Quando ho immaginato il mio viaggio in Andalusia, pensavo che sarebbe stato un viaggio tutto cultura ed escursioni: avrei visto poco e niente mare, forse non avrei neanche toccato la sabbia perché il mare Spagnolo non mi aveva mai procurato particolari suggestioni.
Tanto più quello della Costa de la Luz, tanto decantato, ma pur sempre Oceano.
L’Oceano per me ha sempre significato mare impetuoso, acqua fredda, correnti potenti, possibilità di fare un bagno praticamente pari a zero.
Pregiudizi che non hanno mai avuto ragione di esistere, visto che pensandoci bene l’Oceano l’avevo già affrontato altre volte e non era stato poi così disastroso.
La Costa de la Luz non mi aveva ispirato più di tanto, avevo piuttosto programmato di passare un po’ più di tempo sulla costa mediterranea e di fermarmi tra Malaga ed Almeria.
A Marbella, però avevo già finito il mio tempo e dopo aver comprato un intero Jamon Serrano abbiamo dovuto dirigere verso casa, tutto d’un fiato: il tempo da dedicare a questa parte di Spagna, lo abbiamo “perso” tutto proprio sulla costa della Luz.
STREGATI!
La costa de la Luz si estende da Cadice fino a Tarifa, avendo deciso di non dedicare molto tempo a questa parte di costa non ero molto preparata a quello che avrei dovuto cercare, o avrei voluto vedere.
È venuto tutto da sé.
Perché la Costa de la Luz porta questo nome non c’è bisogno di spiegarlo, spiagge di sabbia bianca e finissima, pinete verde smeraldo, blu cobalto a fare da cornice e poi il top del top al tramonto oro e arancione.
Luce e colore.
E dire che io mi aspettavo sempre quel mare impetuoso e freddo…. Già! Oceano freddo…
Caños de la Meca
È la nostra prima tappa, trovata la sistemazione ci rilassiamo e attendiamo le ore meno calde per raggiungere la spiaggia.
700 meri di stradine piene di buganvillee e basse casette bianche e poi davanti a noi qualcuno apre quella famosa finestra, sì, perché si dice che arrivare alla Costa de la Luz è come aprire una finestra e prendere una boccata d’aria.
Abbiamo respirato a pieni polmoni, abbiamo e ci siamo lasciati rapire dalla magia del tramonto della meravigliosa spiaggia.
Là in fondo all’infinita spiaggia, il faro di Cabo Trafalgar, un luogo infausto per la Storia di Spagna, il luogo dove all’inizio dell’Ottocento, la Royal Navy britannica, sotto il comando del famosissimo generale Nelson vinse la battaglia per la supremazia dei mari contro una flotta di navi franco-spagnole, senza perdere nemmeno un vascello.
Da quel faro, che si erge alto sopra una roccia che divide due meravigliose spiagge di sabbia bianca, sembra quasi di sentire ancora sparare i cannoni, i marosi si infrangono su questo spuntone di roccia che fa quasi da collegamento fra due mari. Non abbiamo assistito allo scontro epico fra le flotte navali, ma la disperata e affannosa prova di un kiter caduto in acqua nel bel mezzo dello scontro delle correnti, sì!
Il guardiano del faro che chiamava soccorsi e il kiter rimasto aggrappato al suo paracadute cercando di salvare capra e cavoli (lui e il kite) trascinato al largo da una fortissima corrente.
[E penso ai galeoni durante la battaglia]
Il bagnante (è il caso di dirlo) si è salvato non appena si è riuscito a liberare dall’imbrago e ha abbandonato al proprio destino il suo attrezzo.
L’orario più bello per venire in spiaggia? Ne ho due da suggerire:
- Al mattino all’alba, per una rilassantissima e solitaria passeggiata su una spiaggia chilometrica e deserta, con la bassa marea che ti lascia scoprire il mondo di solito sommerso.
- Al tramonto. Il tramonto sulla costa de la Luz è davvero un’evento. Per la posizione, per come è disposta questa costa rispetto al sole, per le abitudini degli andalusi, per il mare caldo per gli orari insoliti.
Il tramonto è un culto, si arriva in spiaggia alle 7 di sera con sedie e sdraiette, frigoriferi portatili pieni di cibo e bevande, si improvvisano mojito volanti al sapor di sabbia e si spillano “tubo” e “caña” come se piovessero mentre si osserva il sole che scende… bicchiere alla mano immersi nell’Oceano che sorprendente è caldissimo!
Come in una calda piscina termale si osserva lo spettacolo, fino alla fine, fino alla completa scomparsa del sole compiendo il rito dell’aperitivo nel più tipico stile (leggi orario) andaluso! Ogni sera, ogni incredibile sera.
La seconda tappa sulla Costa de la Luz è stata qualche chilometro più a sud. Dopo esserci lasciati incantare da Caños de la Meca non abbiamo saputo resistere al richiamo di tutto il litorale sabbioso della Costa de la Luz.
Zahara de los Atunes
Zahara de los Atunes è stata decisamente la mia tappa preferita per un paio di ragioni:
- la posizione del campeggio, praticamente in riva al mare
- la vicinanza con il paese a cui arrivare attraverso la spiaggia
- il concerto serale in orario aperitivo direttamente in spiaggia
- i pescatori che tirano le lenze dal bagnasciuga
- dormire in maggiolina e sentire il rumore del mare, aprire le cerniere e vedere la spiaggia.
