzo… agli aerei, alla pista, in mezzo alle scatole!
Rimini Centro
Il lunedì di Pasqua, una gita a Rimini, una passeggiata in centro, gente che cammina poca, è presto, le strade quasi ovunque lastricate.
Quattro piedi e una strada. Che sono “piedini giovani” si capisce? Questa vorrei che fosse banalmente benaugurante come immagine di strade. Giovani piedi che calpestano una strada lasticata, pianeggiante, facile.
Non sarebbe bello, per noi, genitori, che loro potessero fare il “loro cammino” su strade così semplici, pianeggianti, lastricate e senza buche?
Ma sì! Che questa immagine di strada, sia banalmente benaugurante, ma che lo sia davvero! Per i giovani piedini!
bellissime foto http://www.gomypass.com
Mio marito per la strada sterrata avrebbe potuto anche chiedere il divorzio!!! Che bella avventura, però che deve essere stata!!!
Per fortuna che la macchina non era proprio nuovissima altrimenti credo che anche lui non si sarebbe azzardato!. Tutto comunque ripagato da due giorni di mare e spiaggia da sogno!
Belle le tue strade, la prima sicuramente è la più divertente, la seconda assurda ma una cosa del genere l’ho vista in Croazia dalle parti di Zara, la terza è l’augurio più bello da fare ai nostri figli.
Ciao
Norma
Grazie Norma! Grazie di essere passata!
e allora ho ricevuto la risposta di Monica ! ho inviato il rpl…,ma la mail non va… xche’? Liverani …mi ricorda Liverano,la citta’ dei fiori!!!
Un consiglio: la prox volta che passi dalla Valtellina… visita la VALMASINO ( il paradiso del granito)forse l’ultima valle alpina ancora come Dio l’ha fatta . Non so da dove vieni, ma se non usi spesso gli scarponi… non venirci d’ inverno: e’ la sola stagione “dura” per i “non montanari”
NB. il 31/8 si corre il trofeo KIMA ( 52 km -9000 mt di dislivello… una delle piu difficili al mondo)ciaoooooo
Non ho capito cosa è che non funziona… Sono Monica e ideedituttounpo è il mio, quando rispondo ai commenti uso sempre il mio nome e cognome… non ho capito cosa non funziona… scusami. Sono Romagnola, mi piace un sacco usare gli scarponi, ma ammetto di non essere un’alpinista allenatissima… eviterò l’inverno e cercherò di venire a vedere la Valmasino…. la montagna è il mio sogno … per viverci… più è come Dio l’ha fatta, più mi piace!