Parma capitale della Food Valley, patria della buona cucina italiana, emiliana. I salumi di Parma, sono i più famosi al mondo: prosciutto, culatello, salame di Felino, ma se è capitale di una cultura gastronomica le ragioni passano oltre i salumi, e affondano le radici nelle nobili origini dei Duchi Parmensi: specialità tradizionali e street food fusion che affondano le radici fra l’Emilia, l’Austria e la Francia
Parma la prima tappa del mio tour #DestinationYOU
Il mio tour di Parma è stata la prima tappa di un tour più articolato che faceva parte del progetto #destinationYOU a cui ho preso parte in collaborazione con Food Valley travel e SQcuola di Blog. Il tour è distribuito su tre giorni partendo da Parma e ritornando a Parma passando dalle colline e dai castelli del Ducato.
I dettagli del progetto li puoi scoprire leggendo questo post:
https://www.ideedituttounpo.it/dire/destinationyou-parma.php
Primo giorno, mi aspetta Parma con tante sorprese
Il mio pensiero di Parma prima di visitarla? Una grossa cittadina di provincia con R moscia “che se la tira” e si atteggia a grande città. Io sono fatta: mi piace farmi i miei schemi mentali, inquadrare tutto e tutti in schemi predefiniti e mi piace sorprendermi quando i miei luoghi comuni vengono abbattuti, rimanendo a bocca aperta per non aver capito i tesori che non ho voluto o potuto conoscere prima. Parma era insignificante.
L’appuntamento con Sara DallaCasaGrande, la guida di Food Valley Travel è davanti alla stazione. Si vede che la zona è stata ristrutturata da poco.
Il nostro tour in città che si chiama Arte & Food, è una passeggiata che mescola le specialità gastronomiche delle botteghe artigiane, le specialità gastronomiche innovative e la pasticceria, senza tralasciare le bellezze artistiche ed architettoniche di questa piccola Parigi in terra d’Emilia.
La tradizione gastronomica di Parma
Scommetto che se ti dico gastronomia di Parma, ti vengono in mente Parmigiano, Culatello, Prosciutto di Parma e tortellini.
Sbagliato!
Cioè: giusto!
Perché quello che si associa normalmente a questa zona universalmente conosciuta come Food Valley (e un motivo ci sarà) sono i luoghi comuni sulle specialità gastronomiche dell’intera Emilia.
Ogni zona la le sue peculiarità e così anche Parma ha le sue.
Per cominciare i tortellini non sono di Parma ma sono della zona fra Bologna e Modena, ovvio che si fanno anche a Parma, ma Parma si può vantare di altro, e soprattutto, a Parma di fanno gli anolini.
Da questo “altro” comincia il mio tour.
Botteghe di gastronomia artigiana
Resistono a Parma le botteghe gastronomiche artigiane. Botteghe che si tramandano la tradizione dei ricette e dei prodotti cucinati con materie prime tipiche di altissima qualità. La prima bottega artigiana che visitiamo è La Salumeria Garibaldi, nata negli anni ’50 e da allora punto di riferimento per acquistare i buoni prodotti di Parma. Entrare in questa gastronomeria è come andare ad una festa. I proprietari dietro al banco cantano arie verdiane la scenografia è un trionfo di piatti pronti nelle vetrinette e salumi tipici e tradizionali appesi, mentre nella cucina vista, si producono anolini a mano. Ci sono i tavolini nel locale: fai la spesa e poi ti fai un spuntino o l’aperitivo con un bel bicchiere di vino e uno stuzzichino prima di tornare a casa.
È o non è una festa? Provare per credere e andare a vedere.
Le pasticcerie
Chi lo direbbe che la pasticceria è un prodotto artigianale tradizionale a Parma? Lo è eccome, lo è perché Parma ha subito l’influenza delle tradizioni francesi, ma ancor prima della tradizione pasticcera Austriaca. Maria Luigia, figlia di Francesco I imperatore d’Austria, Moglie di Napoleone Bonaparte, imperatrice dei francesi e Duchessa di Parma, ha trascinato le sue tradizioni in quella che era diventato il suo gioiello di gusto francese ed austriaco.
La mano di Maria Luigia, non è solo nella pasticceria pervade tutta la città e proprio per questa influenza e per i desideri della Duchessa, Parma è diventata un mini alter ego di Parigi.
