Lituania: alzi la mano chi sa dove si trova, chi conosce la capitale, chi conosce altro oltre alla capitale.
Tante volte accade che la Lituania venga associata esclusivamente con la proprio capitale Vilnius, ma succede anche ad altri posti che la conoscenza di un Paese si limiti alla capitale.
La Lituania è un Paese piccolo e avevo segnato nel mio itinerario pochi posti da vedere, perché avevo paura di non fare in tempo ad arrivare fino a Tallin, tra cui la Penisola Curlandese, un posto turistico per lituani e russi in vacanza.
Trova le offerte per soggiornare nella Penisola di Neringa ➡ qui
La penisola di Neringa (o Curlandese)
La mia scelta su questa tappa è stata motivata da due ragioni: la posizione bizzarra che occupa nella mappa geopolitica europea e le dune che mi hanno affascinano sempre in modo particolare.
Una bellissima e famosa duna che si chiama la Duna di Bononia si trova in Spagna ➡ Costa de la Luz in maggiolina
Sempre in Spagna puoi fare il pieno di dune anche nel Parco Nazionale di Donana in cui, fra i vari tipi di eco-ambienti c’è anche la magica zona desertica, con dune altissime su cui salire con i camion 4×4 ➡ Andalusia: il parco Nazionale di Doñana
La Lituania un Paese a metà fra l’Europa e la Russia
La Lituania è stata sotto la dominazione russa fino al 1991. Credevo di trovare molti segni del regime sovietico sparsi qua e là a ricordare un periodo buio. Ho trovato, invece, un Paese in evoluzione, con una natura che ora domina al posto della Russia. Ho trovato luce e colori, in Paesi che, essendo dominati dalla Russia, immaginavo grigi e piuttosto cupi.
Narva è una cittadina di confine che mantiene i colori grigi e le forme cupe del regime sovietico ➡ Narva in Estonia: al confine con la Russia
La Penisola di Neringa: la località balneare più famosa della Lituania
La penisola di Neringa, Curlandese, dei Curi, in qualunque modo la si voglia chiamare, è la località balneare più famosa della Lituania, ma è località balneare anche della Russia. La bizzarria sta proprio nel fatto che i 100 km della penisola sabbiosa che sembra quasi una barriera frangiflutti a protezione delle coste lituane, è divisa in due parti: una parte è Lituania, l’altra parte è Russia.
La Russia infatti ha incastrato un piccolissimo pezzo di terra fra la Polonia e la Lituania. Un fazzoletto di terra di giurisdizione russa, con annessi e connessi (per entrare occorre il visto), che come tipologia di comunità potrebbe somigliare a Gibilterra
Gibilterra te la racconto qui ➡ Gibilterra per curiosità, ma si può saltare a piedi pari
Il fazzoletto di territorio russo è collegato via terra alla penisola di Neringa, mentre dalla parte lituana terra e penisola sono separati da un braccio di laguna.
La penisola di Neringa: la leggenda
La striscia di sabbia che si allarga verso il Mar Baltico, ha origine dai sedimenti sabbiosi risalenti a 5000 anni fa, che si sono depositati venendo a formare una laguna che isola la costa lituana e russa dal Mar Baltico, in sostanza, la penisola non è altro che una lingua di sabbia lunga un centinaio di chilometri e larga, nel punto di maggiore ampiezza, neanche 4 chilometri.
La leggenda racconta che la laguna e la penisola siano state create da Nida, la figlia di un pescatore che raccogliendo la sabbia nel suo grembiule, aveva costruito questa barriera per permettere ai pescatori, e quindi anche al padre, di svolgere la propria attività in tranquillità senza subire le onde del mare aperto.
Come arrivare a Neringa dalla Costa della Lituania
Sulla penisola si arriva dalla parte lituana da Klaipedia. A meno che tu non disponga di visto russo, non ci sono alternative.
Considerato il fatto che lo stretto braccio di laguna che separa la terra dalla lingua di sabbia è di soli 380 metri mi sono chiesta per quale ragione non possano costruire un ponte. In fila, aspettando il traghetto, ho capito che la mia domanda era proprio superficiale: le navi commerciali entrano da quello stretto braccio di acqua e un ponte sarebbe un ostacolo.
