Altro giro, altro regalo per la serie Il senso dei miei viaggi di Monica di Viaggi e Baci.
Architettura…
Dunque….
So già di quali architetture vorrei parlare, e mentre penso a come scrivere qualche cosa di accattivante (Seeee!!! ma quando????) sull’argomento scelto, Prof Palmy pubblica il suo post sull’Architettura.
Scopro che siamo accomunate dal camminare a naso in su (prendo distorsioni alle caviglie ogni 3 passi… ci sarà un perché!!!!) e mi rendo conto che le sue parole, sono proprio quelle che avrei voluto scrivere anche io.
Con la differenza che io non studiato storia dell’arte e che la mia fonte di “cultura” è Wikipedia, e proprio Wikipedia mi suggerisce le parole che avrei voluto scrivere (un’altra volta?!?!?!)
“L’architettura è la disciplina che ha come scopo l’organizzazione dello spazio a qualsiasi scala, ma principalmente quella in cui vive l’essere umano. Semplificando si può dire che essa attiene principalmente alla progettazione e costruzione di un immobile o dell’ambiente costruito.”
E allora rifletto su quale tipo di architettura preferisco e ancora mi ritrovo nelle abitudini di Prof. Palmy, camminare per le strade di una città per catturare l’organizzazione dello spazio in cui vivere e lavorare. Le case, i negozi, gli uffici, tetti, finestre, porte, muri,… e magari, come mi piacerebbe, anche gli interni delle case, per rubare una quotidianità diversa dalla mia, abitudini e gusti non usuali per tutti.
Quando Monica ha lanciato il suo tema ero in procinto di partire per una settimana di vacanza attesa da tempo, e ho voluto aspettare di essere tornata per poter decidere di cosa parlare.
L’entusiasmo della vacanza mi ha permesso di trovare l’argomento del mio post.
Amsterdam è una città che si presta molto ad essere “passeggiata” con il naso all’insù. E’ una città “Archittetturale” (si può dire? Nooo! fa lo stesso, passatemi la “licenza poetica”, rende l’idea).
Specialmente sulla cintura dei canali, le case, i palazzi hanno la stessa caratteristica: sfruttano lo spazio in altezza e non in larghezza.
Lo spazio sicuro non mancava per espandere la città, ma visto che intorno al 17° secolo si pagava una tassa in base alla larghezza della casa (una sorta di occupazione di suolo pubblico), le case venivano sviluppate altezza. Abbiamo girato avanti e indietro varie ore sulla cintura dei canali per trovare la casa con la facciata più stretta del mondo. Camminando sulla strada che la guida ci aveva indicato come quella giusta per trovare questa casa, quando ci siamo trovati di fronte a questa porta, non abbiamo avuti dubbi che fosse davvero una casa stretta. Il fronte è poco più largo della porta di ingresso, circa un metro. Poco importa se questa casa si trova tra il civico 310 e il civico 312 mentre in realtà la casa più stretta si trova al civico 7!!!! Ma di questa piccolezza me ne sono resa conto solo a casa… Oh! fa lo stesso, per noi era comunque la casa più stretta, centimetro più, centimetro meno!
Un altra caratteristica peculiare di queste case è che sono case pendenti. Si, pendono proprio, la maggior parte pende in avanti, ne ho viste alcune pendere anche di lato. Alcune fanno impressione passandoci sotto. Alcune si notano solo da certe prospettive, ma pendono davvero.
Qui tutta la via pende in avanti. ma anche in questo caso c’è una ragione “organizzativa” direttamente derivante dal fatto che le case sono molto strette. Le scale interne sono strette anch’esse, quindi era molto difficile poter effettuare traslochi. Così sui frontoni dei palazzi venivano installate delle carrucole per poter sollevare mobili e quant’altro da fuori la casa. Ma se il mobile sollevato sbatte contro la facciata mentre sale? Si rovina il mobile e si rovina la facciata, quindi perché non far pendere le case in avanti in modo che questo non accada? Quasi geniale!!!!
C’è un altro elemento caratterizzante dell’architettura urbanistica di Amsterdam. Una caratteristica dettata, sembra, dal Calvinismo, che consente di mostrare il quotidiano senza timore. Tutte le finestre sono enormi, grandissime, vetratissime e non hanno persiane, scuretti e tende. Passeggiando per le vie si può vedere dentro alle case, scoprire un modo quotidiano, una routine, un gusto diverso dal nostro. E’ come leggere la storia contemporanea di una città.
Questa cosa di vedere dentro alle case mi piace davvero. Ma piace vedere dentro alle loro case. Io non ce la farei…. vuoi mettere avere sempre tutto perfettamente in ordine? Naaaaa!!! Non fa per me.
Federica
amsterdam è una città che non mi è piaciuta molto, però queste case lunghe lunghe e senza persiane avevano colpito pure me!
monica liverani
Ci sono cose che a me sono piaciute e altre meno. L’architettura urbana, mi è piaciuta un sacco, le case, i canali, i monumenti (e il gouda tuttigusti!) ma secondo me come capitale, manca un pò di quell’atmosfera speciale che fa di una Capitale una “bella Capitale”!
viaggi e baci
allora non sono l’unica ad essere rimasta un po’ delusa da questa “venezia del nord” …
Comunque quello di poter guardare dentro alle case è piaciuto tanto anche a me. Xo’ se hai notato siamo noi italiani a farlo: gli olandesi camminano guardando da altre parti …
PS: alla fine ce l’ho fatta ad entrare … urrà!
monica liverani
Probabilmente noi guardiamo proprio perchè non siamo abituati come loro ad avere tutto a portata di mano… Io però non mi vergogno di dire che guardo… sono curiosa di natura! 😉
Problemi ad accere al post?