A Stoccolma un luogo molto amato e molto citato dalle guide è lo Skansen, il museo all’aperto.
Il museo all’aperto è una ricostruzione delle abitazioni rurali, delle botteghe artigiane, delle piazze, delle strade, delle attività quotidiane di tutto il Paese. E’ come avere a disposizione l’intero Paese riprodotto in miniatura.
Le botteghe, le case, le attività, la chiesa e anche le piazze e le strade, sono riprodotte fedelmente, ma sono così fedeli perché sono davvero case, strade, piazze, chiese, botteghe, che sono state smontate in vari luoghi del Paese e rimontanti allo Skansen per poter raggruppare la cultura svedese in un unico posto.
La Skansen è un museo vivo, le botteghe artigiane dal panettiere al ceramista, dal soffiatore di vetro alla lavorazione dei metalli, sono “abitati” da veri artigiani che lavorano, mostrando le tecniche e vendendo i manufatti.
Le case sono abitate da gentili villici che si prodigano in spiegazioni della vita quotidiana, anche in italiano, visto che la piccola Topo ha potuto conversare in italiano con una gentile studentessa svedese che vestiva i panni di una casalinga del 1800 del Nord della Svezia, facendosi spiegare, la vita i lavori e le abitudini e anche, Come mai nonostante le popolazioni del Nord siano notoriamente più alte di noi, dormissero in letti molto piccoli.
Lo Skansen è però diviso in due parti, e oltre alla tipicità rurale, mette in mostra anche la fauna tipica e indigena del Nord Europa, perché qui c’è anche lo zoo di Stoccolma.
Gli animali tipici sono tutti presenti renne, orsi, linci, lupi, foche e alci.
Ecco proprio qui mi sono innamorata degli alci, cercando disperatamente di vederne un esemplare allo stato brado, magari che mi corresse davanti all’auto… ma non c’è stato niente da fare, gli alci non si sono visti, forse il detto svedese che classifica questi giganti erbivori non è del tutto sbagliato: nonostante le dimensioni sono animali molto paurosi.
Diciamo, meglio così: la bestiolina è davvero grossa e trovarsela davanti all’auto con il rischio di scontrarsi non è proprio il massimo.
Per fortuna che allo Skansen ce ne era una.
[template id=”6333″]
Lascia un commento