Per scoraggiare l’utilizzo delle auto nella penisola hanno adottato un pedaggio da pagare appena usciti dal porto (€ 10.00 nel 2015). La penisola è tutta percorsa da un pista ciclabile lunga 52 km che attraversa tutta la lingua di sabbia. Quindi niente auto e più biciclette che possono pedale indisturbate per lo più in mezzo a verdissimi boschi.
Cosa fare e cosa vedere nella penisola di Neringa
La sensazione che si ha attraversando questa zona è di rilassatezza. Sarà che siamo arrivati ad ora di pranzo, ma la strada era praticamente deserta. Ci siamo fermati a mangiare a Juodkranté, dove non me la sono proprio sentita di assaggiare la loro specialità locale: il pesce affumicato.
Pesce di ogni tipo e ogni genere, tutto affumicato.
Quello che ti colpisce di questa lingua di sabbia è sicuramente l’ambiente naturale: mare, laguna, foreste, boschi, spiagge, dune. Dal punto di vista naturalistico è uno dei luoghi più affascinanti della Lituania. Ed è anche Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 2000.
Abbiamo fatto una passeggiata sul lungo laguna, in un area verde ben tenuta in cui abbiamo trovato curiose sculture di pietra e poi ci siamo accorti di essere vicini all’ingresso della Collina delle Streghe
La collina delle Streghe
La collina delle streghe è in un bosco, una bella foresta sulla collina caratterizzata dalla presenza delle streghe. Non temere, nessuna presenza malefica. Tutto il bosco è un enorme esposizione a cielo aperto di sculture di legno dalle forme grottesche che rappresentano i personaggi che popolano le favole e le leggende lituane. Passeggiare nel bosco in relax è stato molto piacevole, temperatura perfetta, ombra, profumo di resina.
Bellissime sculture.
Nida: la “Rimini” della Lituania.
Il paragone è un po’azzardato, ma Nida rappresenta la località turistica per eccellenza della Lituania. A Nida siamo andati in campeggio: il Nidos camping . Non ti puoi sbagliare non c’è altro.
Il campeggio dista circa 1500 metri dal centro del paese a cui si può arrivare con una piacevole passeggiata che costeggia la foresta, completamente pedonale sul marciapiede e ben illuminata.
Il campeggio è abbastanza grande, in parte sotto al bosco e in parte al sole. La maggioranza degli utenti sono in tenda e l’atmosfera è molto informale e rilassata. Abbiamo visto qualche camper e almeno altre 3 maggioline come la nostra.
La nostra piazzola era un pochino al sole ma visto che le temperature non erano eccessive non era neanche spiacevole.
Alla sera c’è proprio la migrazione dal campeggio al paese.
Il Paese è piccolino e molto caratteristico. Ma c’è un grosso e affollato supermercato fornitissimo dove poter fare la spesa.
Le casette sono tutte di legno, colorate, e sembrano quelle di Paperoli ricoperte di assi dipinte, con piccoli cancelli di legno, siepi e bei giardini dove fare grigliate.
La casa di Thomas Mann nella penisola di Neringa
Tra queste casette c’è anche la casa di Thomas Mann. Lo scrittore premio Nobel per la letteratura. Passava le sue estati in questo piccolo paese cercando ispirazione e tranquillità. Amava molto questo luogo che gli faceva ricordare il Nord Africa, per le dune e la Russia per le svettanti foreste. Nida ebbe un guizzo di notorietà da quando lo scrittore la prese come propria residenza estiva.
Nida è davvero graziosa e nel periodo in cui siamo stati noi abbiamo potuto assistere ad un Festival con rievocazione degli antichi mestieri, mercatino di prodotti tipici e di manufatti artigianali.
Nida ha un altra caratteristica: è il paese delle banderuole. Le banderuole sono i segnavento, e qui ne hanno fatto una vera e propria cultura.
In passato le banderuole erano sulle barche a vela e i colori e i disegni di ciascuna di essa identificavano esattamente a quale paese appartenesse la barca e anche a quale famiglia.
Sono impazzita per le banderuole. Le ho adorate da subito. Le avrei volute tutte. Ma il costo mi è sembrato eccessivo.