Decisamente un posto a cui poter dedicare anche una settimana di intero relax, che, detto da me che al massimo ogni due giorni mi voglio spostare, è dire tutto!
Da Zahara de los Atunes abbiamo fatto anche un’incursione alla Duna di Bolonia.
La duna di Bolonia è viva, è bianca, è accecante , bollente e in lento perenne movimento. È alta 30 metri lunga circa 200. Difficile dire chi e come ha potuto misurarla…
La Duna di Bolonia cammina lenta come una lumaca ma cammina.
Raggiungere la sommità è un’impresa, (ma si può raggiungere la sommità? Quando credi di essere arrivato, ti rendi conto che il paesaggio è ingannevole e ci sono altre sommità), sia per la fatica immane di affrontare sotto il sole una salita con terreno instabile sotto i piedi, sia per il calore atroce della sabbia sia per la luce accecante che riflette sulla duna.
Arrivati in cima (quale cima? Questa duna non finisce mai) panorama mozzafiato e colori stordenti.
Si perché ecco parliamo anche dei Colori del mare dell’Oceano che per il fatto che me lo immaginavo sempre tumultuoso, lo immaginavo anche poco chiaro e molto torbido,
Tutto sbagliato, tutte le idee che mi ero fatta su questo tratto di costa, sull’Oceano in questa parte del mondo, erano proprio sbagliate, colori vivaci, mare trasparente, acque caldissime, maree esagerate, tramonti mozzafiato e il colore dei Kite che spezzano il blu del cielo…
Siamo rimasti una settimana nella Costa de la Luz, muovendoci di spiaggia in spiaggia e arrivando fino a Tarifa, ma Tarifa è un’altra storia da raccontare a parte.
Consigli sulla Costa de la Luz:
- Da non perdere per la selvaggia bellezza delle sue spiagge e delle sue pinete
- Da non perdere per l’incredibile spettacolo dei suoi tramonti. Ogni luogo ha il suo tramonto, ma poterne fruire immersi in una calda piscina con una caña in mano alle otto di sera non ha prezzo.
- La caña e il tubo sono birre alla spina, se andate in una tapasseria, in un bar, in un ciringuito, chiedete una caña se volete una birra piccola e un tubo se la volete più grande. La spesa per una “ciucca” è davvero irrisoria: la caña costa solo 1,00 Euro.
- Campeggio a Caños de la Meca: bello, grande, attrezzato con piscina, giochi per bambini, piazzole molto ombreggiate e delimitate di tutte le dimensioni, pizzeria/ristorante e piccolo market di emergenza, bungalow di tutti i tipi, pulito, ben tenuto, prezzi leggermente più alti della media (2 notti in 3 con auto e tenda, piazzola e corrente elettrica € 68,00).
- Di fronte al Camping dove siamo stati, c’è un altro campeggio molto grande, non abbiamo visto come è strutturato, ma i prezzi sono i medesimi.
- La spiaggia dista massimo 15 minuti a piedi dal camping, alla spiaggia non c’è parcheggio e le strade sono anche abbastanza strette per poter poter pensare di lasciare un’auto a bordo strada.
- Assistete al tramonto come fanno gli spagnoli, andate alla sera e sistematevi come foste a teatro per godere dello spettacolo: ne vale veramente la pena.
- Alzatevi presto al mattino, e fate una passeggiata fino al faro di Cabo Trafalgar, scoprirete tesori che la marea ha lasciato visibili e godrete di una spiaggia immensa e DESERTA. di una temperatura dell’aria calda ma gradevolissima e di una temperatura dell’acqua ancora una volta incredibilmente calda.
- Camping a Zahara de los Atunes: Bahia de la Plata. Il punto forte di questo campeggio è che è diretto sulla spiaggia. Dormire in Maggiolina, aprire gli occhi e vedere il mare fuori dalla nostra “suite” non ha prezzo. Anche se la spiaggia non è attrezzata (è tutta spiaggia libera) è molto pulita. Prezzi del campeggio un po’ alti (quasi 40,00 Euro al giorno in 3 con auto/maggiolina/corrente). I servizi sono all’aperto e le docce sono in container, tutto perfetto se non per il prezzo che non è adeguato all’offerta dei servizi. A favore c’è comunque il fatto di essere sulla spiaggia e la realtiva vicinanza al centro del paese che si può raggiungere attraverso la spiaggia anche di sera (portatevi una torcia), lungo il bagnasciuga troverete anche ad orario tardo, gente che pesca.
- Non vi azzardate a cercare un posto dove sostare fuori dal camping, in tutta l’Andalusia non è per niente consigliato.
- Una cosa che non manca mai su tutta la costa? Il vento, ma d’altra parte siamo nella patria dei surfisti e se non tirasse il caldo sarebbe insopportabile.
- Venite a visitare la Costa de la Luz per un altro meraviglioso motivo: è frequentata quasi esclusivamente da Spagnoli in vacanza, qui vi sentirete davvero parte di questa terra.
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