La pasticceria Torino è dove abbiamo fatto colazione, visto che le specialità sono proprio i lievitati da colazione: la Veneziana. Una pasta brioche burrosa ed elegante, complessa da produrre come un panettone e ricoperta di crema e di granella di zucchero.
La torta Maria Luigia, la torta dedicata alla Duchessa, che solo a pensarci odora di violetta!
Entrare alla pasticceria Torino è un vero salto indietro nel tempo: gli arredi sono tipici del periodo di apertura, fine anni 50, e anche gli stampi per cioccolato in bella mostra sugli scaffali vintage sono antichi. E lo è anche il bancone di vendita: vintage e originale.
La Beccheria
La beccheria è la macelleria, una volta a Parma c’erano beccherie che lavoravano e vendevano esclusivamente carne di cavallo. Alla tradizione delle beccherie che in alcune botteghe ancora resiste si lega anche un tipico street food parmigiano che si lega alla tradizione gastronomica della prima metà dell’Ottocento.
Una specialità gastronomica che ad alcuni farà inorridire e per altri sarà decisamente una proposta insolita, ma irrinunciabile.
Lo Street Food di Pama
Dalle tradizioni antiche delle botteghe siamo passati allo street food, un po’ tradizionale e un po’ fusion. In questo caso Parma si divide decisamente in due, ma in due parti molto ben nutrite che mangiano panini o da una parte o dall’altra, o da Pepen o alla Clinica del Panino, ma che mangiano comunque panini, magari a pranzo, magari in pausa dall’ufficio.
Pepen è una panineria.
Piccola.
Piccolissima. Con un potenziale gigantesco. Siamo arrivati davanti al negozio che era stipato all’inverosimile con la gente accalcata anche sulla strada. Abbiamo avuto un passaggio preferenziale perchè accompagnati dalla guida. A fatica ci siamo ritagliati un piccolo spazio, ma cosa significa tutto questo? Che il cibo è davvero buono.
Le sue specialità? Sono lo “spaccaballe”, un panino, e la “carciofa” una torta salata preparata con carciofi. Hanno anche il “famoso” e tradizionale Caval Pist, il panino con il pesto di carne di cavallo. Sembra che sia una specialità super tradizionale, di quelle che alla mia generazione davano da mangiare quando erano bambini. Mi sono interrogata, prima sulla ragione per cui non conoscevo questa specialità e per secondo da cosa poteva derivare questa tradizione delle carne di cavallo.
Il Caval Pist, il pesto di Cavallo
la tradizone della macellazione della carne di cavallo è abbastanza recente. Risale più o meno alla prima metà dell’Ottocento. Sembra che arrivi direttamente dalla Germania o dalla Francia e infatti questa tradizione della carne di cavallo battuta e condita con limone mi ricorda tanto la carne cruda piemontese condita con olio, limone e aglio. Non per niente anche il Piemonte ha avuto la sua bella dominazione francese, come Parma.
Sul pesto di cavallo gli “indigeni” di Parma sostengono che non ci sia panino più buono di quello della Clinica del Panino, dove servono anche la “vecja” lo stesso battuto di cavallo che viene servito cotto e condito con verdure. Una sorta di ragù con macinato di cavallo e verdure tagliate in modo grossolano.
Queste specialità sono molto sostanziose, ma non potevao andare via da Parma senza averle assaggiate entrambe e quindi ho pranzato da Pepen con la Carciofa e poi ho fatto merenda alla Clinica del Panino con un panino con il Pist Caval.
Nel tour Art & Food non ci siamo privati di nulla, neppure di un bel bicchiere di Bonarda, vino rosso e abboccato che a Parma mangiano con i salumi e con la focaccia a dispetto di tutte le regole note e meno note, per cui i salumi si accompagnano con un bel rosso corposo.
Devo dire che durante il mio weekend le specialità gastronomiche insolite si sono svelate giorno per giorno e che Parma, al di là del food, mi ha sorpreso con le sue peculiarità artistiche e architettoniche, con i suoi colori che hanno un significato ben preciso, con le abitudini da cittadina di provincia e l’esuberanza di una Petite Capitale.
Ma la storia è ancora lunga e te ne racconterò un altro pezzetto più avanti.
Ora non sei curioso si scoprire le tantissime specialità di Parma? Va bene, se vuoi divagare sui prodotti tipici noti, te lo concedo, perché sono davvero un’eccellenza gastronomica italiana, ma non fermarti solo a quello che conosci, scoprirai una Parma completamente diversa da ogni tuo pensiero.
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