E dopo aver toccato il cielo con un dito, con le mani, con le braccia, con tutto il nostro corpo, siamo andati in Mesopotamia: solo il nome vale il viaggio, solo il ricordo di quanto hai studiato a scuola, volentieri o no, vale il viaggio.
Entriamo nella parte di Turchia che nulla ha a che fare con la modernissima, ricchissima, preziosissima, bellissima e molto conosciuta parte occidentale.
Essere all’interno della mezzaluna fertile, un luogo strategico economicamente per le civiltà più importanti dell’antichità ti fa sentire parte del mito.
E in Mesopotamia siamo andati a cercare il mito, siamo andati a cercare gli Dei.
Nemrut Dagi
Il Nemrut Dagi rappresenta una destinazione imperdibile per chi attraversa la Turchia on the road, con l’auto, con la moto o con il camper, per chi l’attraversa per andare in Siria, per chi l’attraversa per andare sulle sponde del lago Van, per chi l’attraversa per andare in Iran.
Nemrut Dagi è un monte, 2150 mt, il più alto della Mesopotamia Settentrionale, ma questa non è una notizia straordinaria se non fosse che in cima a questo monte, Antioco I si fece costruire il suo mausoleo.
Pare che insieme a lui siano sepolte le sue mogli e forse anche il suo tesoro.
Questo mausoleo altro non è che una montagna di pietrisco alta più di 45 mt e larga, alla base, 150 mt., attorniata da due terrazze (in origine erano 3) con statue enormi che rappresentano gli Dei e il re Antioco I.
A parte il fatto che è stato costruito nel 62 a.c., e questo per me ha assolutamente dell’eccezionale (un po’ come le piramidi: ma come gli venivano certe idee e come facevano con i mezzi che avevano?), intorno al re Antioco I ruota un mistero i cui attori sono Dei, sono le religioni, sono sette segrete, sono iscrizioni greche e oroscopi antichi.
Questo mistero, il fatto che lui avesse voluto il mausoleo in quel luogo per essere più vicino ai suoi Dei, il fatto di essersi fatto rappresentare con una statua in mezzo agli Dei perché credeva che sarebbe salito al cielo e che lo avrebbero accolto come uno di loro, ne fa un luogo mistico e affascinante soprattutto all’alba e al tramonto, quando le enormi statue, acefale per mano della natura, si tingono di rosa/arancio e regalano, in chi attende che il sole salga o scenda, un senso di potenza.
Questo almeno è quello che ho provato io, che in cima a quel monte, vicino agli Dei, mi sono sentita Forte e Cittadina di un mondo meraviglioso, non è così difficile immaginare che Antioco I in questo luogo avesse scoperto una straordinaria potenza magica, magnetica, superiore.
Anche io mi sono immaginata come un Re in mezzo agli Dei.
Raggiungere la vetta del Nemrut Dagi in auto o in camper
Oltre il mito e il mistero che aleggiano in questo luogo, l’avventura consiste nel raggiungere la cima: lo spiazzo-parcheggio che si trova circa 200 mt più in basso rispetto al mausoleo.
È sconsigliato da tutti raggiungere la vetta in camper, ma io ho pensato che con l’auto ce la potevamo fare: avremmo potuto dormire in cima e godere del tramonto dalla terrazza Ovest e dell’alba dalla terrazza Est.
Sulla strada erano in corso lavori e con la nostra auto, a parte la strada un po’ stretta, le curve un po’ a gomito, e la notevole pendenza abbiamo raggiunto il parcheggio in modo abbastanza semplice e ci siamo parcheggiati nell’unico punto “piano” davanti al punto ristoro. Il resto naturalmente è ovvio: abbiamo raggiunto la cima per il tramonto e io l’ho raggiunta di nuovo per l’alba, abbiamo chiacchierato con altri turisti mentre aspettavamo che gli Dei spegnessero la luce, abbiamo assaggiato la cortesia dei Turchi che ci hanno offerto il servizio bagno per la notte e che ci sono venuti a svegliare al mattino per non farci perdere l’alba.