Dal campeggio attraversando la strada principale che porta verso il confine Russo, si attraversa un altra meravigliosa pineta e si arriva in spiaggia.
La spiaggia di Nida
La spiaggia di Nida, quella dal lato del Mar Baltico, è immensa. Si arriva in spiaggia attraverso la foresta in cui ci sono passerelle e anche servizi igienici. Per arrivare in spiaggia bisogna scollinare una duna che costeggia tutta la spiaggia. Ad ogni ingresso della spiaggia ci sono cartelli che indicano se la spiaggia è adatta a famiglie, uomini o donne. La spiaggia di Nida dal lato baltico, presenta molte zone per nudisti, che sono tranquillamente mescolate a quelle per non nudisti. Insomma le varie preferenze convivono sulla lunghissima spiaggia.
Come sempre quando mi trovo in un luogo che affaccia su un mare grande, mi aspetto di trovare mare mosso, onde giganti e spruzzi di iodio ovunque. Il mare era calmissimo anche se abbastanza fresco, come temperatura, decisamente trasparente.
Nonostante la latitudine e la temperatura dell’acqua, c’erano molte meduse, grandi tonde, violacee e immagino anche innocue, visto che i bambini le prendevano tranquillamente con le mani e le “rivoltavano come un calzettino” cioè le giravano in tutti i modi possibili. Povere meduse. Fa un certo effetto però vederne tante tutte insieme.
La Duna di Parnidis: la duna più grande della Lituania e più alta di tutto il Nord Europa.
Finalmente la duna. Poco distante dal campeggio parte la strada asfaltata che conduce in cima alla duna di Parnidis, una delle ragioni che mi hanno portato nella penisola di Neringa.
Le dune mi affascinano molto, sono mobili e sono vive. La duna di Parnidis vive e si muove, ogni giorno viene modellata dagli agenti atmosferici, ogni giorno, avanza e si modifica. La cima della Duna si raggiunge in auto, dove c’è un piccolo parcheggio, oppure ci sono le navette. A piedi non sono più di 1000 metri per raggiungere la cima dei 52 metri di altezza.
La cima della duna è un posto davvero particolare, a parte il panorama sulla città di Nida, per la sua posizione è il luogo in cui si può vedere il sole sorgere dal mare e calare sempre nel mare. Non a caso qui c’è una meridiana particolarmente precisa che segue il corso del sole, indicando ora, giorni, mesi e anni con simboli che ricordano segni templari e danno un’aura magica al luogo.
La duna è un ecosistema altamente instabile. Il passaggio dei visitatori potrebbe compromettere irreparabilmente la conformazione. Per questa ragione sono stati costituiti dei sentieri e dei percorsi da cui non è possibile uscire.
Anche noi, come la meridiana abbiamo giocato con il sole e abbiamo osservato l’orizzonte ondulato e sabbioso fino al confine segnato dal filo spinato con la Russia.
Proprio bella la duna di Parnidis.
Conoscevi anche solo di nome la penisola Curlandese? Secondo me, fuori dalla Lituania, la conoscono veramente in pochi, motivo in più per visitarla ora che è ancora immune dagli assalti di massa.
Vuoi leggere altro della Lituania?
L’itinerario intero di #Baltik4teen verso i paesi baltici ➡ #BaltikinMaggiolina: itinerario nelle repubbliche baltiche
La visita a Trakai, l’antica capitale delle Lituania ➡ Trakai, la prima capitale della Lituania
Il primo approccio con Vilnius, non è stato entusiasmante ➡ Impressioni di Vilnius da scoprire con calma
Il secondo giorno a Vilnius ci ha riservato sorprese ➡ Vilnius, la bizzarra capitale della Lituania
Paola
Mi sono “imbattuta” nella Penisola di Neringa leggendo un libro: “1913, l’anno prima della tempesta” di Florian Illies. Non la conoscevo, cosi’ ho cercato in rete e ho trovato il tuo bell’articolo. Grazie. Anche io amo viaggiare, in particolare in solitaria. Ultimamente ho scoperto il viaggiare lento, camminando. E ne sono affascinata. Grazie ancora per il tuo articolo.