Korcula è un altra piccola scheggia gettata nel mare di Dalmazia.
Korcula isola, ma anche città, con lo stesso nome.
L’idea iniziale sarebbe stata quella di passare qualche giorno sull’isola, ma memori della disavventura sull’isola di [ilink url=”https://www.ideedituttounpo.it/mljet/” style=”tick”]Mljiet[/ilink] non abbiamo voluto correre di rischio di pagare un traghetto per poi tornare indietro.
Tanto più che la penisola Peljesac, dove ci siamo fermati per qualche giorno ci piace davvero tanto.
Korcula, è decantata come un’isola meravigliosa, la cui particolarità è data dalla disposizione dei vicoli del centro storico: sono tutti disposti a lisca di pesce in modo che in inverno il caldo scirocco scaldi le case fino al cuore della città.
Al contrario, d’estate, la disposizione dei vicoli permette al fresco maestrale di entrare e rinfrescare tutta i muri bianchi e candidi del centro. 
La traduzione del nome Korcula in italiano, è alquanto singolare, Curzola, ma questa isola ha anche un’altra particolarità: sembra che Marco Polo si nato in questa isola croata. 😆 😆
Veramente. io ho sempre saputo che era veneziano.
Va bene! Korcula nel 1200 era sotto la dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, quindi Marco Polo potrebbe essere nato qui ed essere veneziano.
Ci sono pareri discordi sulla questione, ognuno rivendica la paternità del personaggio, e la tesi dell’isola croata sembra avvalorata dal fatto che nel 1298 durante una sanguinosa battaglia fra la flotta veneziana e la flotta genovese, proprio nel mare davanti a Korkula, Marco Polo sia stato preso in prigionero proprio a Korkula.
La verità è un tantino nebulosa, ma si sostiene anche che la Croazia abbia adottato questa storia fantastica per attirare visitatori, preferibilmente cinesi.
All’ingresso vengono distribuite le cuffiette per ascoltare le vicende, mentre si attraversano le sale, si salgono le scale del percorso del Museo. Ogni stanza è teatro di una scenetta significativa della vita dell’esploratore per antonomasia, ma mentre la storia è raccontata in cuffia da un voce che ogni tanto sbaglia qualche parola italiana, le scenette non sono proprio bellissime, ricostruite con statue di silicone (che sembrano di cera), neanche troppo curate. Carlotta era una bimbetta quando siamo andati e la storia di Marco Polo, per lei è stata davvero avvincente.
Ma non è finita qui: in un’altra zona del centro storico, ci sarebbe anche la casa natìa di Marco Polo, un torriotto mezzo diroccato all’interno di un cortile. Beh, se questa era la casa, dovevano avere delle grosse difficoltà nella gestione quotidiana: c’è posto solo per la scala nella torre.
Quindi insomma, Korcula, fa schifo?
Il punto è che Korcula non fa schifo proprio per niente.
Il punto è che Korcula non ha nessun bisogno di inventarsi leggende o forzate paternità di personaggi noti.
Il punto è che Korcula è davvero splendida e io ho visto solo la città, non ho visto l’entroterra e nemmeno le leggendarie spiagge.
La città è bianca e pulita, chiusa nelle sue mura sempre bianche che si gettano a picco in un mare spettacolare e trasparente.
La città è vivace animata, veneziana e croata allo stesso tempo, i vicoli sono davvero a lisca di pesce e la brezza marina si infila nelle vie strette e ordinate giocando con i cappelli. 
Vista dal mare la città di Korcula sembra una torta, un piccolo panettone appoggiato su un piatto trasparente di ghiaccio con la sua forma rotonda protesa nel mare.
Il cielo si confonde facilmente con il mare, nel suo colore più intenso che contrasta con il bianco della pietra con cui tutta la città è costruita tutta la città. La città è vivace, piena di turisti, piena di localini, piena di negozietti di artigianato.
I vicoli sono uno più bello dell’altro.
Ed è veramente un peccato che ci abbiamo passato solo una giornata, perché Korcula è davvero speciale e non ha bisogno di nessun Marco Polo per mostrarsi meravigliosa al mondo.
Hanno fatto una pulizia etnica sistematica degli italiani nei secoli, insieme agli austriaci pensando di arricchirsi con città che non gli appartenevano… ora si rendono conto che senza cultura e senza storia saranno sempre poveri.
Scusa, ma a cosa si riferisce il tuo commento che non capisco?