Gli Dei non sono stati molto gentili con noi perché durante la notte siamo dovuti scendere dalla Maggiolina e dormire in macchina per via di un vento talmente forte che sembrava che ci facesse ribaltare l’auto. Il punto dove eravamo posteggiati era a picco sul vuoto. Tutto quel vento mi impressionava, nei miei sogni ad occhi aperti, mi vedevo volare nello strapiombo.
Forse gli Dei non hanno gradito che io, con troppa presunzione mi sia messa al loro pari. Avevano già dovuto subire le manie di grandezza Antioco I.
Se le mie suggestioni non vi sono bastate leggetevi il mistero di Antioco I
Consigli per assistere allo spettacolo dell’alba o del tramonto dal Nemrut Dagi e osservare l’esuberanza di Antioco I
- Siamo arrivati alla Montagna Sacra direttamente dalla Cappadocia. Quando abbiamo attraversato noi la Turchia c’erano un sacco di lavori in corso quindi la strada, larga come una provinciale, era piena di cantieri, non particolarmente veloce e piena di saliscendi. Da quello che mi è parso di intendere i cantieri potrebbero durare anche anni, visto che ho letto che la Turchia vuole sistemare tutta la rete viaria.
- Per salire al Nemrut Dagi esistono almeno due strade, alcuni scelgono di salire da Malatya, noi siamo saliti da Khata attraverso Adijamanh.
- Tutti sconsigliavano di salire con camper e con auto, quando siamo passati noi stavano rifacendo tutta la pavimentazione della strada per migliorare l’affluenza turistica, ma in effetti la pendenza è notevole e anche se qualche camperista scrive di essere salito, è probabile che i grossi mezzi possano avere dei problemi, senza contare che comunque la strada è stretta e in certi punti a strapiombo sul vuoto.
- Una volta arrivati in cima il posto per sostare non c’è. Esiste un piccolissimo spiazzo pianeggiante dove riusciva a stare parcheggiata la nostra auto, il resto del parcheggio è in pendenza, una pendenza notevole: impensabile e impossibile mettere i cunei per livellare.
- Dal parcheggio si parte a piedi per raggiungere il mausoleo. La passeggiata non è difficile, il percorso ha una durata di 15/20 minuti al massimo ed è leggermente in salita. Per gli irriducibili pigri al bar è possibile chiedere di utilizzare gli asinelli per la salita.
- Il personale del punto ristoro è gentile e super cordiale, il ristoro è presidiato giorno e notte costantemente.
- Dovendo scegliere se salire per l’alba o per il tramonto, io scelgo il tramonto, mi è sembrato molto più suggestivo, caldo e colorato
- Salendo lungo la strada, ci sono vari alberghetti o pensioni, all’imbocco della salita persino un campeggio. Negli alberghi e nelle pensioni generalmente viene dato il permesso di sostare e anche di piantare la tenda, per salire al mausoleo si si affida ai gestori che si preoccuperanno di portarti in cima all’orario più giusto per godere dell’alba o del tramonto.
- Attenzione: sei a 2000 metri. Appena scende il sole e nel cuore della notte prima dell’alba è freddo, bisogna organizzarsi con il vestiario da alta montagna.
- Ultimo consiglio: È da non perdere, una suggestione unica, un misticismo esagerato, un luogo sacro ammantato di misteri e leggende, un posto unico per ammirare la Mesopotamia, uno spettacolare tramonto e un’incantevole alba, ma questo lo hai capito anche dal mio racconto!
Lo conoscevi il Nemrut Dagi? Prima di partire per la Turchia avevo letto che le immagini delle teste degli Dei, che sono a terra a causa di un antico e violento terremoto, sono l’immagine simbolo della Turchia. Io non lo sapevo e non le avevo mai viste in foto o nelle riviste, ma credo che questo sito abbia tutto il diritto per essere considerato il simbolo di questo Paese. Chi c’è già stato?
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