Il viaggio è il suo, la sua prima vacanza studio.
La Topo è partita ieri, serena e contenta.
Bella, bellissima con le sue valigie al seguito, piccola, la più piccola del gruppo, ma pronta.
Fosse stato per me, avrebbe cominciato l’anno scorso, mi ha fermato il babbo.
Ok è presto, ma quest’anno non mi ha potuto dire di no, non CI ha potuto di dire di no perchè anche lei voleva andare.
Già da tempo avevo cominciato ad informarmi sui vari siti delle agenzie che organizzano vacanze studio, a casa sono arrivati milioni di depliant, che lei guardava e leggeva, scegliendo nella sua testa il college e il luogo dove sarebbe voluta andare.
Lei non è nuova ad esperienze di vacanze “da sola”, senza i genitori, l’ultima questa inverno quando è andata in settimana bianca senza di noi, non la spaventa partire senza di noi e senza amiche, spirito di adattamento a mille, iniziativa e coraggio.
E’ una viaggiatrice nata, e una giovane e brillante cittadina del mondo.
Sono orgogliosa di lei!
La prima giornata è andata bene, ci siamo viste questa sera con skype, è contenta, è tranquilla e ridacchia sotto i baffi.
Sembra davvero che si sia divertita.
Non nascondo che vorrei essere una moschina, per essere là, per vedere cosa fa, per vederla in classe, e in giro con gli altri studenti, vorrei essere là per vedere come si approccia agli altri studenti, anche quelli stranieri. Ma il non poter partecipare fa parte del gioco, del gioco di lasciarli andare e di vederli crescere.
Per la mia curiosità di mamma spero che mi racconti un sacco di cose quando tornerà. Nel frattempo mi accontenterò dei suoi messaggini sul telefono.
Vorrei potervi parlare dell’organizzazione del viaggio, ma preferisco rimandare al suo ritorno, per poter esprimere un giudizio più completo sulla gita, vi dico solo che non ci siamo affidati ad un agenzia di quelle molto conosciute come EF o come ESL, ma ci siamo affidati al centro linguistico che da ormai 4 anni la Topo frequenta per imparare l’inglese.
Ah, per chi non ci conosce: la Topo ha solo 11 anni e questo mi rende ancora più orgogliosa della mia piccola viaggiatrice!
Nota divertente: Questa mattina mi ha mandato un messaggio sul telefonino.
Diceva: “packet lunch: mela, succo, panino al prosciutto cotto!”
Ho immaginato la sua faccia, mentre guardava quel piccolo panino che doveva essere il suo pranzo… disperazione!
Neanche a merenda lei mangia così poco. Tornerà che è un figurino!
Che bello Monica … altra botta di nostalgia della serata!
Alla sua età io sono andata a Londra per la prima volta con mio papà e mi si è aperto un mondo! Figurati che qui da noi non avevo ancora mai visto una persona di colore e lì c’era gente che girava per strada con tutti i tipi di vestiti del mondo …
Sono tornata a casa con il chiodo fisso di partire l’anno dopo per andare a fare la ragazza alla pari per tutta l’estate, ma i miei si sono opposti in tutti i modi e solo a 13 anni mi hanno lasciato andare in vacanza-studio da sola. E’ stato anche il mio primo volo aereo …
L’ho fatto per 5 anni di seguito, sempre ospite di famiglie che mi davano un panino delle stesse dimensioni ripieno di cetrioli e un formaggio arancione che non ho mai capito da dove arrivasse. Eppure lì ho fatto amicizie che mi hanno accompagnato per tutta l’adolescenza, ho avuto le mie prime storielle , ho preso per la prima volta la metro da sola e per un mese mi son dovuta arrangiare a gestire le finanze. Insomma … una scuola di vita che va ben oltre la lingua inglese!
Miza madre mi ha spesso “rinfacciato” che tutta la mia autonomia e indipendenza è nata lì, a 13 anni, in un paesino alle porte di Londra e io non smetterò mai di ringraziarli per avermi permesso di fare con mille sacrifici da parte loro quell’esperienza per molti anni di seguito
Forse lei non te lo dirà mai come io non l’ho mai detto ai miei, ma è uno dei più bei regali di crescita che le puoi fare …
PS: il mio parte fra un paio di settimane per il suo primo “campeggio ACR” da solo e sono strafelice per lui …
#LasciamoliAndare, non per niente. Lei è alla sua seconda esperienza, l’anno scorso è stata un’esperienza forte, è cambiata tanto in un anno e sono cambiate le condizioni, quest’anno non è la più piccola e non è da sola. Ha già detto che quest’altr’anno vorrebbe andare negli Stati Uniti… se posso, se riesco, volentieri, perchè credo anche io che questi siano i regali di crescita più belli che si possano fare… Buon Campeggio a Samir e in bocca al lupo per la sua prima esperienza di campeggio… da solo! La prima volta anche Carlotta aveva la sua età! Promettono bene!